Il futuro delle penne nere: «Il servizio civile obbligatorio per trasmettere i nostri valori»

Il 2 aprile Si è celebrata la Giornata regionale della riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli alpini, istituita nel 2020 dalla Regione. Il presidente Ana Sebastiano Favero: «Recuperare il senso di popolo e patria, per incontrare gli altri ed evitare tragedie come in Ucraina».

«Echi di trincea», intona la Fanfara congedati della Brigata alpina orobica. Ma anche in tempi di pace la «straordinaria macchina di solidarietà» degli alpini non si ferma. Una storia iniziata nel 1872, con la fondazione del Corpo, pronta a impegnarsi «per i prossimi 100 anni», citando il motto della prossima Adunata, dal 5 all’8 maggio a Rimini. Nella seconda Giornata regionale della riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli alpini - istituita dalla Regione, prendendo come simbolo il 2 aprile, data in cui venne realizzato in tempi record l’ospedale da campo in Fiera, in piena emergenza Covid, nel 2020 - si è riflettuto su come tramandare alle nuove generazioni lo «stile del fare» e il «carattere di roccia» degli alpini. La cerimonia si è aperta al Monumento di piazzale Alpini, con l’alzabandiera e l’onore ai Caduti, delle guerre e della pandemia.

La Giornata regionale della riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli alpini

Bergamo, la Giornata regionale della riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli alpini

Beppe Bedolis

La proposta

Il presidente nazionale Ana Sebastiano Favero ha rilanciato da Bergamo l’idea di istituire «un servizio universale a favore della patria, per rinsaldare quell’appartenenza fondamentale per chiamarci popolo e patria e per incontrare gli altri, evitando tragedie come la guerra in Ucraina». Anche il sindaco Giorgio Gori, ricordando il ruolo degli alpini per i Comuni, nella Protezione civile e nell’assistenza a chi è in difficoltà, si è detto d’accordo «con la proposta di un servizio civile obbligatorio, come momento formativo fondamentale».

La domanda guida è come trasmettere alle nuove generazioni i valori di solidarietà e sacrificio, passandoli di cuore in cuore

Giovanni Malanchini, che non è potuto essere presente perché reduce da un intervento chirurgico, ha consegnato un messaggio di vicinanza e si è spinto anche oltre. Il consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, tra l’altro primo firmatario della legge che ha istituito la Giornata, ha infatti sostenuto la speranza «che si possa tornare presto all’istituzione di un servizio di leva obbligatoria».

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