La Provincia piange Franco Fumagalli. «Fu sua l’idea della Grande Bergamo»

IL LUTTO. L’ex presidente di via Tasso si è spento a 102 anni. Membro della Dc, fu eletto nel 1976. Bonalumi: «Un appassionato della politica». Bettoni: «Un uomo rigoroso, benvoluto da tutti». I funerali venerdì 9 agosto alle 9.

Era «innamorato» della politica, quella «vecchio stampo», animato dalla passione e da quello spirito di servizio in nome del quale passava le giornate - e spesso anche le nottate - a parlare, a confrontarsi, a volte aspramente, con ogni interlocutore possibile ad ogni livello istituzionale. Con un obiettivo, che non perdeva mai di vista: prendere di petto i problemi, discuterne e, se possibile, trovare una soluzione rapida ed efficace. Franco Fumagalli ha fatto di questo la sua bussola: ha attraversato una lunghissima stagione politica nell’Italia del Dopoguerra, come manager di successo, politico e amministratore appassionato.

La carriera

È mancato mercoledì 7 agosto alla rispettabile età di 102 anni, circondato dall’affetto dei figli, dei nipoti e dei pronipoti. Da tempo si era ritirato dalla scena pubblica e politica, ma il suo ricordo è ancora vivissimo nella memoria di chi con lui ha condiviso tanti anni di militanza nelle file della Democrazia Cristiana. Assessore all’Urbanistica e ai Trasporti della Provincia di Bergamo sotto la presidenza di Severino Citaristi (tra il 1970 e il 1976), quando questi fu eletto in Parlamento Fumagalli fu eletto a sua volta presidente di Via Tasso e in quel ruolo continuò ad occuparsi dei grandi temi che riguardano il territorio: le strade, i trasporti, le scuole e quell’idea di una Grande Bergamo che proprio con lui ha iniziato a muovere i primi passi, grazie al lavoro, gomito a gomito, con l’allora assessore all’Urbanistica del Comune di Bergamo Franco Cortesi.

Dai trasporti alle acque

Le questioni legate alle criticità del trasporto pubblico locale, che si era riversato sulle strade dopo la chiusura dei collegamenti ferroviari intorno alla metà degli anni Sessanta, l’impegno profuso con la Regione sui temi dell’urbanistica e dei piani regolatori dei comuni bergamaschi, l’idea dei consorzi di servizi per la depurazione delle acque: tutti temi per i quali Franco Fumagalli ha investito tempo e dedizione, lasciando un segno indelebile nel ricordo di chi con lui ha condiviso un tratto più o meno lungo di strada. A raccogliere il suo testimone in Provincia, nel 1980, fu Giancarlo Borra: «Lo ricordo come una persona egregia sia sul profilo personale che dal punto di vista politico e amministrativo – dice –. A quei tempi le Province avevano molte più competenze di adesso; Franco Fumagalli ha lasciato un’amministrazione provinciale molto attiva, impegnata nei settori più strategici, quali gli edifici scolastici, la cultura e la manutenzione delle strade. L’eredità che mi ha lasciato mi ha favorito negli anni a venire».

Bettoni: «Un gran signore, un uomo professionale, che non ho mai sentito alzare la voce. Ricordo, tra le tante iniziative che ha gestito da presidente della Provincia, l’istituzione dei consorzi comunali per la depurazione dell’acqua, che poi anni dopo abbiamo riunito in Uniacque. Era un personaggio benvoluto da tutti»

Ai tempi della sua presidenza, sedeva tra i banchi del Consiglio provinciale anche un giovanissimo Valerio Bettoni, che nel 1999 giunse a ricoprire lo stesso incarico di Fumagalli: «Un gran signore, un uomo professionale, che non ho mai sentito alzare la voce. Ricordo, tra le tante iniziative che ha gestito da presidente della Provincia, l’istituzione dei consorzi comunali per la depurazione dell’acqua, che poi anni dopo abbiamo riunito in Uniacque. Era un personaggio benvoluto da tutti, sia dai consiglieri di maggioranza che da quelli dell’opposizione, uno di quei “signori” che non nascono più».

Gilberto Bonalumi: «Fumagalli ha ricoperto uno spazio importante, in una stagione in cui chi governava la Provincia aveva un ruolo più rilevante rispetto ad oggi. Era un uomo “buono” nel suo rigore, appassionato della politica e assiduo frequentatore delle riunioni del circolo Pistelli, di cui facevamo parte entrambi»

Piglio manageriale

Manager e imprenditore nel campo del tessile (per anni ha amministrato la ditta «Cassera» di Borgo Santa Caterina), Franco Fumagalli ha sempre fatto parte della componente di sinistra della Democrazia Cristiana, come ricorda l’ex parlamentare Gilberto Bonalumi, suo compagno di partito: «Fumagalli ha ricoperto uno spazio importante – dice –, in una stagione in cui chi governava la Provincia aveva un ruolo più rilevante rispetto ad oggi. Era un uomo “buono” nel suo rigore, appassionato della politica e assiduo frequentatore delle riunioni del circolo Pistelli, di cui facevamo parte entrambi». In quegli anni Bonalumi era membro della Camera dei deputati: «Mi chiamava spesso – ricorda – voleva informarsi, conoscere. Ha amministrato la Provincia migliorandola sul piano del profilo politico e qualificandola soprattutto nelle attività consortili. Lavorò alla costituzione di una rete di comuni appartenenti all’area omogenea attorno alla città (la cosiddetta Grande Bergamo, ndr) e si occupò di questioni importanti anche per il capoluogo, dall’ospedale alla viabilità, fino allo sviluppo dell’aeroporto». Alla fine degli anni Settanta Gianpietro Benigni era un componente della direzione provinciale della Dc; ricorda così Fumagalli: «Un uomo serio, integerrimo, una persona impegnata e un ottimo amministratore. Parlava poco, ma era un uomo operativo». I funerali di Franco Fumagalli saranno celebrati venerdì mattina 9 agosto alle 9 al Tempio Votivo.

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