In 21 anni sosta più cara del 54%. E il biglietto Atb è raddoppiato

L’ANALISI. Dall’introduzione della moneta unica un’ora in centro è passata da 1,3 a 2 euro. Il titolo di viaggio ordinario è invece aumentato da 0,85 centesimi fino a toccare 1,7 euro.

Da qualunque parti la si guardi, dall’auto o dall’autobus, è stata una stangata. Dall’introduzione dell’euro in qua (fanno 21 anni) sono schizzati in alto sia il costo del trasporto pubblico locale che della sosta su strada in città. Con una differenza abbastanza sostanziale: il biglietto di corsa semplice è raddoppiato di sana pianta, lo stallo nella zona centrale della città aumentato «solo» del 54% (53,8 per la precisione). In sostanza i più penalizzati sono stati i fruitori del mezzo pubblico. Il raddoppio del costo della sosta su strada è stato sì raggiunto ma solo nelle zone più esterne della città (quelle che agli albori del Piano Arcobaleno erano state denominate gialle), mentre in quelle intermedie l’aumento da gennaio 2002 a oggi si è attestato su un 50% secco, il più contenuto del mazzo.

Sosta ferma dal 2016

Ma attenzione, consultando le serie storiche è dal 2016 che la sosta su strada non subisce ritocchi sul versante meramente economico: le variazioni ci sono semmai state sull’estensione geografica (allargandosi via via rispetto al centro, come in Santa Lucia), sulla durata oraria e sul versante dell’introduzione anche nei giorni festivi, provvedimento parecchio discusso. Sette anni fa la zona più esterna è passata da 80 centesimi all’euro tondo tondo, quella di mezzo da 1,4 a 1,5 euro e quella più centrale da 1,8 a 2 euro. E lì sono tutte rimaste. Dal gennaio 2002, quando si è provveduto all’arrotondamento delle tariffe nel passaggio lira-euro, all’ultimo aggiustamento del 2016 la sosta nella zona rossa (centrale) è aumentata di 70 centesimi, di 50 nell’intermedia (arancione) e nella gialla, la più esterna.

In realtà la vera stangata per la sosta su strada risale all’ultimo anno dello scorso millennio, al 6 aprile del 1999 per la precisione quando entra in vigore la suddivisione per zone della città, conseguenza del Piano Arcobaleno. Fino a quel momento non c’era differenziazione alcuna si pagavano ovunque 1.200 lire l’ora dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19. Bei tempi, e pure con tariffe ferme da 10 anni . Di punto in bianco la città viene divisa nelle tre suddette zone e la sosta oraria schizza a 2.500 lire in quella centrale, 1.800 in quelle di mezzo e scende a 1.000 nelle più esterne. Un assetto che tre anni dopo viene arrotondato all’euro e poi confermato con ritocchini nel 2007, 2011 e 2016 contenuti in un range che va dai 10 ai 30 centesimi. Ma un pezzetto alla volta si è comunque arrivati ad aumenti compresi tra il 50 e il 100%.

Più minuti con gli autobus

Ben diverso il discorso del biglietto di corsa singola dell’autobus, il cui prezzo è letteralmente esploso dall’introduzione dell’euro in qua. Premessa, si tratta di fattispecie assolutamente diverse e con dinamiche che vanno di conseguenza, ma al tirar delle somme il destinatario finale resta il cittadino, sia che si muova con il mezzo pubblico che con la propria auto. A onor del vero a un aumento del prezzo è pure corrisposto in parallelo quello della durata del titolo di viaggio, passata dall’ora agli attuali 80 minuti. Se a gennaio 2002, con l’adeguamento alla moneta unica, il biglietto è salito dalle vecchie 1.600 lire a 85 centesimi, già nell’agosto dello stesso anno ha toccato quota 90 per raggiungere poi la soglia, psicologica e non, dell’euro nel gennaio 2005 (con l’ingresso in vigore dell’attuale assetto delle linee) dopo un ulteriore ritocchino di 5 centesimi nell’ottobre 2004. In realtà negli anni a seguire gli aumenti sono stati sì costanti ma relativamente contenuti: 30 centesimi complessivi in 5 tranche (2008, 2010, 2011, 2012 e 2014) spalmate su 9 anni. Per i successivi 8 il biglietto è rimasto fermo e inchiodato sull’euro e 30 centesimi, poi tra il 2022 e il 2023 è aumentato di 40 centesimi arrivando prima a 1,5 euro e dal prossimo settembre a 1,7, il massimo raggiunto nella storia. E a occhio la vicenda non finisce qui visti i costi in aumento su tutti i fronti, dal carburante al lavoro. Resta solo un dato sul quale ragionare: dalla ripresa delle attività post vacanze la differenza tra un’ora di sosta in centro e un biglietto Atb sarà di solo 30 centesimi. I due prezzi non sono mai stati così vicini.

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