Il Vescovo ausiliare del Patriarcato: «Aiutiamo migliaia di famiglie
cristiane e musulmane a Gaza»

LA TESTIMONIANZA. A Calolziocorte, in occasione della festa di San Martino, è intervenuto monsignor Varriano, già guardiano e rettore della Basilica della Annunciazione di Nazareth: «Questo è il periodo più difficile nei miei 30 anni in Terra Santa».

«Sono in Terra Santa da una trentina d’anni e ho vissuto diversi momenti drammatici, come l’assedio alla Basilica della Natività di Betlemme durante la seconda Intifada del 2002 o la guerra in Siria». Ma per monsignor Bruno Varriano, Vescovo ausiliare del Patriarcato latino di Gerusalemme, il conflitto in atto tra Israele e Hamas è «sicuramente il periodo peggiore».

«Momenti difficili per la Terra Santa»

Il francescano originario del Brasile, già guardiano e rettore della Basilica della Annunciazione di Nazareth ed attualmente vicario a Cipro, ha portato la sua testimonianza a Calolziocorte (Provincia di Lecco ma Diocesi di Bergamo) in occasione della festa di San Martino, patrono del paese ma anche dell’intera Valle che porta proprio il nome del Vescovo di Tours. Lunedì 11 novembre monsignor Varriano ha presieduto il solenne pontificale, nella chiesa parrocchiale, attorniato da tutti i sacerdoti della fraternità presbiterale – moderata da don Andrea Pirletti, parroco di Vercurago e Pascolo –, dai religiosi che hanno svolto il ministero a Calolzio e dai rappresentanti dei padri di Somasca. «Sono momenti difficili per la Terra Santa – ha spiegato Varriano ai numerosi fedeli presenti alla funzione –. Sulla situazione nella Striscia di Gaza, il patriarca latino di Gerusalemme, il Cardinale bergamasco Pierbattista Pizzaballa, s’è molto rattristato e angosciato quando ha saputo, nei giorni scorsi, dell’estromissione dal governo israeliano del ministro della Difesa Yoav Gallant, colui che agevolava gli aiuti umanitari da parte del Patriarcato latino di Gerusalemme nei confronti di migliaia di famiglie cristiane e musulmane di Gaza».

L’invito ai fedeli: «Pregate per la pace»

Il Vescovo Varriano ha quindi esortato i fedeli a «pregare per la pace. La chiesa di Bergamo ha fatto un grande dono alla Terra Santa, dando i natali al patriarca Pizzaballa – ha detto Varriano –. Non appena ci saranno le condizioni, vi invito a recarvi in Terra Santa in pellegrinaggio. È mio desiderio, se il cardinale me lo consentirà, poter accompagnare in pellegrinaggio i giovani di questa comunità». Durante l’omelia, alla presenza delle autorità civili e militari della Valle San Martino, con in testa il sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi, il Vescovo s’è soffermato sulla figura del Santo, di cui lunedì ricorreva la solennità: «Il suo esempio è illuminante perché mostra che il cristiano deve essere un testimone della vita di Cristo – ha spiegato monsignor Varriano, ospite a Calolziocorte dell’arciprete don Antonio Vitali e dei suoi collaboratori don Valentino Ferrari e don Matteo Cortinovis –. La sua santità, semplice e profonda, si radica sulla relazione con Cristo e sul riconoscimento di Cristo nel povero. San Martino ci invita a seguire la via dell’amore in ogni situazione».

Domenica, durante la sua visita in Valle San Martino, il Vescovo ausiliare ha presieduto la Santa Messa (seguita dalla processione con la statua del Santo per le vie del paese in festa) e poi portato la sua testimonianza durante la cena pro Terra Santa organizzata dalla parrocchia di Calolziocorte.

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