Infortuni su lavoro: +22% in otto mesi. In calo quelli mortali

La Giornata. Da gennaio ad agosto denunciati 8.897 incidenti contro i 7.296 del 2021. Aumentano anche le malattie professionali. Il presidente Anmil: «Misure drastiche non più rinviabili».

Prevenzione e formazione per combattere la piaga degli infortuni sul lavoro. Anche a Bergamo l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro ha celebrato domenica 9 ottobre la Giornata nazionale dedicata alle vittime degli infortuni sul lavoro. Dopo la Messa nella chiesa della Malpensata, celebrata da don Claudio Del Monte, si è tenuta la deposizione della corona d’alloro al monumento dedicato alle vittime sul lavoro, in via Case Barca.

«I numeri continuano a essere molto preoccupanti – ha fatto presente Giampaolo Maccarini, presidente di Anmil Bergamo –. A Bergamo nei primi 8 mesi dell’anno, da gennaio ad agosto 2022, sono stati denunciati 8.897 infortuni contro i 7.296 dello stesso periodo del 2021 (+ 21,9%), con gli infortuni mortali che sono risultati in calo di tre unità, da 13 a 10. Sono invece 594 le malattie professionali denunciate in Bergamasca, contro le 506 del 2021 (+17,4%)».

«I numeri continuano a essere molto preoccupanti – ha fatto presente Giampaolo Maccarini, presidente di Anmil Bergamo –. A Bergamo nei primi 8 mesi dell’anno, da gennaio ad agosto 2022, sono stati denunciati 8.897 infortuni contro i 7.296 dello stesso periodo del 2021 (+ 21,9%), con gli infortuni mortali che sono risultati in calo di tre unità, da 13 a 10. Sono invece 594 le malattie professionali denunciate in Bergamasca, contro le 506 del 2021 (+17,4%)». Se guardiamo il totale degli infortuni denunciati in Lombardia, la nostra provincia si posiziona al terzo posto dopo Milano (32.909 unità) e Brescia (13.907) confermando la necessità di un’attenzione particolare sul fenomeno. Il nostro territorio sale sul primo gradino del podio di questo triste primato per quanto riguarda il numero di malattie professionali denunciate staccando sia Brescia (ferma a 411) sia Milano (335). Confermata invece la terza posizione se analizziamo il numero di infortuni mortali denunciati (10 nei primi 8 mesi del 2022) contro i 31 di Milano e i 24 di Brescia.

«Basta guardare i numeri – prosegue Maccarini –, per toccare con mano un aggravamento di quella che era già un’emergenza. Non possiamo più rimandare l’adozione di misure drastiche e concrete nell’interesse di tutti. Un infortunio fa male a chi lo subisce, ma le ripercussioni ricadono pesantemente anche su familiari, colleghi di lavoro, aziende e sull’intera società. Dobbiamo fare di tutto – ha concluso Maccarini –, affinché quello che è capitato a noi non succeda ad altri lavoratori».

«Basta guardare i numeri – prosegue Maccarini –, per toccare con mano un aggravamento di quella che era già un’emergenza. Non possiamo più rimandare l’adozione di misure drastiche e concrete nell’interesse di tutti. Un infortunio fa male a chi lo subisce, ma le ripercussioni ricadono pesantemente anche su familiari, colleghi di lavoro, aziende e sull’intera società. Dobbiamo fare di tutto – ha concluso Maccarini –, affinché quello che è capitato a noi non succeda ad altri lavoratori. E lo slogan di questa Giornata nazionale dedicata alle vittime degli infortuni sul lavoro, all’edizione numero 72, è una grande e triste verità: la nostra storia comincia dove finisce la prevenzione.

Anmil Bergamo aderisce a tutte le iniziative nazionali e condivide le esperienze personali grazie alla Scuola della testimonianza. È fondamentale formare i nostri ragazzi in modo da metterli in guardia sui pericoli ed evitare che accadano altre tragedie. Un infortunio lavorativo si porta dietro tutta una serie di implicazioni che proseguono anche dopo l’uscita dall’ospedale, verso una ritrovata normalità sia dal punto di vista della vita quotidiana sia di quella lavorativa».

Anmil Bergamo è vicina a tutti coloro che hanno subìto un infortunio lavorativo, offrendo supporto per le pratiche burocratiche e amministrative. Inoltre l’associazione individua le aziende potenzialmente interessate ad assumere i lavoratori, dopo un vero percorso di orientamento che spesso prevede un cambio di mansione e una formazione indispensabile per il nuovo impiego. L’unione fa la forze e le istituzioni bergamasche stanno portando avanti numerose iniziative, tra le quali un protocollo frutto di incontri con Ats e l’inserimento della materia relativa alla sicurezza sul lavoro come materia curriculare. Alla cerimonia erano presenti il presidente il viceprefetto Iole Galasso, il dirigente della questura Francesco Accetta, il comandante della compagnia dei Carabinieri di Bergamo, Carmelo Beringheli, il presidente del Consiglio comunale di Bergamo, Ferruccio Rota, il sindaco di Presezzo Paolo Alessio in rappresentanza della Provincia, il dirigente di Ats Giuseppina Zottola, la responsabile del processo di prevenzione dell’Inail di Bergamo, Addolorata Malgieri, l’onorevole Rebecca Frassini, i consiglieri regionali Paolo Franco e Niccolò Carretta, e i rappresentanti dei sindacati.

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