Il vescovo di Bergamo: «Un dono i nostri missionari a Cuba»

IL VIAGGIO. L’arrivo a Holguin della delegazione bergamasca. Il Vescovo Beschi: «Di questa terra ho nel cuore la testimonianza semplice della gente». Sette giorni di incontri per i 25 anni di cooperazione tra le Diocesi.

All’aeroporto di Holguin don Massimo Peracchi e don Sergio Armentini hanno accolto il Vescovo Francesco che, con una piccola delegazione, ha raggiunto Cuba per festeggiare i 25 anni di cooperazione missionaria tra la Diocesi di Bergamo e quella cubana di Guantanamo-Baracoa.

Il viaggio a Cuba

Per il gruppo bergamasco prendono il via sette giorni di appuntamenti e incontri accompagnati dai missionari, quotidianamente impegnati in un annuncio evangelico che si intreccia con la vita delle persone. Ieri il Vescovo di Holguin - e presidente della Conferenza episcopale cubana - Emilio Aranguren Echeverría, insieme al Vescovo ausiliare Marcos Pirán, ha accolto in episcopio la delegazione esprimendo profonda riconoscenza.

«Grazie per questa vostra presenza missionaria che ha dato stabilità alla Chiesa cubana – ha detto –. La nostra isola soffre della mancanza di sacerdoti e diversi ordini religiosi stanno lasciando Cuba per la diminuzione delle vocazioni». Ha raccontato di una terra in cui forte è la ricerca spirituale; la Chiesa da parte sua è vicina al popolo e recentemente è stata data la possibilità alle Diocesi di uno spazio radiofonico di 30 minuti settimanali. «Si commenta la Liturgia domenicale e si propone la buona Parola del Vangelo anche alle comunità che non godono della presenza di religiosi o di sacerdoti».

«Grazie per questa presenza missionaria che ha dato stabilità alla Chiesa cubana»

Monsignor Aranguren Echeverría ha sottolineato quanto sia preziosa la presenza dei missionari. «Nell’annuncio sono importanti i destinatari, è importante il metodo, ma determinanti sono i catechisti e i missionari, cioè coloro che accanto a ciò che annunciano pongono una relazione umana e un accompagnamento». Il Vescovo cubano ha raccontato come recentemente il governo abbia ufficialmente comunicato che la popolazione totale è scesa sotto i 10 milioni. «Molti giovani lasciano l’isola alla ricerca di sbocchi lavorativi e nuove possibilità. Educazione e salute, da sempre pilastri della società, mostrano alcune fatiche». Monsignor Beschi ha ringraziato per l’accoglienza e ha manifestato i suoi sentimenti di affetto. «Dieci sacerdoti bergamaschi sono stati missionari a Cuba in questi venticinque anni. – ha raccontato –. La loro testimonianza è un dono per entrambe le diocesi. Di questa terra ho da sempre nel cuore la testimonianza semplice della gente che ho incontrato».

Da Holguin la delegazione è partita in direzione di Baracoa, dove è parroco don Peracchi. Lungo il tragitto una breve sosta a Barajagua, nel piccolo santuario che fu il primo ad accogliere l’immagine della Vergine della Carità, patrona dell’isola. La strada verso Baracoa è lunga e accidentata. Per accorciare la distanza si passa da Moa e poi si scende verso l’oceano Atlantico. Cuba mostra la bellezza dirompente di una natura che avvolge e incanta. Sul percorso si aprono piccoli nuclei abitati in cui predominano le sfumature del blu e del giallo. Sono in molti sulle strade: a piedi, su due, tre o quattro ruote, trainati da un cavallo a bordo di un carretto o alla guida di motociclette scoppiettanti. La casa parrocchiale di Baracoa è nel cuore della città, a pochi passi dalla basilica. Il primo pranzo cubano è in una sala accogliente dove le mani della cuoca Aida offrono piatti gustosi. Dalle grandi finestre si guarda il cielo tagliato dai cavi elettrici e percorso dalle nuvole. Ci si prepara a scendere in strada e a dedicare i prossimi giorni all’incontro con le comunità.

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