Incidenti stradali: da gennaio oltre 2.800, la metà in città. Sono 42 i morti

Il DRAMMA. Dal prefetto Forlenza l’appello alle istituzioni: serve un’azione sinergica. Pontiggia, vicequestore: cruciali le condotte corrette alla guida.

I dati mettono i brividi. Da gennaio a venerdì sulle strade di Bergamo e provincia si sono registrati oltre 2.800 incidenti, che hanno causato 42 morti e, nella metà dei casi, feriti più o meno gravi. Numeri non ancora consolidati, raccolti dalla Prefettura sulla base dei rilievi di polizia stradale, carabinieri e polizie locali di Bergamo, Seriate e Treviglio, e purtroppo destinati a salire, non essendo ancora concluso l’anno: dalle proiezioni alla vigilia della «Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada» di domenica emerge che si potrebbero superare i 3.889 incidenti di tutto il 2022, di cui 2.196 con feriti, 1.650 con danni a sole cose e 43 vittime (che salgono a 49 se si comprendono i bergamaschi morti fuori dai confini della provincia). Da gennaio di quest’anno gli incidenti sono stati 2.868, il 52% dei quali (1.494) con lesioni e i restanti con soli danni a cose (1.374).

I maggiori pericoli

Tra le strade più pericolose, nel secondo semestre di quest’anno spiccano le autostrade (l’A4 e l’A35), dove si è verificato il 33,8% dei sinistri, seguite da strade comunali e provinciali, entrambe attorno al 26%. Meno incidenti, solo il 12,3%, sulle statali. Se il dato delle statali era simile anche nel primo trimestre (14,8%), nei primi sei mesi del 2023 si erano registrati più incidenti sulle strade comunali (il 33,5%), seguite dalle provinciali (il 31,9%) e dalle autostrade (il 18,7%). Da gennaio a ieri pomeriggio i morti sono stati 42: in tutto il 2022 erano stati 49, ma a metà novembre (mese in cui non si verificarono) erano già a quota 44. La metà degli incidenti stradali rilevati dalle forze dell’ordine nella Bergamasca si sono registrati quest’anno sulle strade del capoluogo: la sola polizia locale di Bergamo ne ha infatti rilevati ben 1.431, di cui 673 con feriti e tre con morti.

Azione sinergica

Fondamentali, dunque, la repressione e la prevenzione: a tal proposito la Prefettura quest’anno ha già sospeso 1.277 patenti di guida, due terzi delle quali, 843, per abuso di alcol, 41 per abuso di droga, 102 per eccesso di velocità e 291 per altre violazioni. Dal prefetto Giuseppe Forlenza un appello chiaro alle istituzioni: «È indispensabile un’azione sinergica delle istituzioni competenti per migliorare lo standard di sicurezza delle infrastrutture e per promuovere la cultura della sicurezza stradale, la responsabilizzazione dei conducenti i veicoli», scrive Forlenza in un messaggio inviato ai sindaci di Berzo San Fermo e Spirano, Luciano Trapletti e Yuri Grasselli, che domenica ospiteranno iniziative in memoria delle vittime di incidenti stradali.

Il ruolo di alcol e sostanze

«Ricordo che le cause più frequenti degli incidenti stradali sono la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità elevata – aggiunge il prefetto –. A queste cause, tra le altre, si aggiunge la guida in stato di alterazione psicofisica derivante dall’uso di sostanze alcoliche, stupefacenti o psicotrope. Comportamenti che sono causa di incidenti stradali, con gravi conseguenze, anche sul piano economico, per le famiglie e per le comunità. Vittima non è solo chi decede o subisce gravi lesioni, ma anche i parenti e le persone care: vittime indirette, il cui dolore per la perdita improvvisa, prematura e violenta o per le lesioni subite dalla persona coinvolta nell’evento, si traduce anche in un senso di impotenza e vulnerabilità che compromette, spesso in modo permanente, la qualità della loro vita. È doveroso l’impegno affinché si raggiunga l’obiettivo “zero morti”, attraverso attività preventive e sviluppando la cultura della responsabilità».

Chat alla guida, il pericolo

«È fondamentale adottare condotte corrette alla guida, ma anche tra i pedoni, visto che pure tra chi è a piedi registriamo comportamenti scorretti, dettati spesso dalla distrazione o dalla fretta – evidenzia la vicequestore Mirella Pontiggia, comandante provinciale della Stradale –. Sulla strada non si scherza: chattare al telefono mentre si guida e si cammina è estremamente pericoloso per sé e per chi si incrocia. Se si viaggia a 50 chilometri orari, basta guardare per due secondi il cellulare per percorrere alla cieca trenta metri. In autostrada, a 130 all’ora, si percorre in tre secondi la distanza di un campo da calcio».

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