Cronaca / Bergamo Città
Domenica 26 Gennaio 2025
Internati nei lager, medaglia d’onore per 199 bergamaschi: l’elenco completo degli insigniti
IL TRIBUTO. Onorificenza in memoria dei civili e militari deportati dai nazisti dopo l’armistizio e destinati al lavoro coatto: «Nella Bergamasca furono circa 30mila». In questa tornata riconoscimenti in 45 Comuni, dalla Bassa alle Valli. Il maggior numero a Clusone: 35.
Un riconoscimento per tributare dignità, fierezza e amor di patria e ricordare anni di sofferenze, stenti e privazioni: è in memoria di 199 internati bergamaschi che è stata deliberata la consegna delle medaglie d’onore, assegnate dal Presidente della Repubblica su proposta della presidenza del Consiglio dei ministri. Un riconoscimento istituito per tributare i cittadini italiani che durante la Seconda guerra mondiale furono deportati ed internati nei lager nazisti e lì destinati al lavoro coatto per l’economia bellica tedesca. In loro onore, per l’altro, è stato recentemente approvato il disegno di legge per una giornata del ricordo, che verrà celebrata il 20 settembre.
«30mila deportati bergamaschi»
Ad 80 anni di distanza dalla fine del conflitto, tutti i 199 insigniti di questa tornata sono purtroppo morti, tanto che l’onorificenza - postuma - verrà consegnata ai loro parenti. Tra i medagliati, ci sono decine di internati militari (gli Imi, si stima furono circa 650mila a livello nazionale) che dopo l’armistizio proclamato l’8 settembre 1943 dal generale Badoglio scelsero di andare incontro alla prigionia in Germania piuttosto che aderire alla Repubblica sociale italiana e combattere al fianco delle forze armate tedesche. E per questa presa di posizione, in favore della libertà, furono rastrellati e deportati in Germania, internati per il lavoro coatto nelle fabbriche, nei campi, nei cantieri o nelle miniere. Ma la medaglia d’onore ricorda anche i numerosi civili che si trovavano già in Germania (ad esempio i lavoratori emigranti a cui fu impedito il rientro in patria) o che furono rastrellati in Italia (come i politici e i partigiani) e poi deportati nei lager tedeschi, sempre a partire dal settembre ’43. E tra questi ci sono anche alcune donne.
Come da tradizione, una prima tranche di medaglie verrà consegnata direttamente in Prefettura. In occasione del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio alle 16,30, in via Tasso, il prefetto Luca Rotondi ne consegnerà 21. Le altre, invece, verranno consegnate direttamente dai sindaci, dalle autorità locali o dallo stesso prefetto, in occasione di specifiche iniziative sul territorio. A Clusone - dove si registra il maggior numero di insigniti di questa tornata (35) - la cerimonia è in programma domenica 26 alle 17 presso il palazzo Marinoni Barca. Occasioni, queste, in cui le varie comunità si ritrovano per fare memoria di quei tragici momenti e tenerne vivo il ricordo. «Ad oggi nella Bergamasca sono state consegnate circa 3mila medaglie d’onore, pari circa al 10% dei bergamaschi internati tra il 1943 e il 1945», spiega Maurizio Monzio Compagnoni, referente dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento, dalla guerra di liberazione e loro familiari (Anrp) per l’ex distretto militare di Bergamo. Il ricercatore di Gazzaniga è impegnato da oltre sette anni nel ricostruire la storia dei deportati e aiutare i parenti dei detenuti nell’iter per l’ottenimento della medaglia d’onore. Tanto che setacciando gli archivi, a «caccia» della documentazione dei prigionieri bergamaschi tra registri e ruoli matricolari, ha contribuito a portare a buon fine migliaia di pratiche per il riconoscimento della medaglia. «Dalle ricerche che ho condotto in diversi archivi emerge come sia possibile stimare circa 30mila deportati bergamaschi nei lager nazisti, internati tra il 1943 e il 1945 per il lavoro coatto - spiega Maurizio Monzio Compagnoni –. Di questi ne sono morti durante la prigionia circa 2.500, tra civili e internati militari, ovvero quei soldati rastrellati e deportati in Germania dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 perché si rifiutarono di collaborare con i nazisti, schierandosi invece dalla parte della libertà, arrivando a pagare il loro amor di patria con la prigionia o, addirittura, la vita. I prigionieri sopravvissuti all’internamento sono tornate a casa dopo la Liberazione, con tempi più o meno lunghi».
