«La povertà cresce. Ospiti in aumento nei centri Caritas»

Marginalità. Don Trussardi: questa estate dormitori affollati. In aumento gli episodi di violenza anche verso gli operatori. Ma l’accoglienza non si ferma.

La rovente estate 2022 sta causando disagi a tutti, ma per chi vive per strada il caldo afoso, come il freddo eccessivo, sono elementi che complicano le giornate. «Ovviamente i nostri servizi non chiudono nemmeno in estate, continuano ad accogliere chi vive condizioni di marginalità – dice don Roberto Trussardi, direttore di Caritas diocesana –. Si sta però verificando un fenomeno singolare: i poveri sono sempre più numerosi. Mi spiego meglio. In genere in estate registravamo un calo nelle presenze nei dormitori, al Centro ascolto, ai servizi delle docce, al Punto sosta. Quest’anno invece continuiamo ad avere numerosissime presenze con il dormitorio del Galgario sempre pieno, con i suoi 62 posti estivi, che diventano 79 in inverno, mentre negli anni precedenti le presenze arrivavano a 35/40. Così anche per il dormitorio femminile, i cui 9 posti sono sempre occupati, mentre lo scorso anno in questo periodo le donne ospitate erano addirittura nessuna o una». Anche le docce del servizio Zabulon in via Conventino ricevono ogni giorno 20 persone, che non frequentano il Galgario, che ha un servizio analogo per chi ci dorme.

Le ragioni di questa estate super affollata? «Insieme agli operatori sto cercando di capirle – commenta don Trussardi –; i poveri lo sono anche in estate, ma gli altri anni accadeva che qualcuno si spostasse in altre località, o che dormisse all’aperto viste le condizioni meteo favorevoli. Forse quest’anno fa troppo caldo anche per stare fuori di notte. Potrebbe essere che in alcune zone dove le persone finivano per bivaccare, per esempio lungo il Serio, ci siano più controlli. Per ora è un fenomeno che osserviamo, ma che ancora non sappiamo spiegare. Ciò non toglie che Caritas continua ad accogliere tutti, anche se è più complicato perché anche per gli operatori è un periodo di ferie».

I poveri lo sono anche in estate, ma gli altri anni accadeva che qualcuno si spostasse in altre località, o che dormisse all’aperto viste le condizioni meteo favorevoli

Disagio in aumento

Altro elemento critico e più preoccupante riguarda il tasso di aggressività che si percepisce tra le persone accolte. «Ci sono stati alcuni episodi sfociati in atti di violenza, con operatori colpiti da ospiti – racconta don Trussardi –. Settimana scorsa una persona ha usato una sedia per distruggere il Centro ascolto, prendendo anche a pugni una porta. Notiamo che persone che conosciamo bene mostrano aggressività e reagiscono anche solo per aver fatto notare loro il mancato rispetto di una norma basilare. Le regole per altro non sono cambiate, ma ci vuole pochissimo per far scattare reazioni forti. Talvolta ho la sensazione che si sentano delle vittime, abituati ad essere messi ai margini, anche quando non è così. Abbiamo massima comprensione per chi arriva nelle strutture, magari esasperato dal caldo e più alterato, ma le regole sono necessarie a tutela degli ospiti e degli operatori. Alcuni comportamenti esprimono una profonda sofferenza psichica. Queste persone andrebbero aiutate, purtroppo non sempre funziona il lavoro di rete, perché le forze dell’ordine intervengono, ma per bloccare la persona che in quel momento è pericolosa; in realtà servirebbe una presa in carico di tipo sanitario che spesso non è possibile se arriva l’ambulanza senza il medico». «Di fronte a situazioni critiche – continua don Roberto – la nostra risposta non è repressiva: abbiamo incrementato la presenza degli operatori sempre in coppia insieme a volontari. Li ringrazio per la disponibilità e l’ulteriore impegno. Non abbiamo paura, ci dispiace vedere stare male persone che conosciamo bene». Per aver il polso della situazione anche don Roberto è presente durante il turno alle docce o in dormitorio: «Credo che come direttore non devo stare solo in ufficio, ma nei servizi insieme agli operatori».

Alcuni comportamenti esprimono una profonda sofferenza psichica

L’accoglienza continua

Oltre alle persone in situazione di grave marginalità Caritas sta accogliendo chi è uscito dai Cas (Centri di accoglienza straordinaria): «Caritas ha messo a disposizione nostri appartamenti, a nostre spese, secondo i nostri criteri. Si tratta di una ventina di persone. Altre sono rientrate nel Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), pochi sono stati spostati in altre province. Si è deciso di non partecipare più al bando prefettizio per l’accoglienza di richiedenti asilo, perché non ci sembra corretto esistano bandi riservati a ucraini e bandi per tutti gli altri, come se ci fossero persone di serie A e di serie B».

La questione dei positivi

Un’altra questione su cui Caritas chiede attenzione riguarda l’eventualità di casi positivi per Covid tra gli ospiti dei dormitori, che non potrebbero essere messi in isolamento in strutture gratuite: «A Bergamo non c’è un Covid hotel – chiarisce don Roberto Trussardi –. Sono d’accordo che in questo momento non sia necessario perché i contagi sono decisamente contenuti, ma ci chiediamo cosa potrebbe accadere con la stagione fredda e con un’ulteriore ondata. Forse è meglio pensarci già da ora. Al Galgario riusciamo ad isolare l’eventuale malato, al dormitorio femminile no. Ultimamente una persona è stata mandata in una struttura gratuita in Brianza».

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