I pellegrini salutano Cracovia nel convento di suor Faustina

POLONIA. Sabato 28 settembre la visita al santuario e convento di Santa Kowalska e il rientro a Bergamo. Domenica la partenza del secondo gruppo. Nel 2025 a Roma dal 7 al 13 luglio per il Giubileo.

«Dio non ci dona la misericordia solo in alcuni momenti, Dio tutti i giorni, tutti i minuti ci usa misericordia. Ci ama sempre perdonandoci, il suo amore è sempre e continuamente un atto di misericordia». È proprio la misericordia il tema centrale su cui si è chiuso il pellegrinaggio diocesano in Polonia, presieduto dal vicario generale, monsignor Davide Pelucchi. Sabato 28 settembre, durante l’ultima giornata a Cracovia, i 50 pellegrini bergamaschi hanno fatto visita al santuario della Divina Misericordia, con il convento dove suor Faustina Kowalska – canonizzata nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II – morì nel 1938, a 33 anni. Il complesso ospita anche le reliquie della Santa, sepolta nella cappella di San Giuseppe.

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L’apostola della Divina Misericordia

L’ultima Messa in Polonia è stata celebrata nella cappella di Santa Faustina, il cui ornamento è un dono dell’Episcopato d’Italia (è chiamata cappella italiana). «La Chiesa – ha affermato monsignor Pelucchi – ci ha insegnato che esistono le opere di misericordia corporale e di misericordia spirituale. La misericordia è una cosa concreta che riguarda le azioni, le scelte e gli stili di vita. Santa Faustina è grande e vengono qui tantissimi pellegrini perché, come è stata definita, è l’apostola della Divina Misericordia». Appartenente alla congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, Helena (il nome con cui fu battezzata suor Faustina) visse per tredici anni all’interno della congregazione, passando gli ultimi proprio a Cracovia. Entrò in clausura nel 1925 e da quel momento visse un’intensa esperienza contemplativa, lasciando anche diversi scritti e avendo rivelazioni mistiche particolari. «La spiritualità di Santa Faustina – ha spiegato il vicario generale – è modernissima perché ricorda con scritti e rivelazioni che il mondo ha un futuro se noi vivremo la misericordia. Pensate che i conflitti attuali si risolvano con i piani diplomatici? Anche, ma se non ci si perdona nel cuore un popolo porterà risentimento e odio verso l’altro. Solo la misericordia, cioè la capacità di porre gesti di perdono e di riconciliazione, ci prepara a un futuro di misericordia».

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Portando l’esempio del comandante di Auschwitz che, condannato a morte, ricevette il dono della confessione da un gesuita sopravvissuto al campo, Pelucchi ha evidenziato che «gli uomini possono fare fatica a usare misericordia, Dio no. Chiediamo al Signore che impariamo dalla sua misericordia a far crescere la nostra». Il gruppo ha poi visitato il nuovo santuario «Non abbiate paura» dedicato a san Giovanni Paolo II. Dopo pranzo, lo spostamento in aeroporto e il rientro a Bergamo verso le 19.

«Vogliamo ringraziare i pellegrini che sono venuti e lanciare un ulteriore appello alla misericordia di Dio che ha reso santa questa terra»

«Sono proprio le figure di suor Faustina Kowalska e di Papa Giovanni Paolo II le due figure di spicco che hanno reso speciale questo nostro pellegrinaggio – ha detto don Luca Della Giovanna, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Pellegrinaggi –. Vogliamo ringraziare i pellegrini che sono venuti e lanciare un ulteriore appello alla misericordia di Dio che ha reso santa questa terra. Un appello che vuole arrivare a tutte le terre in cui c’è bisogno della Divina Misericordia».

Domenica don Della Giovanna torna in Polonia per accompagnare il secondo gruppo di 50 pellegrini, che percorrerà le stesse tappe del pellegrinaggio appena concluso. Il sacerdote ha anche annunciato che, in occasione del Giubileo indetto per il 2025, «dal 7 al 13 luglio è in programma un pellegrinaggio diocesano a Roma con Sua eccellenza il Vescovo Francesco Beschi».

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