La visita del Vescovo al carcere di Bergamo: «Siate pellegrini di speranza»

L’INCONTRO. Monsignor Francesco Beschi ai detenuti: «La speranza che scaturisce da Dio è offerta a ogni persona, qualunque sia la sua condizione».

«A voi affido il compito di essere pellegrini di speranza». In quei luoghi dove la luce sembra spegnersi, nella dolorosa quotidianità delle carceri, è la vicinanza umana a portare sollievo.

Monsignor Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, ha fatto visita nel pomeriggio di lunedì 23 dicembre alla casa circondariale di via Gleno, per il consueto incontro con i detenuti e con gli operatori in occasione del Natale e per celebrare la Messa.

«La speranza che scaturisce da Dio è offerta a ogni persona»

Il Vescovo ha intrecciato la riflessione sulla condizione carceraria con l’imminente Giubileo, che porterà Papa Francesco ad aprire una Porta Santa anche nel carcere romano di Rebibbia. «La speranza che scaturisce da Dio – è una delle riflessioni di monsignor Beschi nei diversi momenti che hanno scandito la visita in carcere – è offerta a ogni persona, qualunque sia la sua condizione. La speranza offerta da Gesù con la sua nascita è un orizzonte che raccoglie la speranza di tutta l’umanità. L’uomo non vive solo di giustizia: vive anche di grazia, di misericordia». Gli ultimi dati, aggiornati al 22 dicembre, raccontano di 586 detenuti nel carcere di Bergamo, a fronte di una capienza regolamentare di 319 posti.

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