In Bergamasca Fdi primo partito, tonfo della Lega. Azione e Italia Viva al terzo posto. Tiene il Pd in città - Il grafico

Elezioni 2022. Il centrodestra chiude al 56,27%, staccando di oltre trenta punti il centrosinistra che si ferma al 23,52%; in terza piazza c’è Azione-Italia Viva (9,91%), quindi il Movimento 5 stelle (5,43%). Il risultato definitivo delle ore 10.30.

I giochi sono fatti. Alle 10,35 di lunedì 26 settembre è giunto anche il dato dell’ultima sezione mancante per determinare il dato definitivo del voto in Bergamasca. Alla Camera, nel collegio proporzionale Lombardia 3-P01 (il riferimento più attendibile, considerati i confini), il centrodestra chiude al 56,27%, staccando di oltre trenta punti il centrosinistra che si ferma al 23,52%; in terza piazza c’è Azione-Italia Viva (9,91%), quindi il Movimento 5 stelle (5,43%) e via via le formazioni minori. Nessuna sorpresa, almeno guardando alle coalizioni. Ma sono i rapporti di forza a delineare uno scenario inedito, quasi rivoluzionario: Fratelli d’Italia è il primo partito, col 30,82% delle preferenze, e spodesta anche in terra orobica una Lega che s’arresta invece al 16,94%, cioè raccogliendo poco più della metà dei voti di Fdi. Il Partito democratico, col 16,66%, è il terzo partito. Segue appunto il terzo polo «calendiano» (9,91%), che supera Forza Italia (7,83%) nel derby tra moderati. Il Movimento 5 stelle (5,43%) è dunque il sesto partito più votato e precede l’Alleanza Verdi-Sinistra (3,49%) e +Europa (3,09%), liste entrambe coalizzate nel centrosinistra.

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Le liste sotto il 3%

Nella lista dei singoli partiti scorrono outsider e delusi. Italexit di Gianluigi Paragone raccoglie l’1,66%, Vita (compagine guidata da Sara Cunial, no-vax ex M5s) è all’1,08%, Unione Popolare (la formazione di Luigi De Magistris) all’1,06%, Italia sovrana e popolare (Marco Rizzo) allo 0,98%, Noi di Centro di Clemente Mastella allo 0,09%. Nel mezzo ci sono anche le «quarte gambe» delle due coalizioni principali: Noi Moderati, lista alleata del centrodestra, si ferma allo 0,69%; Impegno Civico, inserita nel perimetro del centrosinistra, racimola solo lo 0,29%.

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Il confronto col 2018

Scavando negli annali, c’è un dato di partenza: il centrodestra nel 2018 aveva raccolto il 53,32%, appena 3 punti in meno della cifra di questa tornata elettorale. Non è dunque un boom, quello del centrodestra, ma l’ennesimo consolidamento: dal 1994, cioè da quando è nato il bipolarismo (diventato nel frattempo tripolarismo o quadripolarismo), è sempre stata questa l’alleanza più votata dai bergamaschi. A spiccare è il rimescolamento dei voti tra i partiti: se Fdi guadagna circa 27 punti, la Lega ne perde 18 e Forza Italia cede 5 punti; il travaso è netto, ed è verosimilmente completato da una parte del voto mancato al Movimento 5 stelle, che arretra di quasi 12 punti rispetto al 2018. Perde oltre 3 punti anche il Partito democratico. Il risultato di Azione-Italia Viva, vicino al 10%, è probabilmente alimentato da una parte di voti del Pd e da un secondo bacino rappresentato dai moderati di centrodestra.

Il laboratorio della città

Parecchio interessante, anche in prospettiva 2024, il voto in città. Nel capoluogo il centrodestra s’è attestato al 38,26%, il centrosinistra al 34,05%, Azione-Italia Viva al 16,65%, M5s al 5,85%. La somma dei voti di centrosinistra e terzo polo è pari al 50,70%: una quota sostanzialmente vicina al 55,33% con cui Giorgio Gori (ri)vinse nel 2019. Si conferma, in città, una fascia moderata-liberale ampia, che nelle ultime Amministrative si è orientata verso Giorgio Gori (e dunque il centrosinistra) e che a questo giro (più politico che amministrativo) s’è spinta verso la nuova proposta di Carlo Calenda. «Se fossimo riusciti a consolidare l’alleanza tra Pd e Terzo Polo il risultato, almeno qui, sarebbe stato certamente molto positivo – scrive il sindaco Giorgio Gori in un post su Facebook a commento dei risultati –. Non è stato possibile, per ragioni che è poco utile rivangare, ma questo non toglie che Pd e Terzo Polo siano a Bergamo i due pilastri su cui avviare la costruzione della coalizione che nel 2024 competerà per il governo della città».

In direzione Roma

A Roma andranno come i bergamaschi Alessandro Sorte (Forza Italia) e Rebecca Frassini (Lega) per la Camera, e Giulio Terzi di Sant’Agata (Fdi) e Daisy Pirovano (Lega) al Senato; a Palazzo Madama è riconfermato anche Antonio Misiani (Pd), vincitore nel collegio di «Milano centro». Tra i bergamaschi eletti anche Roberto Calderoli (Lega) e Andrea Tremaglia (Fdi). In serata la conferma della rielezione di Stefano Benigni (Forza Italia) e Devis Dori (Alleanza Verdi Sinistra). A loro si aggiunge il milanese Vinicio Peluffo, segretario dem lombardo capolista alla Camera a Bergamo.

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