
Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 29 Novembre 2021
In trent’anni Colognola ha eroso il suo «tesoretto»: gli under 40 sono scesi al 38,9% - Foto e video
Prosegue l’inchiesta «I Quartieri al centro». Tappa a Colognola con i dati demografici: nel 1987 gli under 40 erano il 55,1%. Il rione detiene il record cittadino degli over 60. Residenti stabili.
La quota è cresciuta parecchio, in poco più di trent’anni. Esattamente raddoppiata. E oltre i numeri, c’è tutto ciò che ne consegue: nuovi bisogni e nuove risposte, nuove fragilità ma anche spazi per nuove opportunità. È Colognola il quartiere dove in tre decenni è maggiormente aumentato il peso degli ultrasessantenni: alla fine del 1987 rappresentavano solo il 16,8% della popolazione, decisamente al di sotto della media cittadina (che era del 23%), e ora, alla fine del 2020, gli over 60 rappresentano il 32,7%. Sedici punti percentuali in più, l’aumento più consistente tra tutti i rioni di Bergamo. Di contro, la quota dei giovani al di sotto dei quarant’anni è calata progressivamente: se nel 1987 erano il 55,1%, disegnando una trama sociale più «verde» rispetto alla tendenza della città (la media dei quartieri si fermava al 49,5%), anno dopo anno gli under 40 sono scesi sino all’attuale 38,9%, che è comunque in linea con la media (38,8%). In sostanza, cifre alla mano, quel «tesoretto anagrafico» s’è eroso. Fino a tracciare un quadro particolare: mettendo insieme i diversi indicatori demografici del quartiere, le statistiche mostrano molteplici coincidenze con la media cittadina. Come se, in piccolo, Colognola fotografasse molte delle tendenze che emergono nell’intero Comune.

(Foto di Gian Vittorio Frau)
«Stabilità» è una prima parola chiave. Dal 1987 a oggi, il numero di residenti è stato grosso modo sempre quello: erano 5.445 allora e sono diventati 5.487 oggi, con un lievissimo incremento dello 0,8% all’interno di un andamento lineare (un minimo di 5.398 residenti nel 2014, un massimo di 5.671 nel 2017). La poca «effervescenza» dei residenti è confermata dal fatto che il saldo tra arrivi (da altri quartieri o da fuori città, 275) e partenze (verso altri quartieri o fuori città, 261) nel 2020 è stato praticamente nullo (+14). Anche se, segnala l’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate, le 77 compravendite immobiliari dello scorso anno segnano un incremento del 14,1% nelle transazioni, mentre le quotazioni (rimaste pressoché invariate, -0,4%) di 1.400 euro al metro quadrato sono discretamente sotto la media degli altri quartieri (1.795).
Con 22.004 euro pro capite – valore ricavato dalle dichiarazioni del 2020 – i redditi sono di circa 5 mila euro sotto la media cittadina; solo Boccaleone, Borgo Palazzo-Alle Valli e Celadina hanno redditi più bassi.
Bergamo in miniatura
È sul fronte dell’anagrafe che Colognola rispecchia il quadro della città. Gli uomini rappresentano il 47,8% (la media cittadina è del 47,3%), le donne il 52,6% dei residenti (la media cittadina è del 52,6%). Così come uniforme è la distribuzione delle diverse generazioni: 811 abitanti hanno meno di 18 anni (il 14,8%), 1.324 hanno un’età tra i 18 e i 39 anni (24,1%), i 40-59enni sono 1.556 (28,4%), tra i 60 e i 79 anni si contano 1.289 cittadini (23,5%), e 507 hanno superato gli 80 anni (9,2%).
Anche guardando alle famiglie Colognola in realtà ricalca fedelmente (con variazioni sostanzialmente entro il punto percentuale) la fotografia più complessiva della città: a partire dal fatto che anche qui, esattamente come nella tendenza cittadina, i nuclei sono mediamente composti da 2,1 persone. Si discosta maggiormente – in positivo – per il numero di persone sole: le «famiglie unipersonali», ossimoro che indica i nuclei composti da una sola persona, a Colognola rappresentano il 44,6% dei nuclei, 1,5 punti sotto la media cittadina; in altri termini, sono 1.167 le persone sole. Certo sono cresciute, e di parecchio: nel 1987 erano 438 e valevano solo il 22,6% del totale dei nuclei. Leggermente sopra la media, oggi, le famiglie extra-large: quelle formate da sei o più componenti sono 35, pari all’1,3% dei nuclei del quartiere (la città si ferma all’1,1%); nel 1987, invece, erano 43 e pesavano per il 2,2% del totale delle famiglie.

(Foto di Gian Vittorio Frau)
È curioso il trend delle nascite, che procede a mo’ di montagne russe. La fotografia degli «estremi» di medio periodo è in realtà senza eccessive variazioni, perché nel 2003 Colognola aveva contato 40 nascite (7,4 ogni mille abitanti) e nel 2020 è scesa a 31 (5,6 fiocchi bebè ogni mille abitanti), ma anno dopo anno si sono susseguiti boom o frenate decise: le 64 nascite del 2009, le 57 del 2012 e le 51 del 2016 hanno come contraltare gli anni «magri» del 2010 (42 nati), 2015 (29 nati) e 2017 (35 nati) e appunto il 2020. Lo scorso anno è stato un proliferare di fiocchi azzurri: sono nati ben 21 maschi e solo 10 femmine.
Stranieri moltiplicati per 1.000
Poco lineare anche l’andamento della popolazione straniera nel quartiere. Dai 15 residenti non italiani del 1987 si è arrivati ai 1.057 di fine 2020, che rappresentano ora il 19,3% dei cittadini del rione. La progressione evidenzia però delle oscillazioni significative: una fase di lunga crescita, un calo, una nuova crescita e una ulteriore discesa. Fino al 2012, infatti, i residenti stranieri aumentano costantemente sino alle 962 unità; seguono due anni di flessione e nel 2014 calano a 879, per poi risalire sino ai 1.136 del 2017. Nel 2019 però c’è un nuovo calo, a 1.055 residenti, e un sostanziale pareggio nel 2020.
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