Cronaca / Bergamo Città
Martedì 18 Luglio 2023
La Basilica di Santa Maria Maggiore fa il boom: in sei mesi 160mila visitatori
NEL 2023. Oltre 115mila ticket, più gli ingressi gratuiti per i residenti. La Fondazione Mia, visto il successo, ha esteso l’orario d’apertura.
Tutti in fila in piazza Duomo, aspettando di ammirare la bellezza. Sono già 115.901 i visitatori che in sei mesi, da gennaio a fine giugno hanno visitato la basilica di Santa Maria Maggiore, in Città Alta. Questi i dati dei ticket a cui si aggiungono gli ingressi gratuiti per i residenti a Bergamo e provincia. La cifra sale quindi, facendo una stima degli accessi totali, a circa 160mila presenze. Un afflusso tale da aver portato la Fondazione Mia ad estendere l’orario di apertura dell’edificio religioso fino alle 18.30 (la basilica è aperta da lunedì a venerdì 9-12.30, 14.30-18.30, sabato e domenica 9-18.30).
Oltre al grande evento Bergamo Brescia Capitale della Cultura, l’interesse verso la basilica, è cresciuto grazie a «Cantiere vivo», progetto che vede protagonista il restauro del Coro ligneo (1523-1555) dell’abside della basilica, una serie di tarsie disegnate da Lorenzo Lotto e realizzate dal maestro intarsiatore Giovan Francesco Capoferri. Il progetto è però solo uno dei tanti promossi dalla Fondazione Mia, ricorda il presidente Fabio Bombardieri: «La Capitale della Cultura e il restauro delle tarsie hanno certamente determinato un importante afflusso di visitatori. Ma in questi anni la Fondazione ha portato avanti diversi interventi che hanno modificato in modo sostanziale la possibilità di fruire delle bellezze della basilica. Il primo di questi è stato il rifacimento dell’impianto di illuminazione, a seguire il sistema di audioguide che consente ai visitatori, paganti e non, di avere tutte le informazioni artistiche e storiche sulla basilica. Infine, sono stati promossi restauri di più opere, come la grande tela “Diluvio universale” di Pietro Liberi, la sinopia (cartone preparatorio, ndr) del grande arazzo “La Crocefissione”, ricollocato a seguito del restauro fra i monumenti funebri di Simone Mayr e Gaetano Donizetti. Non c’è turista che venga in Città Alta che non visiti la basilica: proprio questa consapevolezza ci ha portato a renderla sempre più bella e fruibile, nell’ottica di una basilica-museo».
Il «Cantiere vivo»
In queste settimane i restauratori, capitanati da Luciano Gritti, stanno lavorando sulle tarsie lignee del Coro dei Religiosi, schermati solo da alcuni pannelli in plexiglass che consentono ai visitatori di osservare il lavoro certosino. Ma anche di chiedere informazioni. Una modalità innovativa che ha già consentito ai visitatori di assistere alle diverse fasi del restauro del Coro dei Laici, 29 tarsie lignee raffiguranti immagini di storie bibliche e simboliche che rappresentano scene dell’Antico Testamento. Un intervento di recupero di oltre 350mila euro promosso dalla Mia, al quale ha contribuito Fondazione Banca Popolare di Bergamo con 200mila euro. A seguire passo passo l’evoluzione del cantiere il direttore della Mia, Giuseppe Epinati: «L’inaugurazione del Coro dei Religiosi è in programma nel mese di ottobre. Con “Cantiere vivo” stiamo vivendo un’esperienza molto ricca, i visitatori sono entusiasti nel vedere all’opera i restauratori. La visita al cantiere sta riscuotendo molto successo, abbiamo accolto numerose scuole con i loro studenti. I numeri sugli accessi sono per noi una grande soddisfazione e rappresentano un riscontro importante».
Nonostante i suoi (quasi) mille anni, nella basilica non mancano i contenuti digitali. Proprio sugli «schermi» da cantiere delle tarsie, sono riportati testi, immagini e Qr code che permettono l’approfondimento di contenuti storici e artistici. Dal 2022 la Fondazione investe sulla tecnologia del Qr code, con una WebApp che guida il visitatore dentro l’edificio religioso, soffermandosi nei punti più significativi. «Le postazioni sono diverse – spiegano i tecnici della Mia –. I contenuti sono disponibili in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo e da qualche mese abbiamo introdotto l’esperanto». Mentre la Fondazione spinge il digitale sul fronte della comunicazione, dall’altro recupera una tradizione di Santa Maria Maggiore: «È stata ricostituita la cappella musicale, selezionando, tramite concorso, un maestro e 8 musicisti che accompagnano tutte le celebrazioni eucaristiche – afferma Bombardieri -. Il maestro (Cristian Gentilini, che è anche docente del Conservatorio di Bergamo, ndr) produce anche musica sacra. Tra i brani composti il «Requiem» scritto in memoria delle vittime del Covid».
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