Il Vescovo a Cuba incontra i «bimbi del Veriño»: «La gioia non si compra o vende, si dona»

IL VIAGGIO. La visita della delegazione bergamasca alle comunità che vivono nella parte più orientale dell’isola. I ragazzi hanno vissuto tre giorni di animazione. Monsignor Beschi: la Parola di Dio va messa in pratica nella quotidianità.

Il giorno di mercoledì (24 luglio) inizia a Cuba con le voci della gente in strada e il sole che implacabile scalda l’aria e la pelle. La delegazione bergamasca ha in programma un lungo viaggio che la porta a incontrare le comunità della parte più orientale dell’isola. Il viaggio vede brevi tappe in luoghi affascinanti. A Bahia de Mata nell’acqua ondeggiano piccole barche in legno di cedro, mezzo indispensabile per la pesca, sostentamento delle famiglie che abitano la zona. Si recita un’Ave Maria a Manglito, davanti all’immagine della Virgen de Caridad dipinta sulla pietra di una grotta naturale. Ogni 8 settembre si celebra lì la Messa e ciascun fedele regge una candela accesa, affidando alla Madonna la propria vita e quella dei propri cari.

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Gli incontri

Sulla spiaggia di Yumuri si affaccia la casa di Sheila, una giovane che lo scorso anno ha partecipato alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona insieme al gruppo di Bergamo e ha avuto la possibilità di visitare la nostra città. L’incontro della sua famiglia con i bergamaschi porta tanta emozione. A pochi metri dalla casa c’è il luogo dove don Efrem Lazzaroni celebra la Messa il lunedì, ogni 15 giorni: un piccolo cortile dove vengono messi alcuni sgabelli e una pietra verticale con l’immagine del Crocifisso su cui, per la celebrazione, si incastra orizzontalmente una tavola di legno.

È guardando l’oceano e la meraviglia del creato che don Efrem solleva l’Eucaristia. Yumuri è nota per il suo Canyon, una delle immagini simbolo del turismo cubano che risente in questi anni di un forte calo. Si percorrono decine di chilometri a bordo del pick up fino a Sabana dove vive don Sergio Armentini, parroco di Maisí. Ci fa entrare nel cortile della sua casa modesta e nella chiesa dove celebra la domenica e il mercoledì. Con lui ci sono i suoi collaboratori: Ana, Josephina e Robelkis che si occupano delle mansioni domestiche e dell’amministrazione della parrocchia.

Il «Veriño»

Nella zona sorgono tante piccole comunità. Per loro il mese di luglio è il tempo del Veriño, tre giorni per ciascuna parrocchia dedicati all’animazione dei bambini e dei ragazzi. Anima del Veriño è suor Marlys che con il suo entusiasmo coinvolge i più piccoli, gli animatori e le catechiste. A Punta di Maisí l’oceano Atlantico e il Mar dei Caraibi mescolano le loro acque regalando un panorama di mille sfumature di blu che toglie il fiato. La delegazione bergamasca è attesa dai circa 40 bambini che la settimana scorsa hanno vissuto l’esperienza del Veriño. Ci si riunisce in una piccola costruzione dove i bambini cantano e ballano. Le figure di San Francesco e Santa Chiara hanno ispirato le proposte del Veriño. Un gruppo di animatrici danza sulle note di un dolcissimo Cantico delle Creature. «Grazie per questa accoglienza – dice il Vescovo Francesco Beschi –. Mi avete regalato un momento di gioia. La gioia non si compra e non si vende, si dona. La gioia della santità che ha accompagnato il vostro Veriño è la gioia del bene regalato agli altri, è la gioia di avere amici, una famiglia, una buona salute, ma la gioia più grande è amare e lasciarsi amare da Dio». A tutti i bambini offre poi in dono una matita. Il pranzo è in casa di Rodolfo, animatore parrocchiale. Le donne di casa servono riso, del pesce e una gustosa zuppa di fagioli neri.

Monsignor Beschi presiede la celebrazione. «Chi ascolta la Parola di Dio – dice nell’omelia – la accoglie, la tiene nel cuore e la mette in pratica nella vita quotidiana. Farla fruttificare dipende da noi, dall’accoglienza che le riserviamo».

La Messa

La giornata si conclude con la Messa a Sabana. Arrivano in molti, anche dopo aver percorso parecchi chilometri su strade e sentieri. Don Sergio vive lì dal 2022 ed è il più giovane del gruppo dei missionari bergamaschi a Cuba. Monsignor Beschi presiede la celebrazione. «Chi ascolta la Parola di Dio – dice nell’omelia – la accoglie, la tiene nel cuore e la mette in pratica nella vita quotidiana. Farla fruttificare dipende da noi, dall’accoglienza che le riserviamo». Ringrazia per il dono dei sacerdoti, dei catechisti e dei lettori e per i 25 anni della missione a Cuba. La Messa si conclude con la danza di ringraziamento di due bambine e un animatore della parrocchia esprime i sentimenti della comunità. «Sentiamo che voi, Vescovo Francesco e i sacerdoti missionari, siete qui per noi, per la nostra vita perché sia vissuta sempre più alla luce del Vangelo». La cena è all’aperto, sotto una tettoia. Si ascoltano don Sergio e don Efrem che raccontano la vita faticosa delle piccole comunità, le esperienze parrocchiali, i piccoli lenti passi di una pastorale che ogni giorno prova ad incarnarsi nell’esistenza concreta dei più piccoli, delle famiglie, degli anziani e dei malati. Il viaggio di ritorno a Baracoa percorre strade buie su cui si muovono cavalli e carretti. In città in molti sono all’aperto per godere del clima un po’ più fresco della sera. Scende la notte e si spegne anche la musica nelle case. È tempo di riposare.

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