Il mondo dei dati e la disabilità: il progetto di ricerca all’Unibg

La ricerca. Sabato 25 febbraio, dalle 8.30 alle 12, presso la sede di via Pignolo dell’Università di Bergamo, si terrà la presentazione del progetto di ricerca «More than just numbers: DIsability DAta Matter».

Sabato 25 febbraio, dalle 8.30 alle 12, presso l’aula 1 della sede universitaria di via Pignolo, si terrà la presentazione del progetto di ricerca «More than just numbers: DIsability DAta Matter», promosso dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli studi di Bergamo e finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del bando «Ricerca Sociale – 2021», con l’obiettivo di indagare il complesso mondo dei dati e della disabilità e di individuare possibili soluzioni alle criticità evidenziate dalla letteratura nazionale e internazionale.

La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità sottolinea l’importanza di dati precisi e affidabili, comparabili fra nazioni e disaggregati per condizioni e aree di vita, per avviare politiche ben fondate nel settore. Esistono indagini e ricerche, nazionali e internazionali, ma l’Onu stessa le dichiara insoddisfacenti, denunciandone la connessione con politiche ineguali e inefficaci sulla disabilità.

«More than just numbers: DIsability DAta Matter», adottando il «participatory action-research approach», intende realizzare, nel corso di due anni, un modello metodologico per la raccolta dati sulla condizione delle persone con disabilità, che verrà validato nell’area di Bergamo. Il progetto si pone tre obiettivi: condurre un’analisi dei dati disponibili e delle modalità di raccolta e gestione da parte degli enti coinvolti nelle indagini sulla disabilità, per comprendere come i fattori socio-politici, culturali, economici, giuridici si intrecciano con le condizioni individuali, determinando il grado di inclusione di questa popolazione; sviluppare e validare un nuovo modello teorico-metodologico per l’analisi della condizione di disabilità, fondato sull’approccio ecosistemico dell’Icf; sviluppare e sperimentare in Lombardia un prototipo di sistema di gestione dei dati correlato al modello, da usare a livello regionale, che permetta di cogliere, su larga scala, la complessità e la specificità del fenomeno e allo stesso tempo sia modulabile alle specificità contestuali e, dunque, trasferibile.

Il progetto ha ottenuto l’interesse da parte di: Anci Lombardia - Dipartimento Welfare - Immigrazione - Sanità - Disabilità - Politiche Abitative - Pari Opportunità»; «Ledha»; «Ats di Bergamo-Servizio Epidemiologia»; «Collegio dei Sindaci dell’Ats di Bergamo»; Servizio collocamento mirato a fasce deboli della provincia di Lecco; «Coordinamento Bergamasco per l’Inclusione»; «Confcooperative Bergamo»; «Provincia Monza Brianza – Settore Risorse e Servizi ai Comuni»; «Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo»; «Regione Lombardia – Direzione Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità».

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