K2, Loreggian e Mingolla rinunciano alla vetta

SPEDIZIONE K2-70. Alcuni malesseri legati all’alta quota hanno costretto Silvia Loreggian e Federica Mingolla a fermare la salita a campo 3, a quota 7.300 metri. Ali Durani ha invece raggiunto la cima. Montani: «Ancora una volta la montagna ci ha insegnato a rinunciare».

«Apprendo della rinuncia di Federica e Silvia, causata dallo scarso acclimatamento reso impossibile da un mese di brutto tempo. A loro come a tutte e tutti i componenti della spedizione va il mio ringraziamento per l’impegno profuso. Ancora una volta la montagna ci ha insegnato a rinunciare», questa la nota del presidente generale del Cai Antonio Montani sulla spedizione K2-70.

Alcuni malesseri legati all’alta quota hanno costretto Silvia Loreggian e Federica Mingolla a fermare la propria salita a campo 3 (7300 metri). Ali Durani invece, alle 9,30, ora locale (6,30 ora italiana) ha toccato gli 8.611 metri della vetta del K2 con uso di ossigeno supplementare.

Una volta arrivato in vetta, Durani ha chiamato il capo spedizione Agostino Da Polenza al campo base, ringraziando il Club Alpino Italiano, il governo italiano, quello pakistano e del Gilgit Baltistan e tutti e tutte i membri della spedizione.

Per Durani, membro della spedizione K2-70 come portatore d’alta quota, è la terza volta in cima alla montagna e arrivò in cima anche dieci anni fa (senza ossigeno), per il 60esimo anniversario della prima scalata. Durani ha fatto parte, insieme ad alcuni sherpa, della squadra che è partita da campo 4 (7.700 metri) alle 19 (22 ora italiana) del 27 luglio per fissare le corde nella parte terminale del K2 fino al Collo di Bottiglia e lungo il traverso.

Mingolla e Loreggian hanno iniziato la discesa insieme ad Ali Durani, rientrando al campo base avanzato dove li attendevano le altre componenti della spedizione Cristina Piolini, Anna Torretta, Samana Rahim e Nadeema Sahar, che hanno festeggiato il rientro dei compagni di viaggio. Il rientro in Italia è previsto per inizio agosto.

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