Il futuro di From: dati e tecnologia
aiuteranno i malati

Il summit. Barbui: studio sui meccanismi di immunità. Bombassei: sistemi probabilistici per risolvere diagnosi.

Una banca dati importante, aree di ricerca che vanno dalla cardiologia all’oncoematologia fino alle malattie rare, alla diabetologia, alla neurologia, una crescita progressiva dal 2017 di studi no profit (oggi oltre il 40%), 20 studi nell’Unità di Fase 1 all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, pari al 6% della sperimentazione nazionale (ovvero gli studi, secondo i rigidi requisiti Aifa, dedicati alla prima fase della sperimentazione di un principio attivo nell’uomo) e questo mentre in Italia nel 2021 solo l’11,9% delle sperimentazioni cliniche complessive ha riguardato la Fase 1: sono solo alcune delle «medaglie» di From, Fondazione per la ricerca Ospedale di Bergamo.

Venerdì 11 novembre, in un summit organizzato proprio da From all’auditorium Parenzan (a coordinare il dibattito Tonia Cartolano), si è ripercorsa la storia della Fondazione e guardato al futuro: l’occasione è stata anche il palcoscenico per i risultati del position paper elaborato da The European House Ambrosetti, «L’evoluzione della ricerca clinica verso modelli di open network e data driven. Il caso From», che ha messo in evidenza l’importante attività scientifica della Fondazione dentro e a sostegno dell’ospedale di Bergamo e dei suoi pazienti. Il succo: un ospedale che fa ricerca cura meglio i propri pazienti e una ricerca vicina alle persone porta risultati utili per tutti.

L’intuizione del 2008

La From, nata nel 2008 da un’intuizione sviluppata proprio all’interno dell’ospedale, ha fatto passi da gigante, la sua missione è sviluppare studi in autonomia, sostenere quelli dell’ospedale, costituire partnership anche con promotori terzi del mondo industriale del settore: questo modello virtuoso è arrivato nel 2021 a superare la soglia di 2 milioni di euro di fatturato. «Quando From vide la luce in ospedale le pubblicazioni su riviste scientifiche riguardavano in gran parte l’attività di poche specialità, come l’ematologia, la nefrologia e il dipartimento cardiovascolare – ha rimarcato Tiziano Barbui, fondatore e direttore scientifico From e presidente del Comitato tecnico scientifico – . Oggi le aree di ricerca riguardano moltissime discipline. Tra il 2020 e il 2022 sono stati sviluppati 57 studi e puntiamo al futuro su diverse direttrici: lo sviluppo delle tecnologie per la definizione di avanzate modalità di raccolta dati, anche con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale; il crescente supporto alla ricerca clinica condotta dall’Unità di Fase I. Ed è in fase di avvio, infine, il progetto Rico (Ricerca istituzionale collaborativa), che vede coinvolte diverse discipline dell’ospedale e si concentra sui meccanismi che portano a infiammazioni persistenti e sui danni che ne conseguono. Una ricerca trasversale, ampia, per indagare a fondo come i meccanismi di immunità naturale di difesa contro le infezioni possono trasformarsi in una causa di gravi malattie. From finanzierà le attività di start up della ricerca e i primi studi esplorativi, i cui risultati saranno il presupposto per gli sviluppi successivi del progetto che già ha ottenuto l’importante supporto di Bcc Milano».

Un ruolo chiave per From è stata l’attività in piena pandemia, come ha rimarcato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo: «Con il Covid, che ci ha visti in prima linea a livello mondiale, la spinta è nata dal personale, e avere la From è stato cruciale; ci siamo spinti anche a disobbedire al ministero della Salute che aveva sconsigliato le autopsie. Si è arrivati all’identificazione di predittori di mortalità, si sono verificati gli effetti dell’utilizzo di alcuni farmaci sui rischi di mortalità e sui miglioramenti delle funzionalità polmonari, e abbiamo sviluppato il progetto Covid19L@b, con lo studio del Long Covid su 2.500 pazienti. Siamo già proiettati nel futuro: l’ospedale è entrato nella classifica internazionale degli ospedali più tecnologici, i nostri database sono sempre più sofisticati anche nella tutela della privacy, diverse strumentazioni acquisite per la lotta al Covid oggi vengono utilizzate per analisi sull’Rna nella lotta ai tumori».

Big data e il futuro

Sarà un futuro sempre più tecnologico e multidisciplinare, quello della From: lo ha ben scandito l’intervento di Alberto Bombassei, presidente From, presidente emerito Brembo e Kilometro Rosso (assente per indisposizione, le sue parole sono state lette da Roberto Vavassori, chief public affairs e institutional relations officer di Brembo): «La qualità della ricerca sviluppata qui è di livello assoluto. E l’innovazione è legata alla capacità di fare sistema».

Intelligenza artificiale applicata ai big data è il percorso su cui From vorrebbe sviluppare una nuova linea di ricerca: «Lo abbiamo chiamato Bay-pad, si tratta di un progetto che prevede la creazione di una piattaforma informatica accessibile ai medici attraverso il web. Una piattaforma che renda possibile l’applicazione su singoli pazienti di sistemi probabilistici in grado di risolvere problemi di tipo diagnostico, terapeutico e prognostico». Diventa cruciale, quindi, la collaborazione multisciplinare con il coinvolgimento di varie competenze, dalla clinica alla matematica e l’ingegneria: nella pandemia, ha ricordato Bombassei: «La collaborazione tra ospedale, From e Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri è stata, in questo senso, un esempio virtuoso». E Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Negri, lo ha ribadito: «3 per 1» è stato lo slogan di questo modello di lavoro. «La buona medicina è fatta di ricerca. E di collaborazione – ha rimarcato Remuzzi - Lo racconta la storia del Mario Negri, dell’ospedale e della From». E lo ha raccontato Alessandro Rambaldi, direttore del dipartimento di oncoematologia dell’ospedale Papa Giovanni, illustrando il progresso delle ricerche nelle cure immunologiche contro i tumori del sangue, fino alle cosiddette Car-T, le cellule «armate» contro le neoplasie e i progetti che vedono Bergamo in prima linea.

«From rappresenta un’eccellenza non solo nell’ecosistema lombardo della ricerca ma anche a livello nazionale e internazionale. Il paper che abbiamo realizzato presenta il ruolo che la Fondazione gioca nella partita della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione nel nostro Paese – ha rimarcato Valerio De Molli, managing partner e Ceo The European House –. Nelle scienze della vita la ricerca italiana è specializzata in alcune aree e la From rafforza la leadership dell’ecosistema nazionale; l’Italia è 1a in Ue e 3a nel mondo per citazioni in cardiologia, 1a in Ue e 4a nel mondo in oncologia, 2a in Ue e 3a nel mondo per ematologia, per esempio. La Lombardia è la 1a regione italiana per numero di ospedali tecnologici più avanzati al mondo e tra questi c’è l’ospedale di Bergamo. Deve essere impegno di tutti aumentare gli sforzi nel condividere le esperienze virtuose».

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