La Capitale prepara gli ultimi fuochi. Musei, avanti tutta

GLI EVENTI. Si lavora alle mostre su Beltrami e melodramma. Chiude l’anno l’omaggio alle Mura patrimonio Unesco.

È un agosto di lavoro a pieno ritmo nei musei della città, che stanno preparando le ultime mostre dell’anno della Capitale della Cultura. Eventi destinati a lasciare il segno, promettono gli organizzatori.

In Accademia Carrara, mentre una media di trecento visitatori al giorno entra nelle sale della rinnovata pinacoteca, lo staff al completo va definendo gli ultimi dettagli dell’esposizione dedicata all’opera lirica, «Tutta in voi la luce mia. Pittura di storia e melodramma». «Stiamo chiudendo il catalogo e i primi giorni di settembre inizieremo l’allestimento nelle sale del primo piano. Un lavoro complesso che punta a coinvolgere lo spettatore con immagini e suoni – spiega la direttrice Maria Cristina Rodeschini –. Sarà un allestimento molto scenografico che darà risalto alle 37 opere in arrivo da musei italiani e stranieri e da collezioni private. Le sorprese non mancheranno». In programma anche un’edizione speciale della Rivista di Bergamo, dedicata alla mostra proposta in collaborazione con la Fondazione Teatro Donizetti. L’inaugurazione il 28 settembre, data in cui si pensava potessero aprire anche giardini e bistrot della Carrara, insieme al nuovo collegamento esterno tra primo e secondo piano del museo. «I lavori sono in corso e sono a buon punto, speriamo di farcela», dice la direttrice incrociando le dita.

Omaggio all’esploratore Beltrami al Caffi

In Città Alta, al Museo di Scienze Naturali Caffi, nessuna pausa ferragostana. Ci si prepara a un evento speciale, la prima esposizione dedicata all’esploratore bergamasco Costantino Beltrami, colui che, durante un avventuroso viaggio nell’America del Nord, scoprì le sorgenti del fiume Mississippi. Il Caffi conserva una raccolta di manufatti realizzati dai nativi americani donata al Comune di Bergamo dal nipote dell’esploratore, che sarà esposta insieme a documenti conservati alla Mai e a reperti provenienti dal Museo di Filottrano, nelle Marche, dove Beltrami visse e morì nel 1855. «Ci aspettano due mesi di fuoco – ammette il direttore del Caffi, Marco Valle –, a fine agosto inizieremo a lavorare all’allestimento della mostra nella sala etnografica dove è già esposta la raccolta di Beltrami. Da fine ottobre esporremo oltre al materiale conservato nella nostra città, scritti e documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Macerata e dalla Biblioteca Classense di Ravenna, dove è conservato il testamento di Beltrami. In tutto una settantina di reperti. Vogliamo proporre ai visitatori un viaggio nella vita di Beltrami esploratore e uomo di cultura, le cui opere sono state fonte di ispirazione per molti. Ebbe un’esistenza avventurosa e tribolata, ricca di colpi di scena e capovolgimenti di fronte, finita male, nel suo testamento non risparmiò critiche anche a Bergamo. Vogliamo rendere omaggio al suo lavoro e alla sua figura, visse in un’epoca di grandi mutamenti scientifici, sociali e tecnologici, ne racconteremo i viaggi, le scoperte, il rapporto con i nativi americani». Che ancora oggi gli rendono omaggio e ne riconoscono il valore. «Abbiamo visite frequenti dagli Stati Uniti e vorremmo poter avere qualche studioso americano nostro ospite per l’inaugurazione della mostra». Valore aggiunto dell’iniziativa: buona parte dell’allestimento sarà permanente, donando così una nuova veste alla sala dedicata a Beltrami.

Le Mura per l’evento finale

Tempi più lunghi, ma la preparazione è in corso, anche per l’evento finale del palinsesto 2023 del Museo delle Storie. Dedicato alle Mura patrimonio Unesco. «In questi giorni mi sto dedicando al lavoro di ricerca, alla rifinitura dei testi e al percorso dell’esposizione – spiega la direttrice Roberta Frigeni –, diciamo che siamo nella fase di preallestimento». In mostra, per narrare la storia e la bellezza delle Mura, 49 pezzi selezionati tra documenti, carte, quadri, manoscritti, strumenti, oggetti, armi e libri a stampa. «Per la prima volta arriveranno a Bergamo prestiti da collezioni private, biblioteche, archivi e musei di tutta Italia. Da Venezia, Torino, Firenze, Brescia e ovviamente Bergamo, dalla Mai e dal Luogo Pio Colleoni. Materiale che ci aiuterà a illustrare storia, progettazione e realizzazione delle Mura venete». La mostra sarà allestita nella Sala dei Giuristi e in parte nel Museo del Cinquecento e aprirà l’1 dicembre per concludersi in marzo. «Sarà l’ultimo scampolo della Capitale della Cultura e un saluto al nuovo anno con l’obiettivo di avviare una nuova stagione di valorizzazione del patrimonio Unesco», spiega Frigeni.

«Ci attendono grandi eventi per chiudere l’anno della Capitale, progetti e mostre importanti accanto alle tante proposte innovative che le realtà del territorio hanno ideato e realizzato spesso in sinergia con Brescia. Un lascito importante di quest’anno straordinario», chiosa l’assessore alla Cultura, Nadia Ghisalberti.

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