Influenza, i vaccini hanno frenato il virus. Ma è allerta per Natale

IL FENOMENO. Le adesioni alla campagna sono salite del 13% rispetto al 2023. Ospedali pronti alla crescita dei contagi.

Si è giocato d’anticipo, e così il virus è rimasto a bada. Finora, perché alle porte c’è il periodo più «caldo» (epidemiologicamente parlando): quello delle feste. Finora, però, la stagione influenzale e delle sindromi respiratorio ha vissuto un ribasso rispetto agli ultimi due anni, attualmente l’incidenza è in calo del 26,6 per cento rispetto all’anno scorso. Merito anche (o soprattutto) della campagna vaccinale, con un +13 per cento di adesioni in Bergamasca.

I dati delle vaccinazioni

Il mix di tendenze prende forma dai dati della Regione e trova riscontro nel lavoro quotidiano dei medici tra pronto soccorso e territori. Al 10 dicembre, ultimo aggiornamento disponibile, in Bergamasca erano stati somministrati 201.504 vaccini antinfluenzali, con un incremento del 13 per cento rispetto alle adesioni registrata alla stessa data del 2023.

La scorsa campagna antinfluenzale si era chiusa a quota 203mila vaccinati

E considerando le iniezioni avvenute nell’ultima settimana non ancora rendicontata dal report regionale (in Bergamasca si viaggiava recentemente a circa 6mila dosi settimanali), è verosimile immaginare che a metà dicembre si sia già superato il totale delle adesioni della scorsa campagna antinfluenzale, che si era chiusa a quota 203mila vaccinati. Il tutto considerando che c’è ancora – e ci sarà anche a gennaio – la possibilità di vaccinarsi.

I medici di famiglia

«Quest’anno la campagna sta avendo un buon responso, soprattutto tra i pazienti più fragili – conferma Ivan Carrara, medico di famiglia a Sotto il Monte e segretario della Fimmg Bergamo, sindacato di categoria –. La speranza è che questa adesione possa aiutare a contenere l’impatto nelle prossime settimane, quando ci si aspetta una circolazione virale più elevata».

«Buoni livelli. Contributo importante della medicina di base»

Di «campagna molto efficace tra gli anziani» parla anche Marco Agazzi, medico di famiglia a Ponte San Pietro e presidente del sindacato Snami: «Siamo su buoni livelli, in crescita rispetto agli ultimi due anni, in particolare grazie al contributo importante della medicina di base».

Fermo il vaccino antiCovid

Ha faticato a far breccia, ma non è una novità, l’antiCovid: sempre al 10 dicembre in Bergamasca queste specifiche vaccinazioni sono state 29.998. Secondo una proporzione indicativa, le vaccinazioni antiCovid sono state appena il 14 per cento rispetto alle vaccinazioni antinfluenzali.

Curva epidemiologica più bassa

È così che la curva epidemiologica è rimasta più bassa rispetto ai due anni precedenti, quelli del «boom». Dopo che nella fase più acuta della pandemia la circolazione dell’influenza era rimasta circoscritta grazie a mascherine, restrizione e vaccinazioni, tra il 2022 e il 2023 il ritorno alla normalità aveva portato a numeri più alti. E ora? L’ultimo bollettino di «Influnews», la rete di sorveglianza epidemiologica della Regione Lombardia, calcola un’incidenza settimanale pari a 10,5 casi ogni 1.000 assistiti, mentre nella corrispondente settimana del 2023 l’incidenza era a quota 14,3; in termini reali, la circolazione virale è in calo del 26,6 per cento.

Circa 98mila alla settimana i lombardi alle prese con virus respiratori stagionali

Attualmente sono comunque circa 98mila alla settimana i lombardi alle prese con virus respiratori stagionali, tra influenza, sindromi simil influenzali, Covid e Rsv; di questi contagi, circa 10mila possono essere stimati in Bergamasca.

Il picco di influenza dopo le feste

Tra gli ospedali nessuna criticità, anche se ci si prepara all’eventuale picco. Dal «Papa Giovanni» di Bergamo spiegano in una nota che «non si registra al momento un aumento di afflusso di pazienti per la stagione influenzale» e «non c’è un aumento di ricoveri»: «In pronto soccorso generale e in quello pediatrico si registra una media di 2-3 pazienti al giorno con infezioni alle vie respiratorie, ma non sono casi dovuti al virus influenzale.

«L’invito è, per chi non lo avesse ancora fatto, a sottoporsi alla vaccinazione»

Ad incidere sulla scarsa circolazione del virus è la elevata adesione alla vaccinazione, che offre una maggiore protezione dal virus rispetto ad analoghi periodi degli anni scorsi – sottolineano dall’ospedale –. L’invito è, per chi non lo avesse ancora fatto, a sottoporsi alla vaccinazione. La prevenzione è il principale strumento a nostra disposizione per evitare di ammalarsi. Questa raccomandazione è rivolta soprattutto alla popolazione anziana e fragile, che ha un aumentato rischio di complicanze».

«Ci aspettiamo che il picco dell’influenza possa arrivare tra non molto, poco dopo le feste, anche per via della maggior socialità tipica di quel periodo»

«Al momento la situazione è sotto controllo – conferma Filippo Manelli, direttore dei Pronto soccorso dell’Asst Bergamo Est –. Analizzando l’ultimo mese e considerando tutte le patologie, gli accessi nei nostri Pronto soccorso sono diminuiti del 5 per cento e i ricoveri del 7 per cento; in particolare, gli accessi per Covid si sono ridotti quasi del 90 per cento. Ma ci aspettiamo che il picco dell’influenza possa arrivare tra non molto, poco dopo le feste, anche per via della maggior socialità tipica di quel periodo».

Le «sentinelle»

Sul fronte degli ambulatori si scorge una doppia percezione: «I numeri sono inferiori rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – rileva Ivan Carrara, che è anche medico sentinella della sorveglianza epidemiologica della Regione Lombardia –, ma negli ultimi giorni stanno crescendo. In particolare pare più intensa la sintomatologia, con febbre alta, grande stanchezza e dolori che durano diversi giorni. Ci aspettiamo il picco tra la prossima settimana e i 15 giorni successivi».

«Se riusciamo a far terminare le scuole con le vacanze natalizie senza una grossa circolazione virale, le feste potrebbero essere più tranquille»

«Per il momento la situazione è relativamente tranquilla – osserva Marco Agazzi –. Se riusciamo a far terminare le scuole con le vacanze natalizie senza una grossa circolazione virale, le feste potrebbero essere più tranquille. Se invece già in questi giorni dovesse esserci un aumento dei contagi, il picco tra Natale o Capodanno andrà a impattare maggiormente sul sistema».

© RIPRODUZIONE RISERVATA