Il centrosinistra punta su giovani e lavoro, infrastrutture e sociale la ricetta del centrodestra

Verso le elezioni. Il M5S: «Reddito da mantenere, sostegno alle aziende», il Terzo polo: «Ripartire da Agenda Draghi e formazione». I programmi dei partiti, pensando al 25 settembre.

In una campagna elettorale sprint, appena iniziata e paradossalmente già entrata nel mese finale, occorre andare dritti al punto. Proposte concrete: in chiave nazionale, certo, ma per dare benefici alla vita quotidiana di chi vive sul territorio, da Bolzano a Palermo passando ovviamente per Bergamo. Composte le liste, è su questo che ora s’accende la corsa al voto.

Il centrosinistra punta sui giovani e l’occupazione

Il Partito democratico, perno della coalizione di centrosinistra che comprende anche Più Europa, l’Alleanza Verdi-Sinistra e Impegno Civico, riassume in una decina di punti gli obiettivi che intende portare avanti. Davide Casati, segretario provinciale dem, li elenca partendo da quella che per le famiglie sembra la sfida da affrontare ogni volta che s’avvicina la fine del mese: «Per contrastare il caro bollette», una ricetta è «ridurre il costo del lavoro e far sì che i lavoratori abbiano una mensilità netta in più di stipendio, per affrontare con strumenti straordinari una situazione straordinaria». Anche per questo, aggiunge Casati, una delle idee è quella di «contratti luce-gas “sociali” per le famiglie meno abbienti».

In tema lavoro, il Pd propone «di introdurre il salario minimo per quei lavoratori non coperti da un contratto collettivo nazionale», oltre all’«eliminazione degli stage extracurricolari e al potenziamento dell’apprendistato». Sul fronte dei giovani, «vogliamo aiutarli a costruire con serenità il progetto di vita: nel programma abbiamo inserito un contributo da 2.000 euro l’anno per studenti e lavoratori con meno di 35 anni e che hanno un regolare contratto di affitto. Il contributo è pensato per coloro che hanno un Isee fino a 20.000 euro: in concreto significa aiutare l’80% dei giovani che decidono di prendere una casa in affitto». A proposito di politiche abitative, i dem puntano «a costruire in dieci anni 500mila alloggi popolari in Italia, riqualificando aree dismesse».

«Infrastrutture e sociale» per il centrodestra

Le infrastrutture sono un terreno determinante per il centrodestra: «Crediamo nello sviluppo, le infrastrutture vanno affrontate scevri da ideologie ma consapevoli degli interessi in gioco - premette Cristian Invernizzi, referente provinciale della Lega -. Una questione concreta è anche il Superbonus 110: è stata una manovra importante, ma ora bisogna risolvere le problematiche create al settore edilizio, ed è inutile ricordare quanto conti a Bergamo questo mondo. È un tema da affrontare già nel primo mese di un governo di centrodestra».

Alessandra Gallone, commissaria provinciale di Forza Italia, riassume in una frase il senso del programma di FI: «Attenzione al benessere sociale». «Questo - spiega la senatrice azzurra - vuol dire partire dalla famiglia, che deve essere sostenuta dalla dignità del lavoro. Ma benessere sociale significa anche tutela dell’ambiente, attraverso l’innovazione: l’economia circolare è centrale». In chiave locale, un tema su cui si vuol far presa è quello dell’istruzione e della formazione: «Da un lato c’è la tutela della libertà di scelta educativa per le famiglie, che devono scegliere dove mandare a scuola i figli senza discriminazioni di reddito - sostiene Gallone -. L’obiettivo è dare un futuro ai giovani, e la formazione è centrale: è da poco stata approvata, a prima firma di Forza Italia, la legge per potenziare gli Its (gli Istituti tecnici superiori, ndr), che a Bergamo ben conosciamo, e che garantiscono il sistema duale tra scuola e imprese».

I Cinque Stelle a sostegno delle aziende

Dei tanti temi possibili, il M5S parte dal lavoro: «Centrale nelle nostre proposte - premette il coordinatore Danilo Albani Rocchetti -, sia per i dipendenti sia per gli autonomi e le imprese. E anche in questo tema la questione delle bollette si sente: con un governo politico anziché di unità nazionale, il presidente del Consiglio di turno sarebbe stato additato come responsabile di questa situazione, che ha una spiegazione macroeconomica ma ha anche riflessi italiani. Dobbiamo domandarci come risolvere il problema di quelle aziende che già dall’autunno rischieranno di chiudere o di sospendere le commesse». La legislatura ormai agli sgoccioli ha segnato l’approvazione del Reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia grillino e oggi oggetto del fuoco di fila degli altri partiti: «I numeri in Bergamasca sono bassi, ma la questione di fondo non sfugge. Vent’anni fa il lavoro ci cascava addosso, oggi i tempi sono cambiati – rileva Albani Rocchetti -. A Bergamo il Reddito riguarda soprattutto 40-50enni con tasso di scolarizzazione basso e con un’unica e lunga esperienza professionale, che per qualche motivo, pensiamo a chiusure aziendali o delocalizzazioni, si sono ritrovati senza lavoro e magari con problemi in famiglia: per loro, che hanno difficoltà a ricollocarsi, il Reddito di cittadinanza è sicuramente una forma di aiuto o sussidio, e ricordiamo che riguarda il nucleo familiare e non il singolo individuo. Certo servono controlli rigorosi, a partire dagli Uffici anagrafe: nei nostri piccoli Comuni, se uno sconosciuto si presenta a chiedere il Reddito è abbastanza facile accorgersi di eventuali irregolarità ed evitare così speculazioni».

Terzo polo: «Ripartire da Agenda Draghi»

Puntano a sparigliare le carte, al di fuori delle due coalizioni principali. Il grimaldello programmatico di Azione e Italia Viva, i due partiti che corrono uniti verso il 25 settembre, è la celebre «Agenda Draghi»: un insieme di proposte che il «Terzo polo» traduce in parecchi punti.

«È difficile riassumere un programma di 70 pagine – sorride Enrico Zucchi, coordinatore provinciale di Azione -, ma sicuramente c’è una importante lista di temi che caratterizzano la nostra proposta». Il primo che viene snocciolato riguarda «le imprese», premette Zucchi: «È fondamentale ripristinare Industria 4.0», cioè il piano di sviluppo industriale lanciato nel 2016 da Carlo Calenda quando era ministro del Governo Renzi (ecco come le strade si incrociano di nuovo). «Per le imprese – prosegue il coordinatore provinciale del partito fondato da Carlo Calenda – bisogna anzi estendere quel piano e potenziare gli investimenti per la transizione energetica. Altre proposte sono la semplificazione della burocrazia, l’incentivazione del welfare aziendale con incremento dei benefici a 2mila euro rispetto agli attuali 600 euro, la riduzione del costo del lavoro, la detassazione dei premi aziendali, l’attuazione di una legge sulla rappresentanza per combattere i contratti-pirata».

Per Raffaello Teani, coordinatore provinciale di Italia Viva e candidato della lista nel collegio proporzionale di Bergamo alla Camera, il programma si fonda «sulla pragmaticità e sulla concretezza anche nel metodo, nel solco di Mario Draghi e del suo governo. Lavoro, giovani, scuola e formazione professionale, famiglia, giustizia: un programma che proietta il Paese verso una modernizzazione necessaria».

Su L’Eco di Bergamo del 24 agosto due pagine di programmi.

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