L’elenco completo degli insigniti
Sono 45 i Comuni bergamaschi interessati dalla consegna delle 199 medaglie d’onore in ricordo dei cittadini italiani deportati e internati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Si tratta delle città e dei paesi in cui risiedono i famigliari degli insigniti. Il maggior numero di onorificenze riguarda Clusone (35). Gli internati in cui ricordo è stata deliberata la medaglia sono Giovanni Cortesi (Albano Sant’Alessandro), Pietro Avogadri, Giovanni Azzola, Luigi Birolini, Santo Comotti, Enrico Roncelli e Giuliano Usubelli (Albino), Giovanni Battista Fermo Brugali, Daniele Capelli, Albino Angelo Comini, Giovanni Cortinovis, Tarcisio Battista Cortinovis, Arcangelo Gotti, Daniele Madona, Alessandro Moretti, Carmelo Giuseppe Moretti, Domenico Perico, Cesare Antonio Ravanelli, Giacomo Salvi, Giovanni Salvi, Giovanni Salvi, Alessandro Vittorio Scalvini e Renzo Camillo Torricella (Almè), Angelo Salvi e Luigi Giuseppe Pietro Quarti (Almenno San Bartolomeo),Francesco Capelli, Pietro Angelo Fagiani, Luigi Pellegrini, Angelo Giuseppe Piazzalunga, Angelo Previtali e Antonio Rota (Almenno San Salvatore),Bruno Battello (Alzano Lombardo), Francesco Forner, Battista Locatelli, Luigi Locatelli, Battista Masnada, Dionisio Mazzoleni, Antonino Prestifilippo, Felice Salice, Bortolo Salvi, Carlo Salvi, Giuseppe Salvi, Cristoforo Todeschini, Giuseppe Todeschini, Giuseppe Todeschini, Raffaele Todeschini e Giovanni Vanotti (Berbenno),Alessandro Barcella, Pierantonio Cividini, Arturo Mora, Giovanni Battista Pievani, Giuseppe Rillosi e Pietro Testa (Bergamo),Bortolo Paolo Arici, Bortolo Belotti, Giovanni Cambianica, Giuseppe Consoli, Francesco Cuni, Alessandro Lazzarini, Andrea Riboli, Giovanni Battista Riboli, Marino Riboli, Francesco Roncoli e Giovanni Valceschini (Berzo San Fermo), Abramo Colombi, Lodovico Vitali e Alfredo Zappella (Borgo di Terzo), Enrico Ettini e Giovanni Ettini (Bracca), Camillo Boffetti, Elia Bugada, Pietro Cattaneo, Lorenzo Emidio Cornelli e Giovanni Locatelli (Capizzone), Costante Ferrari (Castione della Presolana), Bernardina Balduzzi, Giovanni Balduzzi, Lucia Balduzzi, Matteo Giuseppe Balduzzi, Ignazio Benzoni, Giacomo Romano Bergamini, Marina Rosina Bertuletti, Egidio Bigoni, Giacomina Natalina Bigoni, Eugenio Brasi, Iole Bronzato, Andrea Calegari, Antonio Francesco Calegari, Giovanni Battista Crotti, Natale Mario Ferri, Angelo Giudici, Matteo Andrea Giudici, Modesta Giudici, Santo Giudici, Andrea Gonella, Antonio Legrenzi, Guseppina Maria Legrenzi, Vincenzo Mariano Legrenzi, Giovanni Carlo Locatelli, Pierina Luiselli, Agostino Pedretti, Andrea Alessandro Percassi, Guerina Vittoria Percassi, Bortolo Petrogalli, Alessandro Alberto Pezzoli, Abele Ranza, Giuseppe Rigamonti, Giuditta Savoldelli, Cesare Scandella e Giovanni Maria Scandella (Clusone), Francesco Capelli (Filago), Giovanni Emilio Piazzini (Gandino), Carmelo Albergoni (Gorle), Elvio Vall’Alti (Grumello del Monte), Faustino Tarchini (Lurano), Tobia Andrea Riboli (Luzzana), Francesco Ferrari (Medolago),Agostino Bergamelli, Pietro Capra, Antonio Carrara e Tomaso Taluzzi (Nembro), Angelo Pio Rota (Osio Sotto), Censo Carrara (Pedrengo), Gabriele Giovanni Castelletti (Piario), Andrea Giudici e Antonia Filomena Giudici (Ponte Nossa), Aniceto Baroni, Renato Antonio Baroni, Francesco Bosatelli, Albino Carenini, Paolo Carenini, Giacomo Cattaneo, Pantaleone Cattaneo, Leone Cornolti, Alessandro Cornolti, Luigi Defendi, Luigi Leidi, Giuseppe Locatelli, Michele Piazzalunga, Giacomo Quarti, Isacco Sigismondi e Giovanni Vegetali (Ponteranica), Angelo Bergamelli, Antonio Santo Bonini, Tarcisio Fiammarelli, Alberto Fiammerelli, Giacomo Piazzini e Luigi Taluzzi (Pradalunga), Giovanni Battista Trapletti (Roncola), Maria Elisabetta Balduzzi, Francesca Bigoni, Giosuè Giovanni Casteletti e Lorenzo Luiselli (Rovetta), Carlo Francesco Falconi e Giuseppa Vitali (San Paolo d’Argon), Giovanni Boffetti, Salvatore Facchinetti, Giovanni Filippi e Dante Frosio (Sant’Omobono Terme), Andrea Mignani (Scanzorosciate), Giovanni Battista Morlacchi, Angelo Sesana e Vittorio Stella (Seriate),Fermo Abino Boffelli e Rodolfo Boffelli (Sorisole), Giovanni Schiavi (Sovere), Giovanni Cattani e Luigi Vassalli (Strozza), Mario Foresti (Tavernola Bergamasca), Antonio Foradini (Treviglio), Giovanni Lazzaroni, Luigi Giovanni Merletti, Elia Battista Tarchini, Pietro Vanotti e Francesco Vanotti (Valbrembilla), Benedetto Giovanni Battista Ravasio (Valbrembo), Carlo Albergoni, Luigi Brignoli, Carlo Capelli, Eugenio Luigi Cordoni, Mario Cortinovis, Giuseppe Farina, Pietro Ferdinando Gasparini, Guerino Gasparini, Andrea Gotti, Mario Locatelli, Celeste Locatelli, Michele Mastrapasqua, Albino Roncelli, Enrico Rota, Giovanni Rota, Giuseppe Pierino Rota, Mario Rota, Vittorio Togni e Cherubino Turani (Villa d’Almè), Giovanni Domenico Calzaferri (Villa d’Ogna), Zaccaria Giudici (Vilminore di Scalve) e Umberto Pellegrini (Zogno).
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