Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 01 Febbraio 2024
I Vescovi in dialogo con Papa Francesco - Foto e video
LA VISITA «AD LIMINA». L’incontro in Vaticano con i prelati lombardi e il Pontefice è stato «molto familiare e paterno». Un momento di confronto sulle principali tematiche pastorali delle dieci diocesi lombarde. Oggi la preghiera finale.
Un incontro che si è trasformato in dialogo, come è nello stile di Francesco. I Vescovi della Lombardia giovedì mattina (1 febbraio) hanno incontrato il Papa nel penultimo giorno della visita «ad limina» in corso in Vaticano da lunedì. Non si è tratto dunque solo di un saluto al Papa ma di un incontro «molto familiare e paterno». Così ha riferito al termine il Cardinale Oscar Cantoni, Vescovo di Como, che ha descritto un’ udienza niente affatto formale, anzi un momento di confronto sulle principali tematiche pastorali delle dieci diocesi lombarde. Quattro sono i Vescovi «bergamaschi», che hanno partecipato all’udienza. Oltre al Vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi, c’era il Vescovo di Vigevano mons. Maurizio Gervasoni, il Vescovo di Lodi mons. Maurizio Malvestiti e il Vescovo emerito di Lodi, mons. Giuseppe Merisi.
L’incontro con il Papa dunque è stato un momento utile per fare il punto sulle molte sfide pastorali della Lombardia, ma anche, sempre secondo le parole del card. Cantoni, riferite dal Sir, l’agenzia di informazione della Conferenza episcopale italiana, «uno scambio di consigli», particolarmente importanti vista «la lunga e provata esperienza pastorale del Papa». La visita «ad limina» è cominciata lunedì e terminerà oggi con una preghiera nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Ieri dopo l’udienza con il Papa i Vescovi lombardi sono scesi in pellegrinaggio nelle grotte pontifice dove hanno pregato sulle tombe dei Papi. Poi nel pomeriggio uno degli ultimi incontri con gli uffici della Curia romana, prima della celebrazione della Messa nella basilica di Santa Prassede.
I Vescovi lombardi dal Papa per la «Visita ad limina» - Il video
La visita «ad limina» non è un semplice atto amministrativo e burocratico, prescritto da due canoni del Codice di diritto canonico per permettere ai Vescovi di tutto il mondo di riferire sullo stato delle proprie diocesi, ma è uno scambio di esperienze pastorali senza nascondere le difficoltà e dunque un arricchimento reciproco tra il Papa, i Vescovi e gli organismi centrali della Curia romana. Così ieri è stata anche la giornata dei «consigli» del Papa in un aperto dialogo con i Vescovi lombardi.
La giornata è proseguita nel pomeriggio con l’incontro con la Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, uno dei dicasteri cruciali e strategici del Pontificato di Jorge Mario Bergoglio, che insiste da anni sulla necessità di un cammino sinodale generale non solo della Chiesa universale, ma anche delle Chiese locali, tanto da aver convocato due Sinodi generali dei Vescovi, uno l’anno scorso e uno ad ottobre di quest’anno, proprio per discutere del nuovo stile di una Chiesa sinodale. Il Sinodo è in corso anche in Italia e la Conferenza episcopale italiana farà il punto sul cammino del Sinodo italiano nella prossima assemblea generale convocata a Roma alla fine di maggio. I Vescovi lombardi nella visita ad limina hanno incontrato i dicasteri della Curia romana, il Tribunale della Rota Romana, la Segreteria di Stato, ma anche la Pontificia Commissione per la tutela dei minori, altra istituzione fondamentale nell’azione pastorale del Pontificato di Francesco.
Ogni diocesi ha preparato un dossier di circa 600 pagine sui vari argomenti in risposta a 23 domande previste dall’organizzazione delle visite ad limina, per illustrare la situazione delle singole diocesi dalla catechesi ai sacramenti, alla pastorale, al funzionamento degli uffici amministrativi, al servizio della carità. La visita «ad limina» dei Vescovi italiani è iniziata con le diocesi del Piemonte e della Valle d’Aosta la scorsa settimana, è proseguita questa settimana con i Vescovi lombardi, mentre la prossima settimana sono attesi i Vescovi del Triveneto e poi via quelli di tutte le altre regioni. Questa volta la visita è particolarmente importante poiché di fatto l’ultima vera visita «ad limina» risale al 2007. Il Codex le impone ogni cinque anni. Ma nel 2013 Papa Benedetto aveva rinunciato da tre giorni quando iniziò la visita e fu un semplice saluto. Poi la pandemia impedì la successiva.
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