Cronaca / Bergamo Città
Domenica 11 Settembre 2022
La scuola riparte, batosta caro prezzi su libri e corredo: spesa fino a 1.230 euro
I rincari. Pesano crisi delle materie prime e inflazione. Adiconsum: «Più 7% per il materiale». E le scuole cercano di non sforare i tetti fissati dal Ministero.
Dalla plastica (+8/10%) alla carta e cellulosa (+12%), l’aumento dei prezzi non risparmia la scuola. Tra libri di testo, quaderni, astucci, diari e zaini, una spesa non indifferente, soprattutto per le famiglie degli studenti che iniziano un nuovo ciclo e, ancora di più, per chi si affaccia alle scuole superiori.
Si va dai 294 euro per l’acquisto dei libri di prima media ai 132 euro per la classe terza. La cifra aumenta per le scuole superiori dove si spendono fino a 350 euro per il primo anno dei licei, escluso il costo dei vocabolari che può superare anche i 100 euro, per poi scendere a circa 250 euro negli istituti professionali.
Per la spesa relativa ai libri esiste una legge (la 169 del 2008) che impone di non superare determinati tetti di spesa stabiliti dal ministero. In realtà il limite può essere superato, non oltre però il 10% e deve essere motivato dal collegio docenti. Nello specifico si va dai 294 euro per l’acquisto dei libri di prima media ai 132 euro per la classe terza. La cifra aumenta per le scuole superiori dove si spendono fino a 350 euro per il primo anno dei licei, escluso il costo dei vocabolari che può superare anche i 100 euro, per poi scendere a circa 250 euro negli istituti professionali.
Così, ad esempio, all’Istituto Pesenti nelle classi prime dell’indirizzo «Operatore elettrotecnico», dove il tetto massimo è di 254 euro, i docenti sono riusciti a contenere la spesa in 144,60 euro. Lo stesso vale per gli studenti del corso «Operatore meccanico» dove la spesa indicata è di 216 euro. «Per fortuna la scuola è molto attenta nel contenere la spesa dei libri – conferma la presidente dell’Associazione genitori, Giuliana Magoni – anche perché poi le famiglie devono affrontare tutta una serie di spese relative ai dispositivi per la sicurezza nei laboratori, dalle scarpe antinfortunistica ai guanti agli occhiali di protezione».
Tetti di spesa invece più alti nei licei, così al Lussana, per le classi con l’opzione della seconda lingua straniera, a fronte di un limite di 320 euro, la spesa sarà di 387 euro. Al liceo Sarpi le classi prime, a fronte di un tetto di 335 euro, avranno una spesa di 355 euro, vocabolari esclusi. Cifre più contenute nelle classi seguenti in virtù di libri già in uso o che vengono solo «consigliati». «Certamente una delle spese più importanti per la classi prime è quella per i dizionari – dichiara Giovanni Rota, presidente del Comitato Genitori del Liceo Sarpi –. Come comitato, in accordo con la biblioteca della scuola, abbiamo cercato di fornire la stessa marca di dizionari che però possono essere usati solo a scuola. I docenti comunque hanno cercato di stare entro i limiti di spesa e, per quanto possibile, di confermare le adozioni già in corso, in modo che gli studenti abbiano la possibilità di passarsi i libri o di acquistarli usati». Altro capitolo importante è quello del corredo scolastico, dai diari ai quaderni agli zaini: «I prezzi del materiale scolastico sono anche quest’anno in rialzo in media del 7% circa, seguendo il trend dell’inflazione – conferma Mina Busi, presidente Adiconsum –. I prodotti più costosi sono quelli di marca. Si va addirittura dai 150 euro per uno zainetto ai 30 euro per un diario di marca, cui andrà aggiunto il costo per libri di testo, con la spesa complessiva a carico delle famiglie che può variare dai 1.000 euro per le medie ai 1.230 euro per le superiori».
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