Il calo delle nascite svuota le scuole: tra 10 anni in Bergamasca 30mila studenti in meno

I DATI. La stima nelle proiezioni demografiche Istat: -18% nel 2034, il picco nel 2040 con -21%. I sindacati: «Futuro incerto per zone periferiche e docenti precari, serve un piano straordinario».

Dalle culle vuote ai banchi vuoti. Mentre l’inverno demografico diventa una glaciazione, l’impatto si scorge sulla scuola. Succede già da alcuni anni, soprattutto alle primarie (le ex elementari), ma lo sarà sempre più in futuro. Basta allungare lo sguardo ai prossimi dieci-vent’anni: rispetto alla situazione attuale, la Bergamasca rischia di perdere oltre 30mila alunni.

I numeri in Bergamasca

La stima è condensata nelle proiezioni demografiche dell’Istat, lette attraverso la prospettiva dell’istruzione. Al 1° gennaio 2024, gli ultimi dati disponibili, in Bergamasca vivevano 163.979 bambini e ragazzi tra i 5 e i 19 anni, le classi d’età al cui interno si condensa la quasi totalità della «popolazione studentesca»: nel 2034 si scenderebbe a 133.416 residenti in età scolastica (30.563 in meno rispetto al 2024) e nel 2040 a 128.743 (-35.236 rispetto al 2024), mentre nel 2043 – l’ultimo anno disponibile su base provinciale – ci si attesterebbe a 131.712 (-32.267, con un lieve rimbalzo rispetto al 2040, per effetto legato all’aumento della popolazione residente totale).

In altri termini, da qui al 2034 la provincia di Bergamo – che pure è uno dei pochi angoli del Paese dove la popolazione è prevista in crescita, soprattutto per via delle migrazioni da altre province o dall’estero – perderebbe circa il 18,6% della popolazione studentesca, toccando poi un picco del -21,5% nel 2040. Come a dire: in circa quindici anni, verrebbe meno un quinto dell’attuale bacino di alunni.

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