La Sfilata di Mezza Quaresima è rinviata a domenica 30 marzo

LA DECISIONE. Troppa la pioggia prevista per il weekend, il Ducato di Piazza Pontida ha deciso di posticipare la Sfilata e tutti gli eventi collaterali.

Dopo qualche giornata di sole, da venerdì 21 marzo su Bergamo e provincia tornerà il brutto tempo. Le previsioni non lasciano dubbi, sarà un weekend di forti piogge: per questo il Ducato di Piazza Pontida ha deciso di rinviare la Sfilata di Mezza Quaresima - inizialmente prevista per il 23 marzo - a domenica 30 marzo. Rinviati anche tutti gli eventi collaterali previsti sabato 22, come il «Rasgamènt de la Ègia»: si svolgeranno sabato 29, alla vigilia della Sfilata, come da tradizione.

La Sfilata di Mezza Quaresima

Una parata per celebrare il patrimonio folcloristico e l’identità del popolo bergamasco attraverso i costumi e l’ironia. «Sono già 55 i gruppi iscritti tra carri e maschere, provenienti da ogni parte d’Italia come Brescia, Mantova, Aosta, Savona, Barletta, e insieme ai gruppi internazionali da Bolivia, Colombia, Repubblica Dominicana ed El Salvador arriveremo almeno a 70 gruppi per un totale di oltre 3.000 figuranti che animeranno le strade di Bergamo per una festa di colori e musica per i bambini e le famiglie» commenta il Duca «Smiciatöt» Mario Morotti.

La Parata della Gioia e Miss Oriocenter

Dalla «Parata della Gioia» sabato 29 marzo alle 15.30 in piazza Santo Spirito allo spettacolo musicale, alle 20, con il gruppo «Colpi di Soul» e l’elezione della «Ègia pio’ ègia» nel concorso di «Miss Oriocenter 2025» sono tante le iniziative in calendario per un programma che troverà il suo momento culminante prima con il celebre «Rasgamènt de la Ègia», sabato sera, e infine domenica 30 con la sfilata per le vie del centro.

Giovani al centro

Rispetto delle tradizioni e dell’identità, ma la Festa di Mezza Quaresima 2025 scegliere anche di mettere al centro i giovani. È per questo che il tema del «rasgamento della vecchia» quest’anno sarà «l’indiferènsa, ol menefreghismo»: un modo, con l’ironico processo all’«odiosa megera», per tenere alta la luce sulle fatiche vissute dai giovani e in generale sui problemi sociali.

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