
(Foto di Bedolis)
Il cantiere sul Sentierone. La storica fontanella era stata dipinta di grigio, scatenando le reazioni dei bergamaschi su web e social. L’assessore Valesini: riposizionata e restaurata, il tema del colore è secondario ma sarà ripitturata.
Durerà lo spazio di un mattino il colore grigio della vedovella, sul Sentierone. Dopo la petizione online (650 firme raccolte in tre giorni) e le proteste social, l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini fa sapere che la fontanella tornerà verde, come è sempre stata. Con una premessa che Valesini considera «fondamentale»: «I lavori sul Sentierone hanno ridato dignità alla vedovella, assegnandole una posizione più importante. Il tema del colore è secondario, direi irrilevante rispetto all’intervento fatto. Consapevoli di quel che rappresenta per i bergamaschi, abbiamo spostato la fontanella mettendola al centro di un emiciclo, e allontanandola dal bordo della strada. Quanto al cambiamento del colore, sì è scelto di dare uniformità ai manufatti in metallo, come i lampioni; detto questo, accoglieremo la richiesta e la faremo dipingere di verde».
Quel «verde abete» che ha sempre caratterizzato le fontanelle in ghisa chiamate anche «draghi verdi» per il rubinetto d’ottone a forma di testa di drago . E ribattezzate «vedovelle» per il continuo scrosciare di acqua, simile al pianto perenne di una vedova inconsolabile. Oltre cinquecento quelle distribuite tra città e provincia – riporta un report di Uniacque –, una tradizione non solo locale, basti pensare che nella sola città di Milano sono quattrocento. Distribuiscono acqua potabile e fresca, sono accomunate dalla stessa linea (alte un metro e mezzo, larghe cinquanta centimetri e munite di una vasca alla base) e rigorosamente dipinte in verde scuro. «Perché cambiargli colore ? – si chiede il giornalista Pino Capellini, profondo conoscitore della storia orobica – . Sul Sentierone prima maniera anche i bordi delle aiuole erano verdi, ora la continuità nel tratto tra la chiesa di San Bartolomeo e il municipio è venuta a mancare, il Sentierone non è più l’elemento caratterizzante della città bassa. Il suo ruolo è cambiato nel corso del tempo», sottolinea.
«Faccio parte della generazione della vedovella – esordisce l’architetto Mariola Peretti, che con il gruppo «Flanerie» ha studiato il restyling del centro piacentiniano – e so bene quale sia il valore simbolico di questo manufatto per i bergamaschi. Per questo abbiamo voluto restaurarla e valorizzarla, anche attraverso un riposizionamento. Le abbiamo dato nuova visibilità, circondandola con piastre di una pietra particolare. Era molto rovinata, era diventata di un verde sbiadito; è stata restaurata e ridipinta con il colore che contraddistingue la stessa famiglia di oggetti e manufatti del Sentierone, di cui fanno parte anche i lampioni. Resta il fatto che il progetto di riqualificazione nel suo complesso ha fatto rinascere il centro della città».
Ad avviare la petizione su change.org è stato l’avvocato Marco Saita. «Ho visto una fotografia della vedovella su Facebook e ho scritto un post, nel quale notavo come il “color grigio topo” non fosse indicato. Credevo che si trattasse di un colore provvisorio, ma poi ho letto le motivazioni dell’assessore Valesini e ho capito che la vedovella sarebbe rimasta di quel colore. Da lì alla petizione il passo è stato breve e in pochi giorni abbiamo raggiunto le 650 firme. Preciso che la mia non è una polemica politica, ma mi fa piacere che abbia portato ad una riflessione». E ora anche a un cambio di colore che farà ricredere l’avvocato, il quale dichiarava di non farsi troppe illusioni rispetto a un cromatico dietrofront.
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