La speranza al centro della Messa alle Autolinee

LA NOTTE DELLA VIGILIA. All’omelia, don Trussardi ha ricordato che Papa Francesco ha dedicato alla speranza il Giubileo del 2025, da lui aperto ufficialmente la stessa sera nella basilica di San Pietro.

«Con cuore aperto, celebriamo la nascita del Salvatore in un luogo simbolico della città. È un luogo di partenze, arrivi e scambi, ma anche un luogo dove tanti fratelli e sorelle vivono sulla strada. A Natale questo luogo diventa Chiesa». Con queste parole, don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana, ha aperto la Messa nella notte della Vigilia di Natale all’interno della stazione autolinee.

Presenti un migliaio di persone, disposte sui due piani della struttura. All’omelia, don Trussardi ha ricordato che Papa Francesco ha dedicato alla speranza il Giubileo del 2025, da lui aperto ufficialmente la stessa sera nella basilica di San Pietro. «Sono diversi i significati della parola “speranza”. Speranza significa guardare con fiducia le persone e la loro vita. Significa rinnovare la nostra fede, riscoprire il senso dello stupore di fronte alla vita e al creato. Speranza è anche la pazienza di attendere il cammino di chi fa fatica».

«Speranza significa, per noi e per la Chiesa, recuperare il gusto del nuovo, senza accontentarsi del “Si è sempre fatto così”. Speranza è anche vincere le tante paure che sentiamo e che proviamo nella vita».

Durante il canto del Gloria, all’altare è stata portata una statua di Gesù Bambino. Le offerte raccolte durante la Messa saranno destinate al progetto di accoglienza dei senza fissa dimora nella struttura del Galgario. I canti sono stati eseguiti dal gruppo scout di Alzano, Torre Boldone e Nembro e dal gruppo scout di Cantù, presenti in Bergamasca da alcuni giorni.

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