Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 12 Dicembre 2024
La notte più lunga, Bergamo si prepara per Santa Lucia: le storie dei bergamaschi - Video
I DESIDERI. I ricordi dei nonni della casa di riposo don Orione. Tra le migliaia di letterine alla chiesetta di via XX Settembre, anche quella, piena di speranza, dei piccoli pazienti del «Papa Giovanni».
È un numero incalcolabile quello delle letterine che ogni anno a ridosso del 12 dicembre vengono consegnate alla chiesa della Madonna dello Spasimo in via XX Settembre in centro città, quella che per tutti i bergamaschi è da sempre la chiesetta di Santa Lucia.
Tra le tante buste piene di lustrini e paillettes ne spicca una grande firmata: «Ospedale Papa Giovanni». Al suo interno ci sono i desideri, i sogni e le speranze di tanti bimbi ricoverati, ma anche di genitori che chiedono aiuto a Santa Lucia. «Il mio desiderio è uscire da qui. E penso proprio che tu abbia il potere di trasmettermi la forza di superare questa difficoltà», scrive Enrico.
Cinzia pone molte domande e richieste alla Santa: «Santa Lucia, vieni a trovare tutti i bimbi ricoverati?». E, ancora, «Puoi portarli con te a Siracusa e poi riportarli a casa? Potresti adottare un bimbo abbandonato?». Serena, dal suo lettino d’ospedale, chiede un gattino «perché mi sento sola».
Una mamma: «Voglio solo dirti grazie»
Nella grande busta si trova anche una lettera molto speciale firmata da una mamma desiderosa di aggiornare Santa Lucia sulla sua vita a distanza di un anno. Sì, perché si erano già scritte, ma oggi ci sono importanti novità. «Sono ancora qui a scriverti, ma ora con uno spirito del tutto diverso. L’anno scorso ero in ospedale con mio figlio J., malato di tumore. Era sotto cure e stava malissimo. Quest’anno ti scrivo dalla mia cucina». Sì, perché J. è guarito e sua mamma ci tiene a raccontare a Santa Lucia tutti i bellissimi e commoventi progressi di questa nuova vita. «Voglio solo dirti grazie. E ti chiedo di continuare a proteggere tutti quei piccoli guerrieri che sono ancora in ospedale e lottano contro qualcosa che è più grande di loro, ma che ogni giorno ci dimostrano quanto dobbiamo essere grati di ciò che ci circonda». Anche J. ci tiene ad «aggiornare» Santa Lucia e ha un’unica richiesta: «Prenditi cura di tutti i bambini malati».
Santa Lucia, tra desideri e buoni propositi
Accanto alle letterine dei bambini ricoverati, che toccano il cuore, ci sono anche quelle firmate dai loro coetanei (più fortunati) alle prese con i cambiamenti della vita che il diventare grandi porta con sé, sperando di trovare in Santa Lucia una compagna fidata a cui appoggiarsi. Dopotutto chi può aiutare se non lei? E quanto è confortante sapere che lei ci sarà sempre? Solida e accogliente. Una certezza, anno dopo anno, che accompagna tutti nella crescita. Annalisa è in 3ª media e chiede «la forza di avere meno paura del giudizio e della gente». La sua visita è così importante che Luca e Maria, due fratellini, le indicano che la loro «è la casa giallo polenta».
Le promesse dei più piccoli a Santa Lucia
Enrico avanza la richiesta di passare da lui per primo: «So che hai tanti bimbi da cui andare. Se passi prima da me, io ti prometto che dormirò tutta la notte». E, alla fine di una lunga lista di regali, la domanda più dolce: «Se vedi la cicogna le dici di portare il fratellino?». In cambio dei regali Nadia dice che darà alla Santa il suo «ciuccio». Sono in tanti a confessare di non essere stati proprio bravi quest’anno (o c’è forse lo zampino degli adulti in questo giudizio da grandi?). «Quest’anno sono stata una bambina educata e gentile, anche se qualche volta ho fatto la monellina e spero che tu mi perdonerai», chiede umilmente Anna. Santa Lucia diventa anche destinataria di promesse solenni per il futuro: «Sono stato cattivo, ma voglio migliorare», scrive Emanuele.
«Sai che mi dondola un dente? Forse mi cadrà nella notte in cui arriverai»
C’è anche chi non vuole scadere in eccessive autocritiche e afferma convinta: «Sono stata una bambina brava e vorrei che tu mi premiassi con dei doni preziosi». Tre fratellini sono compatti nel dire: «Quest’anno a scuola ci siamo impegnati molto e a casa abbiamo ascoltato mamma e papà». Ci sono anche confidenze personali di comportamenti di cui non andare molto fieri. Sfogliando le letterine, Filippo ammette: «A volte mi arrabbio molto, però non faccio più male perché te l’avevo promesso. Quando però voglio fare una cosa e non si può, urlo tanto, ma ti prometto che ce la metterò tutta a non farlo più. O almeno non così forte». Alla confidenza, si aggiunge anche la condivisione di una notizia che ci tiene che Santa Lucia sappia: «Sai che mi dondola un dente? Forse mi cadrà nella notte in cui arriverai».
«Santa Lucia, ti aspetto»
Bambini e bambine, adolescenti e genitori: nessuno vuole rinunciare alla magia della notte più lunga dell’anno, che precede il risveglio più bello. Alla Santa senza occhi e al suo fidato asinello (ricordato in tutte le letterine) vengono affidati anche i desideri sui giochi che tanto si vorrebbero avere: da una macchinetta che fa le treccine e pupazzi che si illuminano, a scarpe ed ingressi ai parchi divertimenti, videogiochi e materiale scolastico. Perché un pensiero alla scuola, ai compagni e alle maestre c’è sempre. Alcuni bimbi allegano anche immagini illustrative in caso Santa Lucia si possa perdere tra tutti i negozi che deve visitare e non possa trovare il dono richiesto. Altri sono dei piccoli artisti e disegnano a mano i regali desiderati. Tantissimi i disegni allegati alla letterina e regalati a Santa Lucia: vestita di azzurro, con candele sulla testa e circondata di stelle.
Santa Lucia, le foto di oggi e di ieri
Una carrellata emozionante per vivere la Santa Lucia di Bergamo, con foto di oggi e di ieri, recuperate dall’archivio de L’Eco di Bergamo.
A lei si raccontano i progressi scolastici e le novità in famiglia. «Ho iniziato la scuola e mi piace molto: sono bravo», racconta Alberto di 6 anni. «L’anno prossimo andrò alle superiori e fra un po’ dovrò iscrivermi ad una scuola. Sto diventando grande ormai non solo per il telefono o per uscire da sola, ma anche per prendere delle scelte, come quella della scuola», racconta Sonia. «Davide si è trasferito a Roma, mi manca», la aggiorna Simona. Finalmente, dopo un anno di silenzio, si ritrova un’amica che è «sempre la migliore», «la preferita» e «la più brava», a cui si vuole «un mondissimo di bene» e che non si vede l’ora che arrivi. E a cui si affida il desiderio più grande: «Ti aspetto».
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