La Valle Averara torna sugli sci ai Piani dell’Avaro

L’ACCORDO. I comuni di Cusio, Santa Brigida e Averara aprono la storica pista di fondo, meta di famiglie e bambini: «Ripartiamo, obiettivo il 26 dicembre».

01:01

Obiettivo, prime sciate sul «panettone» dell’Avaro all’indomani di Natale, il 26 dicembre, sempre che nevichi. Manca solo di chiudere le ultime procedure di affidamento al gestore, ma è questione di giorni per la riapertura della pista di fondo e delle attività sulla neve dei Piani, quota 1.700 metri circa, meta in passato di tanti giovani e famiglie con i bambini.

Leggi anche

L’annuncio l’altra sera nel corso di un incontro pubblico, che ha visto al tavolo i sindaci di Averara, Santa Brigida e Cusio. Sono stati loro ad annunciare la chiusura di un accordo a tre per il rilancio della pista di fondo e delle attività ludico/sportive nel comprensorio sopra Cusio che, dopo anni di vicissitudini, l’anno scorso aveva chiuso i battenti. Pareva definitivamente. Per fortuna, no.

La pista di fondo nata negli anni ’70

Fin dagli anni ’70 l’altopiano ha goduto in inverno di grande fortuna grazie alla presenza di un anello di fondo con percorsi accessibili a tutti, così come facili erano le piste da discesa servite inizialmente da due skilift. Inoltre, gli ampi e dolci pendii che lo circondavano facevano la felicità di grandi e piccini che si divertivano con bob e slittini. La presenza di tre rifugi completava l’offerta «a portata di famiglia». Una situazione che dal 2014, data di chiusura degli skilift, è andata via via peggiorando fino alla chiusura per assenza di un gestore della pista di fondo. Un declino che ha trascinato i tre paesi dell’area - Averara, Santa Brigida e Cusio - ma che fortunatamente ha fatto scattare la molla in Fausto Denti, presidente del Comitato provinciale Fisi (Federazione italiana sport invernali): «Guardando verso i Piani dell’Avaro imbiancati mi piangeva il cuore pensando alla pista di fondo chiusa nonostante la neve, mentre le altre della Bergamasca, poste a quote inferiori, erano inutilizzabili proprio per l’assenza di materia prima – sono state le sue parole a margine dell’incontro dell’altra sera –, così ho deciso di cercare una strada per la riapertura, strada che passava da un accordo con le tre amministrazioni comunali».

Leggi anche

L’accordo tra Averara, Santa Brigida e Cusio

Un tema molto sentito dalla popolazione dei tre paesi della Valle Averara, come dimostra la una buona partecipazione all’incontro nel quale il sindaco di Santa Brigida, Manuel Rossi, ha annunciato «la definizione di un accordo tra i tre Comuni che prevede l’affidamento della gestione della pista di fondo e del tappetino di risalita per gli sciatori in erba. Un accordo che rappresenta un primo passo per il rilancio del Monte Avaro e al quale auspico prendano parte in futuro anche tutti i portatori di interesse verso la località, che può fungere da volano per il piano di sviluppo del nostro territorio che prevede tre punti: il filone bosco-legno riguardante gli aspetti naturali e sentieristici, la ricettività e i posti letto e appunto la ripartenza dell’Avaro. Un progetto che si va ad innestare su quello più ampio e di respiro culturale riguardante “Le terre di Baschenis” che coinvolge 11 Comuni della Valle dell’Olmo».

Leggi anche

Tra gli obiettivi una pista per bob e slittini

«Proprio per la visibilità che può fornirci riteniamo che la ripartenza dell’Avaro meriti la priorità rispetto agli altri temi del piano di sviluppo che interessa i nostri comuni – gli fa eco Andrea Paleni, sindaco di Cusio –: un modo per farci conoscere, poi riprenderemo anche tutto il resto – sottolinea prima di elencare alcuni aspetti pratici –: partiremo se tutto va bene il giorno di Santo Stefano e terremo aperto tutte le vacanze, poi oltre che nei festivi, la pista sarà disponibile dal giovedì al lunedì, mentre il tappetino solo nei weekend. Il nostro obiettivo è anche aprire una pista per bob e slittini, ma l’iter burocratico non è semplice: comunque ci proviamo. Tutto questo però sempre che arrivi la neve, perché al momento ce n’è pochissima. E questo fa ben comprendere l’assoluta necessità di dotarci di un impianto di innevamento, noi amministratori faremo la nostra parte per trovare i fondi, ma questo rappresenta pure un motivo in più per chiamare a raccolta i privati».

«Una chiusura che in realtà ci apre al futuro lanciando un segnale importante per uno sviluppo che però non deve stravolgere il nostro territorio»

«Partiamo da qui – sottolinea Mauro Egman, sindaco di Averara – dalla chiusura di un accordo per il quale è doveroso ringraziare Denti e la Fisi che ha fatto da collante e che ci ha supportato nelle tante difficoltà burocratiche e non solo. Una chiusura che in realtà ci apre al futuro lanciando un segnale importante per uno sviluppo che però non deve stravolgere il nostro territorio ma valorizzarlo per le sue peculiarità: un ambiente sereno ed incontaminato, l’aria buona ed i panorami mozzafiato.

A conclusione l’accordo che i Comuni stanno chiudendo con il gestore Remo Cattaneo che, assente dal 2014, «si è prontamente e con entusiasmo rimesso in gioco e che ringraziamo – hanno concluso i sindaci – per la disponibilità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA