Il coltello con la lama piegata trovato in via Paglia: sarebbe l’arma del delitto

OMICIDIO DI VIA TIRABOSCHI. È stato rinvenuto sabato dalla polizia scientifica che ora sta indagando. Gli inquirenti, tuttavia, sono abbastanza sicuri si tratti dell’arma con cui Sadate Djiram ha ucciso Mamadi Tunkara.

Alle 11.15 di sabato mattina i camici bianchi della polizia scientifica della Questura fanno la loro comparsa davanti al civico 22 di via Paglia, non distante dall’incrocio con via Paleocapa. In una aiuola del cortile di un caseggiato liberty è stato trovato il coltello verosimilmente utilizzato da Sadate Djiram per uccidere Mamadi Tunkara .

L’arma del delitto: un coltello da cucina in ceramica

Il condizionale è dettato solo dall’attesa di un riscontro scientifico che proprio gli esperti della Questura svolgeranno nei prossimi giorni. Per il resto, gli inquirenti sono certi che sia proprio l’arma del delitto: un coltello da cucina in ceramica con lama di 14 centimetri e manico di 13, perfettamente compatibile non solo con le ferite riscontrate sul corpo del trentaseienne del Gambia (anche qui però servirà la conferma dell’autopsia), ma pure con la sua fuga nei minuti immediatamente successivi al delitto in via Tiraboschi.

Il coltello buttato nel cortile durante la fuga

Il coltello si presenta con la lama evidentemente piegata, forse per la violenza dei colpi inferti da Sadate Djiram che alle 14.20 di venerdì 3 gennaio ha aspettato Mamadi Tunkara in via Tiraboschi, fuori dal luogo di lavoro dove doveva prendere servizio e gli ha sferrato alcune coltellate poi risultate fatali. Il punto in cui doveva trovarsi – e dove è stato in effetti trovato – il coltello lo hanno ricostruito gli investigatori della Squadra mobile, andando a setacciare istante per istante i video delle telecamere lungo il tragitto della fuga.

La fuga in svizzera e l’arresto

Sadate Djiram scappando da via Ghislanzoni, sarebbe passato da via Paglia per poi dirigersi verso la stazione e da lì avrebbe preso un treno per dirigersi al confine ed espatriare. Una volta giunto in Svizzera, però, è stato controllato dalla polizia elvetica che ha riscontrato delle irregolarità nei documenti, quindi lo ha fermato e riconsegnato alla polizia italiana a Chiasso. Giunto a Bergamo, nella serata di sabato, in Questura ha confessato l’omicidio, rivelando il movente passionale. Djiram accusava Tunkara di avere una relazione con la sua ex fidanzata.

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