Il vescovo in Costa d’Avorio: «La missione è una storia di coraggio e di relazioni»

IL PELLEGRINAGGIO. Costa d’Avorio, in duemila in chiesa ad Agnibilekrou per celebrare i 50 anni di cooperazione. Il Vescovo: prendersi cura dei poveri.

Il suono dei tam tam dà inizio alla festa. È Agnibilekrou a celebrare, nel giorno di domenica, il 50° anniversario della cooperazione missionaria. Una festa attesa e preparata a lungo dai gruppi parrocchiali. All’interno della missione tutto si mette in movimento già dal primo mattino: le donne puliscono le verdure e cucinano, le bambine ripassano i passi di danza, si prepara la chiesa, si sistemano tavoli e panche nel grande cortile. Il cancello d’ingresso vede il fluire continuo di persone, molte delle quali giunte a piedi dalle parrocchie vicine. Sono più di duemila a gremire la chiesa per partecipare alla Messa e molte seguono la celebrazione nel cortile.

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«Fraternità oltre tempo e distanze»

La parrocchia di Saint Maurice è l’unica da alcuni anni ad essere affidata ai missionari bergamaschi. Altre, nel tempo, sono state consegnate al clero locale sempre in aumento. Arriva il Vescovo di Abengourou Boniface Ziri, arrivano i rappresentanti delle comunità tradizionali, poi le suore del Sacro Cuore e delle Poverelle. Tutta la comunità cattolica della zona è riunita per fare festa. Il canto delle corali apre la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Francesco Beschi. Il parroco don Marco Giudici saluta con parole che definisce «fuori protocollo». «Oggi è il cuore a parlare. La presenza così numerosa di persone sottolinea l’aspetto della fraternità, che supera il tempo e le distanze. Non celebriamo le opere compiute, ma il legame nato e cresciuto fra le diocesi di Bergamo e di Abengourou». Ricorda don Elvio Nicoli e don Vittorio Consonni «che continuano la loro missione intercedendo per noi dal cielo».

Gruppi di adulti, giovani e bambini si accostano all’altare con lumini accesi che vanno ad illuminare la grande cifra «50» in legno davanti all’altare. «Siamo tutti discepoli missionari – dice monsignor Beschi – celebriamo una storia di missione che ha visto nascere strutture volte a sostenere la vita di famiglie, di giovani, di persone sole. È una storia di prossimità, di relazioni. È una storia di coraggio, di una missione che ha preso il largo per prendersi cura soprattutto dei più poveri». L’omelia viene riproposta in lingua agni, la lingua locale, in modo che quanto detto dal Vescovo possa essere compreso anche da chi non parla il francese. Preziosi e abbondanti sono i doni portati all’altare durante l’offertorio, posti in grandi cesti sorretti sul capo dalle ragazze. Sono frutti della terra, beni preziosi per il sostentamento: acqua, riso, olio, igname, verdure.

Il Vescovo Boniface: «Sono felice dei frutti della cooperazione che continua a muovere i suoi passi nel segno della fraternità»

Don Marco legge il messaggio giunto dal Canada da un sacerdote nativo della parrocchia. «Mi unisco alla riconoscenza verso i missionari che hanno lasciato la loro terra e hanno vissuto con coraggio e perseveranza il loro servizio. Hanno creato strutture sociali ed educative ma soprattutto hanno portato amore e solidarietà». «Sono felice dei frutti della cooperazione che continua a muovere i suoi passi nel segno della fraternità» dice il Vescovo Boniface. Al termine della Messa la musica pervade il cortile, si balla, ci si saluta e poi ci si siede per il pranzo. Ogni gruppo parrocchiale ha preparato qualche pietanza che viene condivisa anche con chi è giunto da lontano. La conclusione della festa vede l’ingresso di una grande torta celebrativa a più piani.

Seduto accanto al Vescovo, don Gianni Gambirasio stringe commosso tra le mani il regalo ricevuto dalla «sua» gente: un modellino artigianale in legno della Suzuki rossa con cui per decine di anni ha percorso le strade della Costa d’Avorio, raggiungendo tante comunità, anche molto lontane. Alle 6 del pomeriggio scende il buio su una giornata per tutti indimenticabile.

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