Il caso di Noemi: «Asteniamoci dai giudizi. Serve più prevenzione tra gli adolescenti»

LA RIFLESSIONE . Il garante dei diritti dell’infanzia Leo Venturelli: «Corsi di educazione all’affettività nelle scuole». Il presidente della Cri: «Se la mamma si fa viva, l’accompagniamo noi in ospedale dalla figlia».

«Se la mamma di Noemi dovesse decidere di rivolgersi alla Croce Rossa per riprendersi sua figlia, saremmo felici di accompagnarla direttamente noi in ospedale per riabbracciare la sua piccola». Sono le parole di Maurizio Bonomi, presidente del Comitato di Bergamo della Cri.

E sulla neonata lasciata nella «Culla della vita» il 3 maggio scorso, con una lettera di accompagnamento della mamma, anche il garante dei diritti dell’infanzia del Comune Leo Venturelli riflette: «Asteniamoci dal giudizio sulla scelta della mamma, trascorso il periodo in cui la mamma può tornare sui suoi passi garantiamo tempi rapidi all’adozione, e investiamo di più sulla prevenzione, a partire dai corsi sull’affettività nelle scuole. L’educazione alla sessualità si fa partendo dagli adolescenti».

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