«Idonei ma non beneficiari». Beffa social card: 4mila esclusi

IL SOSTEGNO ALLA SPESA. Il contributo assegnato a 1.316 famiglie in città, ma i nuclei possessori dei requisiti sono molti di più e 4.226 restano fuori. Fondi insufficienti per coprire tutti i potenziali beneficiari. Leggi l’approfondimento su L’Eco di Bergamo in edicola venerdì 25 agosto.

Ad accompagnare i giorni a cavallo del Ferragosto, nel silenzio della città che rallenta per le ferie, c’è anche il trillo acuto degli squilli del telefono. Soprattutto quelli verso i numeri dei Servizi sociali: richieste d’informazioni, di chiarimenti, di delucidazioni. Tema: la «Carta Dedicata a Te», la social card lanciata dal governo per le famiglie in situazioni di fragilità e utilizzabile per fare la spesa, con un contributo precaricato «una tantum» di 382,50 euro. Il perché di quelle telefonate a raffica, a Bergamo come da altre parti d’Italia, è sotteso dalle statistiche: da un lato ci sono i 1.316 nuclei familiari della città che potranno beneficiare della carta, dall’altro lato c’è invece una geografia di 4.226 nuclei «idonei non beneficiari», e in sostanza esclusi.

Sono giorni di lavoro intenso e complesso. Lo scorso weekend le Politiche sociali del Comune di Bergamo hanno concluso la consegna delle comunicazioni ai beneficiari tramite raccomandata, a breve sarà invece online sul sito del Comune la graduatoria definitiva degli assegnatari (identificabili dal numero di protocollo Inps della dichiarazione Isee 2023 in corso di validità).

I perché dell’esclusione

Ma perché ci sono così tanti esclusi? La motivazione si scorge tra le pieghe della normativa che istituisce le «card». I beneficiari, individuati dall’Inps (che trasmette poi l’elenco ai Comuni), appartengono a tre categorie con priorità decrescente e in ogni caso con un Isee inferiore ai 15mila euro: la carta spesa è assegnata a «nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009», con priorità data ai nuclei con Isee più basso; «nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005», con priorità data ai nuclei con Isee più basso; «nuclei composti da non meno di tre componenti», sempre con priorità ai nuclei con Isee più basso.

Si è andata così a formare una graduatoria, e in base alla priorità dei criteri sono assegnate le tessere, che sono però in numero «limitato»: per il Comune di Bergamo sono appunto 1.316, ma in totale nelle diverse categorie rientrerebbero altri 4.226 nuclei. «Le persone fanno fatica a comprendere il motivo della non ammissione – sospira Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo -, visto che hanno i requisiti ma non rientrano nella prima parte della graduatoria. Le “idoneità non beneficiarie” (chi ha i requisiti ma non è nei primi 1.316 posti della graduatoria, ndr) sono legate al fatto che quei criteri calati dall’alto non tengono conto delle peculiarità dei territori: formalmente per Isee e composizione familiare si può rientrare in quei criteri, ma se le card sono esaurite perché altre persone hanno un Isee minore o più componenti, si risulta idonei ma non beneficiari». La sintesi è critica: «È una misura che va assolutamente rivista – rimarca Messina -. È molto pesante, per i Comuni, dover arginare i malesseri causati da altri. Serviva invece valorizzare il ruolo dei Comuni come programmatori sociali, grazie a fondi messi a disposizione dallo Stato ma con strumenti pianificati dall’ente locale, che ha una conoscenza profonda delle peculiarità dei territori».

La geografia della fragilità

Proprio i dati elaborati dalle Politiche sociali di Bergamo permettono di cogliere la distribuzione dei nuclei beneficiari e idonei ma non beneficiari. Tra i beneficiari, ben 801 nuclei su 1.316 sono composti da 4 o 5 persone; 888 sono i nuclei che vedono la presenza di 2 o 3 minori; Borgo Palazzo (111 beneficiari), San Tomaso (96) e Loreto (95) sono i quartieri con il maggior numero di destinatari. Tra i 4.226 nuclei invece esclusi (o, formalmente, «idonei non beneficiari»), Sant’Alessandro (348 nuclei), Loreto (321) e Borgo Palazzo (299) sono i quartieri con l’incidenza maggiore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA