Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 20 Dicembre 2021
Inchiesta sui quartieri di Bergamo: Longuelo, tra giovani e anziani forbice sempre più larga
Dal 1987 la quota di under 40 è diminuita del 13,1%, mentre quella degli over 60 è cresciuta del 14%. Ma dal 2013 mai al di sotto delle 25 nascite.
L’andamento è stato speculare. Più è passato il tempo, più sono diminuiti i giovani e sono aumentati gli anziani. Praticamente con la stessa proporzione: è la parabola demografica di Longuelo, l’ennesimo quartiere che non sfugge all’invecchiamento. Ci sono due immagini, una accanto all’altra, a fotografare quel che è accaduto, con una velocità più netta rispetto all’andamento cittadino. Nel 1987 gli under 40 rappresentavano il 49% dei residenti del quartiere, nel 2020 sono scesi al 35,9%; nello stesso periodo, gli over 60 sono saliti dal 22,2% al 36,1%. In altri termini: la quota degli under 40 si è abbassata di 13,1 punti percentuali (contro il 10,7 di media degli altri quartieri), quella degli over 60 è cresciuta di 14 punti percentuali (8,2 la media degli altri quartieri). Una forbice che sempre più s’è allargata.
Residenti stabili
Sembra legarsi ad altri dati, questo primo flash. Gli ultimi tre decenni hanno consegnato una grande stabilità demografica nel quartiere: i residenti erano 4.724 alla fine del 1987 e sono 4.455 alla fine del 2020, con un calo complessivo del 5,7%, ma con un andamento molto lineare, caratterizzato da un massimo di 4.775 abitanti nel 1991 e dal minimo di 4.413 nel 2011. Guardando alle generazioni che abitano il rione, è come se ci fosse stata una «traslazione»: nel 1987 i 18-39enni rappresentavano il 32,2% della popolazione e nel 2020 i 40-59enni – cioè lo scaglione anagrafico successivo, la proiezione di chi più era giovane due-tre decenni prima – mostrano un peso del 28%; i 40-59enni nel 1987 erano il 28,9% dei residenti e di riflesso nel 2020 i 60-79enni rappresentano il 25,8%.
Una stabilità che trova eco in un altro indicatore, quello dei movimenti: nel 2020 il saldo tra residenti «arrivati» (da altri quartieri o altri Comuni) e residenti «partiti» (verso altri quartieri o altri Comuni) è stato pressoché nullo (9 in più), ed era strettissimo anche nel 2012 (20 abitanti in più). Il mercato immobiliare recentemente non sembra aver brillato: i dati del 2020 elaborati dall’Agenzia delle Entrate, che però considera sostanzialmente un tutt’uno Longuelo e Loreto, evidenziano un calo del 32% delle compravendite immobiliari, con prezzi invariati (si è comprato a 1.541 euro al metro quadrato).
La rete sociale
La stabilità di per sé non è negativa. Anzi. Che Longuelo sia un quartiere socialmente vivo, lo dimostra la partecipazione dei cittadini. La si coglie qualitativamente, vivendo il quartiere, ma lo si nota anche quantitativamente: per esempio, la rete di quartiere è partecipata da ben 31 realtà del territorio. Una risposta di comunità positiva di fronte all’emersione di nuovi bisogni. Per esempio, è aumentata particolarmente la componente ultraottantenne: nel 1987 gli over 80 erano 122, pari al 2,6% della popolazione (meno della media cittadina, che era al 3,4%); nel 2020 sono saliti a 459, pari al 10,3% dei residenti (più della media cittadina, 8,8%). Il «peso» degli over 80 nel quartiere è dunque in sostanza quadruplicato.
Le persone sole, cioè i nuclei familiari composti da una sola persona, sono il 43% dei nuclei totali: una cifra che pare alta, se decontestualizzata, ma che è comunque di alcuni punti più bassa della media cittadina (46,1%). Certo nel 1987 era un’altra storia, qui come nel resto di Bergamo: i nuclei «singoli» erano appena il 21,9% del totale, in tre decenni il loro peso è sostanzialmente raddoppiato. Così come s’è ristretta l’ampiezza delle famiglie: nel 1987 erano formate in media da 2,8 componenti, oggi siamo a 2,1. L’invecchiamento si riflette anche sulle nascite: il trend è altalenante tra alti e bassi, ma la tendenza è quella di calo; nel 2003 si contavano così 32 nascite pari a 7,1 ogni mille residenti e nel 2020 si è scesi a 26 fiocchi (11 rosa, 15 blu) che equivalgono a 5,8 nati ogni mille residenti, al di sotto della media cittadina (6,3). Gli ultimissimi anni in realtà dipingono un tentativo di rilancio: dal 2013 non si è mai scesi sotto le 25 nascite, dopo il picco negativo dei soli 21 bebè del 2012. Il «serbatoio» demografico è nei più giovani: gli under 18 oggi sono 651, il 14,6% dei residenti (in linea col 14,9% di media cittadina).
Redditi e stranieri
Geograficamente, è periferia; dal punto di vista dei redditi, invece, Longuelo se la cava decisamente bene: i dati del ministero dell’Economia segnalavano un reddito medio pro capite di 35.330 euro annui, decisamente al di sopra della media cittadina (27.677 euro). Gli ultimi anni segnalano invece un’«altalena» della popolazione straniera. La presenza è stata a tappe: erano 35 nel 1987 e hanno superato quota 100 solo nel 2001 (salendo 116); la crescita è stata più decisa fino al 2014, quando hanno toccato le 492 unità. Da quel momento, tra l’altro coincidente con l’innesco di una crisi economica, i cittadini stranieri sono calati sino ai 462 del 2016, sono poi tornati a crescere tornando a 502 nel 2019, ma nel 2020 – tra l’altro un nuovo anno di crisi, quella del Covid – sono scesi a 459. Oggi rappresentano il 10,3% della popolazione, ben al di sotto il trend degli altri quartieri cittadini dove gli stranieri sono in media il 16,6%.
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