Il procuratore Romanelli: «Mai accettare la violenza, denunciate»

L’INTERVISTA. Il procuratore dopo i gravi fatti in città e a Seriate: «I responsabili individuati con tempestività». Sulla percezione di insicurezza: «Non va sottovalutata, ma gli ultimi episodi sono nati da moventi interpersonali».

«Le vittime di violenze in famiglia devono trovare la forza di denunciare tempestivamente, senza colpevolizzarsi, senza accettare la violenza e senza mai sottovalutarla». Lo ribadisce fortemente il procuratore Maurizio Romanelli, rispondendo ad alcune domande dopo i recenti fatti di sangue che hanno caratterizzato il territorio bergamasco, per i quali il capo della Procura evidenzia la risposta «estremamente tempestiva ed efficace da parte delle forze di polizia» e l’altrettanto tempestiva «risposta giudiziaria», pur tenendo conto degli accertamenti tecnico-scientifici «che richiedono spesso tempi lunghi, ma che sono fondamentali». Sul tema della percezione di insicurezza che può essere generata da gravi fatti come l’omicidio in pieno centro città di Mamadi Tunkara e il tentato omicidio di Daniela Manda a Seriate, il procuratore afferma che la percezione di insicurezza «è comprensibile e non va sottovalutata: ma va data una risposta razionale».

Procuratore Romanelli, Bergamo si è trovata, nell’arco poco tempo, di fronte a fatti di sangue molto gravi: come avete indagato?

«Rispetto a fatti di sangue, il primo e fondamentale compito della Procura della Repubblica è quello di ricostruire i fatti e individuare i responsabili. Quanto a tutti i fatti commessi nell’ultimo periodo, a cominciare dal terribile omicidio di Sharon Verzeni, questo obiettivo è stato raggiunto. In alcuni casi l’individuazione del responsabile è stata complessa, anzi direi molto complessa, come appunto nel caso Verzeni. In altri è stata invece più agevole: ma era assolutamente fondamentale la tempestiva cattura del responsabile e così si è riusciti a fare, come nella vicenda dell’omicidio di Mamadi Tunkara».

LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA SU L’ECO DI BERGAMO DI SABATO 11 GENNAIO

© RIPRODUZIONE RISERVATA