I piccoli Comuni a caccia di impiegati: il posto fisso non attrae più

Lavoro. Le amministrazioni in affanno per seguire i bandi del Pnrr non trovano nuovo personale da piazzare. De Luca (Anci): «Il posto fisso non attrae più, al nostro concorso selezionati solo in 39 per tutta la regione».

Gli uffici comunali, specialmente quelli dei piccoli Comuni, sono ormai ingolfati di lavoro e sono alla continua ricerca di personale. Non è più una questione di risorse finanziarie, ma di scarsità di offerta, una crisi che già riguarda diversi settori industriali e che ora colpisce anche il settore amministrativo. Capita infatti che i bandi di assunzione vadano deserti o i pochi idonei non si presentino. Insomma, il posto fisso sembra non essere più così appetito.

«Dai concorsi ultimamente escono pochissime persone – conferma il vicepresidente di Anci Lombardia Lucio De Luca –. Il problema più grosso si è riscontrato sulla polizia locale, ma riguarda tutti i settori. Basti pensare che nei concorsi dove chiedono di partecipare anche 200 persone, quando va bene solo il 10% è poi idoneo a sostenerli»

«Dai concorsi ultimamente escono pochissime persone – conferma il vicepresidente di Anci Lombardia Lucio De Luca –. Il problema più grosso si è riscontrato sulla polizia locale, ma riguarda tutti i settori. Basti pensare che nei concorsi dove chiedono di partecipare anche 200 persone, quando va bene solo il 10% è poi idoneo a sostenerli. Di questo 10% non tutti arrivano poi all’orale, qualcuno addirittura non si presenta e così la lista spesso si riduce al 5% di persone valide». Il problema quindi è effettivo.

«Eppure il livello dei concorsi non è particolarmente complesso. Anche noi come Anci, visto il problema, abbiamo fatto, insieme a Regione Lombardia, un concorso regionale che si è appena concluso, cercando di reperire persone da tutta la regione (per posizioni in ambito amministrativo), creando una lista da cui poi tutti i Comuni potessero attingere. Ma il risultato è di sole 39 persone. E su tutta la regione sono veramente poche».

«Sicuramente il reddito di cittadinanza e le altre agevolazioni esistenti – ragiona De Luca – hanno peggiorato la situazione, perché c’è meno necessità di trovare un lavoro. In tutto questo, a essere penalizzati maggiormente sono i piccoli comuni, soprattutto montani e lontani dalla città, dove i pochi che passano il concorso non vogliono andare».

I motivi di questo scarso appeal del posto fisso in Comune sono molteplici. «Sicuramente il reddito di cittadinanza e le altre agevolazioni esistenti – ragiona De Luca – hanno peggiorato la situazione, perché c’è meno necessità di trovare un lavoro. In tutto questo, a essere penalizzati maggiormente sono i piccoli comuni, soprattutto montani e lontani dalla città, dove i pochi che passano il concorso non vogliono andare».

«Noi abbiamo una sola impiegata a tempo pieno e un solo operaio – conferma Gloria Carletti, sindaco di Foppolo – e così si fa davvero fatica. Stiamo cercando un aiuto, ma non troviamo nessuno disposto a venire a lavorare in comune. Non attira nemmeno più il posto fisso nel pubblico, mentre prima era ricercatissimo. È un grosso problema, ma che rispecchia il mondo del lavoro attuale in generale. Tutti i settori stanno facendo fatica a trovare lavoratori (fenomeno già iniziato nel pre-covid e ora aggravato). Il lavoro è tantissimo, a maggior ragione ora che stanno arrivando i contributi del Pnrr che hanno iter progettuali da seguire. È tutto lavoro fatto da personale amministrativo e ufficio tecnico, che sono entrambi oberati perché fanno anche altro».

«C’è troppo lavoro da fare rispetto a chi lavora – conferma Jonathan Lobati, sindaco di Lenna –. I piccoli Comuni hanno anche poche risorse e quindi già hanno poco personale. E poi attualmente si fa fatica a trovare personale, oggi anche nel pubblico».

«C’è troppo lavoro da fare rispetto a chi lavora – conferma Jonathan Lobati, sindaco di Lenna –. I piccoli Comuni hanno anche poche risorse e quindi già hanno poco personale. E poi attualmente si fa fatica a trovare personale, oggi anche nel pubblico: anche con la Comunità Montana Valle Brembana (di cui Lobati è presidente, ndr) abbiamo fatto concorsi, ma non abbiamo avuto code chilometriche per il posto di lavoro offerto. Oggi quindi anche il pubblico, che per anni è stato indicato come il famoso posto fisso ambito, fa fatica a collocare persone».

Per ovviare al problema del poco personale, qualcuno prova a unire le forze, ma non sempre è sufficiente. «Siamo contenti – dichiara Marco Pizio, sindaco di Schilpario – dei tanti fondi in arrivo in questo periodo ma la difficoltà a gestirli c’è per tutti, essendo Comuni piccoli con uffici piccoli. Noi ci siamo organizzati bene con un ufficio in comune condiviso tra i 4 municipi della Val di Scalve (Azzone, Colore, Vilminore e Schilpario) che è stato delegato in convenzione alla nostra Comunità Montana. Gli uffici comunque sono veramente sotto pressione. Servirebbe sicuramente qualcuno in più che però si fa fatica a trovare».

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