
Cronaca / Bergamo Città
Sabato 22 Febbraio 2025
«Il Covid, un’esperienza triste e dolorosa. Ma dalla tempesta risorse impensabili»
L’INTERVISTA. Cinque anni fa Francesco Locati guidava gli ospedali della Valle Seriana, oggi è al Papa Giovanni XXIII: «Abbiamo capito il potenziale inespresso del fare squadra. E appreso l’importanza della medicina di prossimità».
Cinque anni dopo, il ricordo impasta sentimenti inscindibili. Il dolore della tragedia, la forza della ripartenza. Ma rielaborare il vissuto pandemico resta ancora complesso, per chi l’ha toccato da vicino nelle corsie degli ospedali: «È difficile, anche perché la quotidianità pone sempre nuovi obiettivi. La pandemia è stata un’esperienza triste e dolorosa, ma ha anche generato risorse impensabili», riflette Francesco Locati, dal 2024 direttore generale dell’Asst Papa Giovanni, dopo aver guidato tra il 2016 e il 2023 l’Asst Bergamo Est, in quello spicchio di Bergamasca che divenne epicentro del Covid.
Cinque anni fa aveva la responsabilità degli ospedali in Valle Seriana, dove la pandemia ha infuriato di più. A distanza di tempo, quali sensazioni e ricordi prevalgono?
«Un mix di sensazioni che si affastellano, e non potrebbe essere altrimenti vista l’intensità del vissuto. In quelle settimane è stato molto forte il collegamento con i professionisti a tutti i livelli, dai medici agli infermieri, dai tecnici agli amministrativi: si sono messi in gioco fin dall’inizio per fronteggiare un’emergenza sanitaria mai affrontata prima. All’inizio, le conoscenze e gli strumenti di cui disponevamo non erano in grado di controllare la diffusione del virus».
Come si vivevano quelle settimane?
«Non c’era una soluzione di continuità, si era costantemente al telefono per dare risposte a questioni cliniche e organizzative. Affrontavamo cambiamenti repentini e improvvisi, la conoscenza maturava strada facendo: ogni minuto e ogni ora erano preziosi per comprendere di più le caratteristiche della malattia e avere risultati di una certa efficacia».
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