Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 15 Gennaio 2025
Infortuni domestici, pochi si tutelano: gli assicurati sono soltanto 13.863
I DATI. Nel 2019 erano 24.102, la polizza obbligatoria per chi si occupa della casa costa 24 euro. L’Inail: si deve puntare a una rete tra istituzioni. L’Ats: un Osservatorio per monitorare gli incidenti.
L’attività casalinga, si sa, è un lavoro a tempo pieno. Un ruolo ancora poco riconosciuto, né tanto meno retribuito, che in questo vuoto rende spesso chi si occupa della cura domestica meno protetto dai rischi sempre dietro l’angolo.
Ogni anno in Italia secondo l’Istat sono più di 3 milioni gli incidenti domestici e un milione e 800mila i soggetti coinvolti che ricevono assistenza al pronto soccorso, di cui 5.500 gli eventi mortali
L’eccesso di confidenza per la familiarità che si ha con la propria abitazione e il tempo trascorso in casa - molto più che altrove - aumentano la possibilità di incorrere in un incidente, anche grave. «A volte non ci riflettiamo, ma l’infortunio domestico presenta molte analogie, in particolare sulle cause e le circostanze che lo provocano, con gli infortuni sul lavoro: distrazione, disinformazione, imprudenza e abbassamento della soglia di attenzione» spiega Alessandra Lanza, direttrice di Inail Lombardia.
I dati
Un problema che richiede attenzione, considerando che ogni anno in Italia secondo l’Istat sono più di 3 milioni gli incidenti domestici e un milione e 800mila i soggetti coinvolti che ricevono assistenza al pronto soccorso, di cui 5.500 gli eventi mortali. Ma una soluzione, seppure parziale, esiste ed è l’assicurazione contro gli infortuni domestici dell’Inail: una forma di tutela istituita con la legge 493/1999 e obbligatoria per donne e uomini tra i 18 e i 67 anni che si occupano a tempo pieno della cura della casa, gratuitamente e senza subordinazione.
L’infortunio domestico presenta molte analogie, in particolare sulle cause e le circostanze che lo provocano, con gli infortuni sul lavoro: distrazione, disinformazione, imprudenza e abbassamento della soglia di attenzione
Assicurarsi per essere tutelati
Una polizza dal costo di 24 euro all’anno (deducibili ai fini fiscali), e gratuita per le persone in condizione di disagio economico. Eppure l’assicurazione stenta a decollare. A Bergamo, spiega Vittorio Tripi, direttore provinciale di Inail, ad aprile 2024 risultavano assicurate per l’attività casalinga appena 13.863 persone, un computo dal quale sono esclusi i collaboratori familiari - i cosiddetti «colf» - che sono assicurati dal proprio rapporto di lavoro, ma pure tutte quelle categorie che hanno diritto all’assicurazione e per le quali l’Inail non è direttamente in grado di fornire un numero complessivo: si tratta ad esempio di lavoratori in cassa integrazione (Cig), percettori di sussidi di disoccupazione come Naspi o Dis-Coll, ma anche invalidi civili e studenti fuori sede. Una platea, dunque, che potrebbe essere molto più ampia. E tuttavia i «casalinghi» che l’hanno sottoscritta sono andati sempre calando dal 2019 a oggi: erano 24.102 allora a fronte degli attuali quasi 14mila. È diminuito allo stesso modo anche il dato degli eventi infortunistici gravi denunciati in Bergamasca, dai 7 del 2019 ai 2 registrati sino ad aprile 2024.
«Stiamo girando l’Italia perché vogliamo creare una rete con le istituzioni per dare ai cittadini la conoscenza di un loro diritto, quello per cui se cadono o si fanno male nell’ambito dell’attività familiare hanno una copertura assicurativa di livello»
Sono numeri che fanno riflettere sulla necessità di fare più informazione sul territorio per fare conoscere la possibilità di assicurarsi (e ottenere quindi indennità da eventuali incidenti) sia per la prima volta sia per chi, entro il 31 gennaio, dovrà rinnovare la polizza. È anche con questo obiettivo che la Direzione regionale di Inail ha portato a Bergamo, nello Spazio Viterbi della Provincia, un convegno sul tema. «Abbiamo bisogno di aiuto» è l’appello accorato di Federica Rossi Gasparrini, presidente del Comitato amministratore del fondo autonomo speciale infortuni domestici dell’Inail. «Stiamo girando l’Italia perché vogliamo creare una rete con le istituzioni per dare ai cittadini la conoscenza di un loro diritto, quello per cui se cadono o si fanno male nell’ambito dell’attività familiare hanno una copertura assicurativa di livello».
Al via l’Osservatorio per il monitoraggio degli incidenti domestici
La collaborazione con l’Ats, da sempre impegnata nella prevenzione dell’incidentalità, è un punto fondamentale. «È un tema che si affronta solo insieme – afferma il direttore generale dell’Ats di Bergamo, Massimo Giupponi –. Per questo è in fase di avvio un Osservatorio per il monitoraggio degli incidenti domestici e l’attivazione di campagne di comunicazione e informazione. Chiederemo alle amministrazioni comunali la disponibilità alla creazione di un percorso da fare insieme, nel quale vorremmo che le Case di comunità fossero un punto di riferimento».
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