Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 07 Febbraio 2025
In Costa d’Avorio: «Abbiamo camminato insieme e questo è motivo di grande gioia»
IL PELLEGRINAGGIO . La visita a Tanda, dove cinquant’anni fa arrivarono i primi missionari bergamaschi. Il Vescovo Francesco: «È una storia di condivisione, di cooperazione e di cura».
Don Marco Giudici e don Luca Pezzotta, parroco e vicario di Agnibilekrou, ci accompagnano in questi giorni nella visita alle parrocchie e ai villaggi della regione. La prima tappa del programma è Tanda, luogo dove la prima volta, cinquant’anni fa, sono giunti i missionari bergamaschi don Giuseppe Belotti e don Tino Zanchi. Oggi conta tre parrocchie, guidate da alcuni anni dai sacerdoti locali. Appartiene alla diocesi di Bondoukou dal 1988 e ha visto la presenza dei missionari bergamaschi fino al 2019 nelle parrocchie di Santa Teresa di Lisieux e di San Giovanni XXIII. All’ingresso della missione di Santa Teresa ci attende il Vescovo Bruno Essoh Yedoh. Passiamo tra due ali di persone, accompagnati da otto giovani che con fiati e percussioni creano la perfetta colonna sonora a un’accoglienza festosa.
Gli incontri ufficiali sono sempre accompagnati da riti tradizionali. Ci si riunisce seduti sotto le fronde degli alberi e il rappresentante della comunità versa in terra dell’acqua. «Avete percorso una lunga strada per giungere qui – viene detto –. Ringraziamo Dio e i nostri antenati per avervi accompagnato». I membri del Consiglio pastorale, le suore e i sacerdoti presenti salutano uno a uno il Vescovo Francesco Beschi e i componenti della delegazione. Con il tradizionale «Scambio di notizie» si ripercorrono i passi che hanno portato all’incontro. «Siamo costituiti in famiglia, quella di Cristo, attraverso i sacerdoti che sono venuti a farci conoscere il Suo amore e ci hanno accompagnato a vivere nella fede. Oggi festeggiamo il Giubileo della cooperazione tra le nostre due diocesi. Abbiamo camminato insieme e questo è motivo di gioia».
«Non sono le strutture che fanno la Chiesa, ma le persone, che hanno fatto nascere anche una preziosa cooperazione da cui sono nate tante vocazioni sacerdotali e religiose. I preti bergamaschi hanno saputo risvegliare queste vocazioni, sono stati come un buona pioggia capace di far sbocciare le gemme»
Interviene il Vescovo Bruno: «Grazie per il vostro spirito di apertura che ci ha permesso di inviare alcuni nostri preti in Italia come segno di riconoscenza per quanto ricevuto». «È una storia di condivisione, di cooperazione e di cura», dice il Vescovo Francesco e ricorda la sua prima visita a Tanda nel 2010 e l’indimenticato don Francesco Orsini morto nel 2020 e qui sepolto. Un sacerdote ivoriano racconta del fiorire della fede in questa Chiesa giovane. «Non sono le strutture che fanno la Chiesa, ma le persone, che hanno fatto nascere anche una preziosa cooperazione da cui sono nate tante vocazioni sacerdotali e religiose. I preti bergamaschi hanno saputo risvegliare queste vocazioni, sono stati come un buona pioggia capace di far sbocciare le gemme».
«Il nostro compito nel tempo che verrà sarà quello di non interrompere questo impegno e la nostra testimonianza di vita sarà la prova che i missionari hanno posto un buon seme nella terra della nostra comunità»
Grande partecipazione e l’abbraccio tra Chiese
Alle 10, 30 inizia la Messa. La chiesa è grande e gremita. Il coro avvia il canto e i sacerdoti percorrono la navata centrale. Tra loro ci sono anche don Giuseppe Belotti, don Giandomenico Epis e don Luigi Ferri che nel tempo sono stati qui missionari. «Grazie per tutto quello che avete donato a questa Chiesa – dice il parroco di Santa Teresa nell’omelia –. Amicizia e fraternità caratterizzano la nostra festa. I primi missionari bergamaschi hanno vissuto anche momenti di fatica ma non si sono arresi e non hanno mai smesso di annunciare il Vangelo. Come i primi apostoli hanno lasciato tutto per venire in mezzo a noi. Una Chiesa è cattolica solo quando si apre all’universalità e non si ripiega su se stessa. I missionari sono stati espressione concreta di questo. Il nostro compito nel tempo che verrà sarà quello di non interrompere questo impegno e la nostra testimonianza di vita sarà la prova che i missionari hanno posto un buon seme nella terra della nostra comunità».
Il ricordo dei 50 anni di missione
Al termine della celebrazione vengono offerti doni. Al Vescovo Francesco e a padre Giuseppe il tradizionale manto con il copricapo decorato. Ai sacerdoti missionari un abito tradizionale della zona. Don Giuseppe, commosso dall’affetto di quella che è stata la sua prima parrocchia, ringrazia in lingua locale. Per ricordare il 50° anniversario di cooperazione viene donato alla parrocchia un quadro celebrativo realizzato dall’artista Alberto Vavassori - membro della delegazione -, autore anche dei dipinti che ornano le chiese di Santa Teresa e di San Giovanni XXIII. È il Vescovo Bruno a concludere. «In questi anni molte persone hanno ricevuto i Sacramenti, è stato creato un Centro di spiritualità e di accoglienza, sono sorte le aule della catechesi, abbiamo celebrato tante ordinazioni sacerdotali. Grazie per questo cammino insieme». Alle 13 è servito il pranzo con pietanze tipiche nel salone. Poi una visita alla chiesa di San Giovanni XXIII prima del rientro a Agnibilekrou.
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