I presidi: «Pronti a riaprire le superiori
già a dicembre, ma resta il nodo trasporti»

In classe dopo il 3 o slittamento oltre Natale? I dirigenti: «Negli istituti regole rispettate, il problema è fuori». Grassi (Tpl): «Se resta la capienza dei bus al 50%, servirà mantenere la stessa percentuale di didattica a distanza».

Le scuole sarebbero pronte a ripartire in sicurezza anche dopo il 3 dicembre. Il discrimine, secondo i dirigenti scolastici bergamaschi, lo farà la situazione relativa ai trasporti: se all’esterno degli istituti le cose non verranno migliorate, allora ci si troverà in una situazione simile a quella di inizio anno scolastico. Nelle ultime ore si rincorrono le notizie e le voci circa le norme contenute nel prossimo Dpcm, sul quale il Governo si sta confrontando in queste ore. Tra i temi in agenda c’è anche quello relativo alla possibile riapertura di scuole e università.

La nota del ministero

L’ipotesi più accreditata, al momento, sarebbe quella di un nuovo periodo di didattica a distanza, per rientrare nelle aule dopo le vacanze di Natale. Nel merito, il Ministero dell’Istruzione in una nota ieri ha precisato però che «tutta la struttura ministeriale, insieme agli uffici territoriali, sta lavorando per riportare in classe quanto prima studentesse e studenti che al momento sono in didattica digitale». Segno che all’interno dell’esecutivo sul tema il confronto è quantomai caldo, tra chi preme per riaprire appena possibile e chi invece è per la linea della prudenza. Il ministero guidato da Lucia Azzolina parla di «convinzione, espressa con chiarezza in questi giorni anche dal Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che una chiusura prolungata delle scuole possa produrre un impatto negativo sui nostri studenti, dal punto di vista psicologico e della dispersione scolastica».

I presidi bergamaschi

Scuole aperte sì, quindi, ma solo in modo sicuro. Un tema su cui i dirigenti scolastici bergamaschi non hanno molti dubbi: gli Istituti scolastici, al loro interno, avevano già adottato norme sufficientemente rigide e sicure per la tutela della salute di studenti, docenti e personale Ata. «Le scuole erano già organizzate per aprire garantendo la massima sicurezza - dice Imerio Chiappa, dirigente scolastico del Paleocapa di Bergamo -. Riprendere significherebbe semplicemente riattivare quanto avevamo previsto a settembre. Ma se riattiviamo tutto e i mezzi di trasporto fossero di nuovo sovraccarichi, allora saremmo punto e a capo. I problemi non solo le scuole al loro interno, il problema è all’esterno. Il tema della mobilità da risolvere. Questa settimana abbiamo ricominciato con i laboratori in presenza: 150 studenti vengono a scuola, tra Bisogni educativi speciali e frequenza dell’attività laboratoriale, senza problemi. Ma questi numeri sul trasporto incidono poco, quando gli studenti iniziano a diventare i 5 mila del polo di via Gavazzeni, con tutti i problemi connessi anche al sottopasso, le cose cambiano». Il fatto che le scuole siano ambienti sicuri è una certezza condivisa anche da altri dirigenti: «Siamo pronti - dice Stefania Maestrini, dirigente scolastico del Lussana di Bergamo -, come lo eravamo prima. Nel periodo in cui i ragazzi hanno frequentato la scuola abbiamo avuto solo due casi di positività al Covid, un dato molto basso rispetto ai numeri di studenti che abbiamo quotidianamente a scuola. Il problema sono i trasporti: se non c’è sicurezza sui trasporti, allora tutti gli sforzi sono vani. Penso che questo possa essere l’orientamento di tutte le scuole».

Grassi: pronti a riattivare i bus

Ai dubbi dei dirigenti risponde Emilio Grassi, direttore dell’agenzia del trasporto pubblico locale di Bergamo: «Siamo pronti a riattivare l’orario di settembre - spiega - con il doppio ingresso degli istituti superiori , alle 8 e alle 10. È possibile che anche in futuro venga mantenuto il vincolo di capacità attuale (50% di possibilità di carico sui mezzi), per cui eventualmente ci sarà bisogno di una corrispondente quota di didattica a distanza (al 50%). Naturalmente siamo in contatto con il sistema scolastico per continuare il proficuo coordinamento Scuola/Tpl che ha caratterizzato anche la ripresa di settembre. Restiamo in attesa di tempestive informazioni e indicazioni: qualunque azione richiede un minimo di preavviso, anche se tutte le aziende di trasporto sono preparate».

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