Cronaca / Bergamo Città
Domenica 12 Maggio 2024
La carica dei 323 candidati sindaci. Ballottaggi? Se ne parla solamente in tre città. Oggi l’inserto con tutte le liste
ELEZIONI. Sostenuti da 351 liste. Dati ancora in flessione rispetto a cinque anni fa. Le donne sono in tutto 63. Molte compagini ufficializzate al «fotofinish». In 46 Comuni un solo aspirante primo cittadino: obiettivo quorum
Un totale di 323 candidati sindaci e 351 liste, per 164 Comuni. Sono i numeri delle prossime elezioni amministrative in Bergamasca. O meglio, è il quadro depositato entro la scadenza di mezzogiorno di sabato 11 maggio nei municipi coinvolti: in serata le commissioni elettorali erano ancora al lavoro per vagliare la regolarità di tutte le candidature, e dunque la conferma definitiva delle squadre effettivamente ammesse si avrà soltanto nei prossimi giorni.
Flessione delle candidature
Intanto, però, lo scenario è delineato. E mostra ancora una volta una flessione delle candidature, seppur contenuta: cinque anni fa gli aspiranti primi cittadini erano 347, e 363 le liste (al voto andavano però due Comuni in più: 166 in tutto). Le ragioni della diminuzione possono avere anche motivazioni strettamente locali, diverse per ciascun Comune (incluse, come avvenuto quest’anno in alcuni casi, minoranze diverse che trovano l’intesa e fanno squadra unica), ma il trend complessivo di calo è ormai evidente da alcuni anni.
Anche le città principali della provincia vedono «restringersi i ranghi»: nel 2019 Bergamo, Albino, Dalmine, Romano e Seriate assommavano 19 candidati sindaci, oggi scesi a 14. L’unico a «crescere» è Albino, passato da due a tre aspiranti primi cittadini.
Evidente una flessione delle candidature, seppur contenuta: cinque anni fa gli aspiranti primi cittadini erano 347, e 363 le liste (al voto andavano però due Comuni in più: 166 in tutto)
Una certa difficoltà a formare le liste, specialmente nei Comuni più piccoli, è confermata dalle molte compagini arrivate al fotofinish a ufficializzare la candidatura: segno, probabilmente, anche di una fatica a chiudere le squadre con persone disponibili a impegnarsi per il proprio paese.
Nessun Comune «scoperto»
Per contro, va segnalato che in tutti i Comuni c’è almeno un candidato sindaco. Non era scontato: nel 2019, per esempio, a Oneta, Colere e Valleve scattò il commissariamento (per un anno) senza passare dalle urne, per la totale assenza di aspiranti primi cittadini.
Numerosi invece (46, erano 40 nel 2019) sono i Comuni con un’unica compagine in corsa: in queste realtà la sfida per guidare il municipio sarà con il quorum. Le norme richiedono che si presenti alle urne almeno il 40% degli elettori, e che il candidato unico ottenga almeno la metà dei voti validi. Tra i «monolista» non ci sono solamente piccole realtà, anzi: non si è andati oltre una candidatura in Comuni come Brembate, con oltre 8.500 abitanti, Villa d’Almè o Almenno San Bartolomeo, che ne hanno più di 6.500: nel 1999, in quest’ultimo paese, la sfida era stata tra ben cinque candidati.
Non mancano, comunque, situazioni più «affollate»: quattro candidati si trovano per esempio a Morengo, che non raggiunge i 2.500 abitanti, ma anche a Torre Boldone, Terno d’Isola e Castelli Calepio. Alcuni «addetti ai lavori» segnalano inoltre, almeno in alcune realtà, positivi interessamenti e disponibilità a candidarsi da parte dei giovani.
Numerosi invece (46, erano 40 nel 2019) sono i Comuni con un’unica compagine in corsa: in queste realtà la sfida per guidare il municipio sarà con il quorum. Le norme richiedono che si presenti alle urne almeno il 40% degli elettori, e che il candidato unico ottenga almeno la metà dei voti validi
Gli under 30
E a proposito, spuntano anche diversi candidati sindaci «under 30». Tra i più giovani sicuramente Lorenzo Rota, classe 2004, in corsa ad Ambivere, e due «ragazzi del 2000»: Roberto Filisetti, in pista a Gorle, e Stefano Nozza, che si presenta a Grassobbio.
Le donne
Le donne in corsa per la guida dei municipi sono 63, circa il 19% del totale. Le sindache uscenti oggi, nei Comuni che vanno al voto, sono 33. Sfide tutte in rosa a Ciserano, tra Caterina Vitali e Cinzia Guarnieri, e a Gorlago, tra Maria Elena Grena e Laura Ferretti.
Le curiosità
Capitolo curiosità: a Pognano si sfidano zio e nipote, Giacinto e Luca Testa (entrambi se la vedranno anche con l’attuale vicesindaco Giuseppe Vanoli). Zio «d’arte» (del consigliere regionale Davide Casati) è uno dei candidati sindaci di Arcene, Silvano Foresti.
A correre da primi cittadini sono ben tre presidenti di Provincia: quello attuale, Pasquale Gandolfi (a Treviolo: dalla eventuale rielezione dipende anche la sua permanenza o meno al vertice di Via Tasso), e i predecessori Gianfranco Gafforelli (a Romano di Lombardia ) e Matteo Rossi (a Bonate Sopra).
Questione ballottaggi
Bergamo, Albino e Romano. Sono le città del nostro territorio, sopra i 15mila abitanti, in cui si andrebbe al ballottaggio se nessuno dei candidati raggiungesse il 50% più uno dei voti al primo turno. Nel capoluogo gli aspiranti primi cittadini sono tre: Elena Carnevali, Andrea Pezzotta e Vittorio Apicella. Quattro a Romano (Paola Suardi, Gianfranco Gafforelli, Mario Suardi e Luca Valcarenghi), mentre tre sono i «competitor» di Albino: Daniele Esposito, Paola Benigni e Fabio Gualandris.
Sono invece ridotte a «duelli» le sfide di Seriate (Gabriele Cortesi contro Anna Piras) e Dalmine (Francesco Bramani contro Renato Mora): salvo clamorosi pareggi, dunque, qui le sfide si decideranno già l’8 e 9 giugno.
Cinque anni fa, il ballottaggio era scattato a Dalmine e Romano, ma pure a Ranzanico, proprio per un sorprendente pareggio, unica circostanza che fa scattare il secondo turno anche nei paesi «under 15mila». Renato Freri e Sergio Buelli avevano infatti ottenuto 359 voti a testa. Alla fine a spuntarla era stato il primo.
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