La preghiera dopo l’alluvione, il Vescovo: «Grazie alla generosità dei volontari nella ricostruzione»

IN VIA BAIONI. La Messa nel punto in cui il Morla ha rotto gli argini. Monsignor Beschi: «Lavoriamo tutti insieme a creare condizioni perché eventi naturali non manifestino una forza così violenta da diventare distruttiva».

Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha raggiunto con una lettera le persone che nella mattinata di sabato 28 settembre si sono riunite per partecipare alla Messa nei luoghi colpiti dall’esondazione del Morla dei giorni scorsi a Bergamo. Il Vescovo di Bergamo ha espresso un ringraziamento sentito ai tanti volontari e giovani che nelle ore successive all’alluvione hanno prestato soccorso alle famiglie e alle attività commerciali colpite dal fango e dai detriti ma anche un ringraziamento a Dio del fatto che nessuno ha perso la vita o è rimasto ferito come troppe volte accade purtroppo in circostanze simili.

A celebrare la Messa il parroco di Santa Caterina, monsignor Pasquale Pezzoli: con lui una cinquantina di persone colpite dall’inondazione del Morla e riunite tra sacchi di juta proprio dove l’argine del torrente ha ceduto in via Baioni. «Tutti insieme (istituzioni, cittadini, parrocchie) lavoriamo – ha scritto monsignor Francesco Beschi – non solo a riparare i danni ma anche a creare condizioni perché eventi naturali sempre più condizionati dalle scelte degli uomini non manifestino una forza così violenta da diventare distruttiva».

«È importante saper ripartire cercando di ricostruire le cose sulla roccia - ha aggiunto nell’omelia monsignor Pezzoli -, su un terreno solido. In questi giorni lo sentiamo anche in termini molto concreti. Questa immagine della roccia richiami tutti noi alle nostre responsabilità: ognuno può fare la sua parte. Abbiamo bisogno di imparare la cura della casa comune».

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