I piccoli pazienti la sua vita, addio alla dottoressa Salvoni

IL LUTTO. Ha lavorato prima ai Riuniti e poi all’ospedale Papa Giovanni XXIII dove fino al 2018 ha diretto l’Unità di Neuropsichiatria infantile

Amava i bimbi ricoverati in ospedale e si occupava di loro, come se fossero suoi figli. La sanità bergamasca piange Laura Salvoni, neuropsichiatra, direttrice dell’Unità di Neuropsichiatria infantile del Papa Giovanni XXIII dal 2012 al 2018. Aveva 70 anni; una malattia l’ha strappata alla vita nella notte tra sabato e domenica. Martedì 19 settembre la celebrazione della cerimonia funebre nella sala del commiato di via San Bernardino.

Bergamasca, Laura Salvoni si è laureata in Medicina e chirurgia all’Università di Pavia e si è specializzata in Neuropsichiatria infantile prima di approdare ai Riuniti, dove per anni ha lavorato insieme a Marco Pezzani, suo predecessore alla guida del reparto di Neuropsichiatria infantile e poi al Papa Giovanni. Nel 2018, raggiunta la pensione, Laura Salvoni ha continuato a lavorare prestando le sue consulenze all’ambulatorio della Fondazione Angelo Custode, finché la malattia glielo ha permesso. «Ha sempre lavorato con grande passione nella medicina pubblica, occupandosi in particolare dei bambini più piccoli – ricorda Marco Pezzani –. La sua missione era la presa in carico totale di questi bimbi, dalla diagnosi alla cura». Per anni, all’ospedale di Bergamo, Laura Salvoni ha prestato la sua consulenza anche al reparto di Patologia neonatale, «occupandosi di neonati a rischio o affetti da malattie congenite – prosegue il dottor Pezzani –. Laura ha accompagnato nella crescita tantissimi bambini bergamaschi, sostenendo nei loro percorsi anche i genitori, che l’hanno sempre ricordata con stima e affetto». Appassionata di viaggi, Laura Salvoni «ha girato il mondo, andando a visitare l’India, l’Uganda e le strutture sanitarie con cui si erano stretti negli anni rapporti di collaborazione». Per tanto tempo ha collaborato con Nepios per i molti progetti che l’associazione a tutela dell’infanzia ha promosso e finanziato per i bambini ricoverati nel reparto di Neuropsichiatria infantile del Papa Giovanni. «Era una carissima persona – conclude Pezzani –, piena di vita e di umanità, le ero molto affezionato. Ha affrontato la malattia con coraggio e serenità».

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