Il pellegrinaggio in Polonia: «Negli scenari di guerra l’eccesso dell’uomo»

IL VIAGGIO. Fino a sabato 50 bergamaschi in Polonia con il vicario generale monsignor Davide Pelucchi. La Messa al santuario della Madonna Nera: «L’eccedenza nelle azioni e nelle parole di Gesù».

Sono partiti il 25 settembre alle 7 dall’aeroporto di Orio al Serio i 50 pellegrini bergamaschi al seguito del vicario generale della Diocesi, monsignor Davide Pelucchi, per il pellegrinaggio diocesano in Polonia organizzato dall’agenzia Ovet e dall’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Pellegrinaggio. Ad accompagnare i viaggiatori anche don Luca Della Giovanna, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Pellegrinaggi, e don Massimo Cornelli, parroco di Casnigo. Proprio da Casnigo viene quasi la metà delle persone che hanno aderito a questo pellegrinaggio, ben 24. Nel gruppo anche due giovanissimi, Sara e Matteo Cortinovis, fratelli di 17 e 21 anni partiti insieme ai loro genitori, residenti a Pognano. Il rientro a Bergamo avverrà sabato in serata.

A Cracovia

«Quella davanti a noi – ha detto il vicario generale – è una meta che vede una serie di dimensioni storiche e religiose per un verso esemplari e per un verso drammatiche. Una storia fatta da tanti episodi di grandezza d’animo e di dolore». Arrivati a Cracovia intorno alle 9, i pellegrini con il pullman hanno raggiunto la prima destinazione del viaggio, la città di Częstochowa. Sulla strada tappa anche al piccolo villaggio di Ploki, per visitare la chiesa parrocchiale in cui sono conservati i resti mortali di un giovane martire morto nel 1946, don Michele Rapacz, beatificato lo scorso 15 giugno da Papa Francesco. A Częstochowa, i pellegrini hanno raggiunto la collina di Jasna Gora («Chiara Montagna»), a 293 metri sul livello del mare, dove sorge il santuario mariano più importante della Polonia e simbolo della fede.

Dopo pranzo l’arrivo e la visita al santuario della Madonna Nera e ai suoi musei (Tesoro, la raccolta delle Armi antiche). Qui, nella cappella di San Giovanni Paolo II, monsignor Pelucchi ha presieduto la prima Messa del pellegrinaggio: «Il nostro cuore è qui perché qui è venerata la nostra madre celeste, perché la Madonna intercede ogni nostro desiderio e ogni nostro bisogno in un modo eccedente. Il nostro cuore è qui perché dove c’è la madre celeste c’è suo figlio Gesù». Il Vangelo letto durante la celebrazione eucaristica narrava l’episodio delle nozze di Cana. Partendo dalla frase dell’evangelista Giovanni, che scrive che i servi, su indicazione di Gesù, «riempirono fino all’orlo» le giare, monsignor Pelucchi ha spiegato che «queste sei anfore sono l’immagine del cuore di Gesù, che eccede ed è pieno di amore in modo straordinario. Anche il cuore di Maria è così, il suo amore e la sua benevolenza per noi è un’eccedenza di amore».

«Il nostro cuore è qui perché qui è venerata la nostra madre celeste, perché la Madonna intercede ogni nostro desiderio e ogni nostro bisogno in un modo eccedente. Il nostro cuore è qui perché dove c’è la madre celeste c’è suo figlio Gesù» ha detto monsignor Davide Pelucchi

Nell’esperienza del Vangelo, ha aggiunto monsignor Pelucchi, «facciamo esperienza della differenza tra eccesso ed eccedenza. L’eccesso lo vive chi perché triste e scontento della vita abusa di sostanze stupefacenti, chi rischia la vita andando veloce in auto, l’eccesso è quello che vediamo ogni giorno negli scenari di guerra. Questo è l’eccesso, che è la direzione contraria a quella del Vangelo. Noi uomini cerchiamo l’eccesso, Dio ci dona l’eccedenza. L’eccedenza la troviamo nelle azioni e nelle parole di Gesù». Oggi la partenza per Oświęcim, località di importante snodo ferroviario polacco. Da qui la visita al campo di concentramento nazista di Auschwitz, con sosta in preghiera al «Muro della morte», e a quello di Birkenau.

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