Internet point riciclava il reddito di cittadinanza, truffa da oltre 1 milione. Coinvolti residenti in Bergamasca

Consentiva di monetizzare il reddito di cittadinanza concesso a cittadini privi dei requisiti. Arrestato un bengalese, una decina di persone denunciate sul territorio bergamasco.

Riciclaggio continuato e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento sono le accuse a carico di un cittadino bengalese, titolare di un internet point, arrestato dai Carabinieri di Milano. L’uomo, ai domiciliari, avrebbe consentito di monetizzare il reddito di cittadinanza concesso a cittadini privi dei requisiti - 232 quelli denunciati tra cui una decina di residenti nella Bergamasca - che gli versavano l’intero credito con versamenti via pos. In cambio gli consegnava i contanti, trattenendo il 15% su ogni transazione. L’uomo avrebbe riciclato 213mila euro. L’indebita percezione ai danni dello Stato è stata quantificata in un milione e 100 mila euro.

L’attività illecita sarebbe iniziata nell’ottobre 2020. A usufruirne, secondo le indagini dei carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Milano, erano prevalentemente cittadini somali, che ricevevano il reddito di cittadinanza senza averne titolo.

Rispetto all’anno precedente all’istituzione del reddito, l’internet point ha fatto registrare un incremento delle transazioni con pos di 215.000 euro, cioè del 1.600%, e 244 persone nel periodo delle indagini hanno «speso» il loro reddito di cittadinanza nel negozio gestito dall’arrestato.

In 232 sono risultati anche «indebiti percettori» e sono stati denunciati a sette Procure, tra cui quella di Bergamo oltre Milano, Cosenza, Roma, Brescia, Como e Torino, per falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del reddito e per truffa aggravata. Altri 12 sono stati segnalati all’Inps per l’indebito utilizzo del beneficio.

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