La nuova Carrara si svela: arte, verde e food

L’ANTICIPAZIONE. In settembre l’inaugurazione di 3mila metri quadri di giardini, bistrot e camminamento esterno. Bonaldi: un museo più internazionale con un parco e un ristorante aperti alla città. Una serie di eventi in vista.

«Bellezza, ambiente e food. In Carrara c’è tutto». Lo slogan è pronto, il taglio del nastro si avvicina per i nuovi spazi della pinacoteca: tremila metri quadri di giardini, un bistrot-ristorante e un camminamento esterno che collegherà il primo al secondo piano rendendo più funzionale il percorso espositivo. Il futuro più immediato prevede un’inaugurazione in grande stile, nella seconda metà di settembre, anticipata da eventi speciali destinati a far conoscere le ultime novità in casa Carrara. Il cantiere è andato per le lunghe ma ci faremo perdonare per l’attesa, lascia intendere il general manager della Fondazione Accademia Carrara, Gianpietro Bonaldi, che promette un «museo dal maggiore appeal, più aperto alla città e più internazionale».

Le anticipazioni sul cantiere

In attesa di vedere l’esito finale dei lavori – il cantiere è ancora sotto embargo – da Bonaldi arriva qualche anticipazione. A cominciare dalle novità architettoniche. L’allestimento delle sale resta quello definito nell’ultimo restyling, ma l’effetto «andata e ritorno» sarà finalmente evitato ai visitatori. «Chi entra nell’ultima sala del museo, quella con l’iconico quadro di Pellizza da Volpedo “Ricordo di un dolore”, si troverà davanti ad una porta scorrevole che immette nel corridoio di collegamento tra il piano della collezione permanente (il secondo), e il piano delle mostre temporanee, (il primo). Affacciato sui giardini, visibili attraverso una grande vetrata, il corridoio consente al visitatore di non tornare sui suoi passi per uscire dal museo , cosa che avviene oggi». Dal corridoio esterno sarà possibile accedere ai giardini o al primo piano, anche con l’ausilio di un ascensore che abbatterà le barriere architettoniche.

I giardini (intitolati a Pwc Italia, il socio della Fondazione Carrara che ha reso possibile l’operazione con un contributo di 250mila euro) sono terrazzati, con piante ad alto fusto e zone a prato, e hanno mantenuto l’«aspetto romantico» del passato. «Saranno fruibili in massima libertà da tutti, non solo dai visitatori del museo, e resteranno aperti al pubblico negli orari di visita e oltre, anche la sera– precisa Bonaldi –.La città guadagna un polmone verde e un ristorante-caffetteria, il Bu Bistrot in Carrara, con spazi interni ed esterni e una cucina attrezzata che proporrà prodotti del territorio. Servizi da museo internazionale, in grado di garantire un’esperienza di visita più ricca e completa».

Cantiere ancora aperto

Smontata la gru che sovrastava l’ala ovest della Carrara, il cantiere è ancora aperto per le ultime finiture alle opere in muratura e per i lavori di semina e piantumazione. Nei giardini si è cercato di mantenere il più possibile della vegetazione ad alto fusto cresciuta negli anni, così come sono rimasti statue e muretti in pietra. «Nella seconda parte di settembre saremo pronti per il taglio del nastro – assicura Bonaldi –. Sarà un’occasione importante, preceduta da una campagna di comunicazione e da eventi che si trasformeranno in giornate di festa. Vogliamo che la nuova Carrara diventi uno dei luoghi del cuore dei bergamaschi».

«I giardini ci aiuteranno ad ampliare il pubblico e ad avere più appeal anche nei confronti dei giovani»

Il costo del progetto di riqualificazione

L’impegno economico è stato importante: 2,8 milioni di euro (1,6 milioni versati da Regione Lombardia e 1,2 dal Comune di Bergamo). Cui si sono aggiunti gli investimenti per gli arredi fatti da Fondazione Carrara. «Siamo partiti nel 2015 con un patrimonio pari a zero – fa i conti Bonaldi – e oggi, grazie ad una gestione oculata, possiamo contare su un patrimonio di circa 2 milioni di euro. Questo ci consente di pensare al futuro con serenità, nonostante i costi di gestione siano cresciuti, dopo l’ultimo riallestimento, e oggi si attestino sui tre milioni di euro annui. Il nuovo museo costa di più, è indubbio, ma è nelle condizioni di garantire un’offerta più ricca ai visitatori, anche in virtù dei nuovi spazi». Per mantenere in attività la pinacoteca dal Comune arrivano 870mila euro l’anno, il resto sono introiti derivanti dallo sbigliettamento e dagli sponsor. Il trend dei visitatori è positivo. Archiviata l’annata eccezionale di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023, «i primi sei mesi di quest’anno hanno visto crescere gli ingressi – continua il general manager –, segno che stiamo andando nella giusta direzione. I giardini ci aiuteranno ad ampliare il pubblico e ad avere più appeal anche nei confronti dei giovani. In settembre avremo l’occasione di ringraziare quanti in questi anni ci sono stati vicini e di accogliere un pubblico più vasto e diversificato».

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