La seconda lingua «extra curricolare»: il «Lussana» tira dritto

IL CASO. Il confronto insieme ai rappresentanti d’istituto. «Non è conforme alle norme». Ma si tratta, sciopero sospeso.

È durato quasi due ore l’incontro convocato dalla dirigente scolastica del Lussana, Simonetta Marafante, con i rappresentanti delle sezioni A e C del liceo scientifico e le famiglie, alla presenza del dirigente dell’ambito territoriale di Bergamo, Vincenzo Cubelli. L’obiettivo era fornire chiarimenti attorno alla decisione presa dalla dirigenza dell’istituto di rendere la seconda lingua straniera (tedesco e spagnolo) «extra curricolare». Una scelta dettata da esigenze di rispetto della normativa vigente, ma che aveva portato gli studenti a manifestare fuori dalla scuola per due giorni. La riunione si è conclusa con la conferma da parte della scuola della decisione presa. Tante le domande rimaste in sospeso dopo l’incontro che si è svolto a porte chiuse.

Lo sciopero sospeso

Dal momento che «la questione è ancora in definizione, preferisco attendere», ha fatto sapere la dirigente del Lussana al termine dell’incontro, mentre Cubelli ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Il riferimento è dovuto ad una sentenza del Consiglio di Stato portata in aula da un genitore che sottolinea che si potrebbe preservare l’offerta formativa per le classi attuali e destinare la modifica alle classi future. «Per questo mettiamo in pausa lo sciopero anche domani (oggi per chi legge, ndr); ci è stato detto di restare in attesa di ulteriori valutazioni», spiega un rappresentante degli studenti. A fare il resoconto dell’incontro sono i ragazzi che erano presenti alla riunione. Di fatto è stato ribadito da parte della dirigente e dal provveditore che dopo le dovute verifiche, è emerso che «non tutti i procedimenti attivati negli anni sono stati completamente accurati», riferendosi al fatto che negli ultimi 15 anni la doppia lingua era considerata come materia curricolare, e che ora «è necessario sanare tali atti per mantenere la legittimità istituzionale».

Le scelte formative da tutelare

I ragazzi hanno sottolineato l’importanza per loro di tutelare le scelte formative fatte all’atto delle iscrizioni che prevedono, appunto, la doppia lingua curricolare, ma l’istituto ha ribadito «che l’offerta attuale non è conforme alle normative» e che, comunque, «il prefisso extra non influirà sull’apprendimento». Infatti, non significa che queste materie saranno abolite: la scuola proseguirà con l’insegnamento della seconda lingua come fatto finora, per chi lo richiederà. La differenza però è che la disciplina verrà considerata «extra curricolare»: le valutazioni non faranno media con le altre materie e non serviranno ai fini della maturazione dei crediti.

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