Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 25 Marzo 2024
I «furbetti» dei rifiuti: 6.333 controlli in città. Oltre mille le multe staccate nel 2023
IL BILANCIO. A San Tomaso e Malpensata il maggior numero di sanzioni. Vola la raccolta differenziata: Bergamo è al 77,2%, balzo del 10% in 7 anni
Sacchi abbandonati per strada, nelle aiuole, sotto i cestini, ma anche sacchi deputati alla raccolta differenziata che contengono di tutto e di più. La media dei controlli sui rifiuti abbandonati da parte di Aprica è di 17,3 al giorno, quella delle multe effettivamente staccate quotidianamente è di 2,8. Il fenomeno dell’abbandono abusivo dei rifiuti esiste in città, soprattutto in alcuni quartieri, come quello di San Tomaso e alla Malpensata, dove gli ispettori di Aprica, nell’ambito delle attività di controllo e ispezione che svolgono per il Comune di Bergamo, hanno fatto più di una segnalazione alla polizia locale di via Coghetti. Gli agenti hanno poi provveduto a inviare la sanzione (da 100 euro) al diretto interessato.
I controlli e le sanzioni
Nel corso del 2023 sono stati 6.333 i controlli in tutta la città, un’operazione di verifica che ha portato a 1.057 verbali di accertamento. «I controlli – spiega l’assessore all’Ambiente Stefano Zenoni – si sono intensificati in alcuni quartieri, dove il problema è maggiormente segnalato, ad esempio nell’area della ex “Magrini”. Controlli sono stati effettuati anche su chi ha esposto il sacco non conforme: dentro gli ispettori hanno trovato dei riferimenti, ad esempio lettere con nome e cognome (o scontrini della farmacia con il codice fiscale, ndr), risalendo così al cittadino» sospettato di aver infranto le regole. È nel quartiere San Tomaso che sono state staccate più sanzioni: i 1.305 controlli effettuati hanno generato 186 verbali di accertamento. «La zona – si legge nella relazione di Aprica – è controllata per abbandoni presso cestini e per la mancata differenziazione dei rifiuti». Parecchi verbali anche in Malpensata, «zona attenzionata per via dei continui abbandoni presso i cestini pubblici», spiegano ancora da Aprica. In questo caso, i controlli sono stati 973 con 89 verbali di accertamento.
Le verifiche hanno riguardato anche il mondo del commercio e in particolare l’area del Centro Ovest, dove ci sono tante attività commerciali e dove gli ispettori hanno svolto 806 controlli e staccato 138 verbali. Entra nel merito Filippo Agazzi, amministratore delegato di Aprica: «I controlli sono stati effettuati soprattutto nella stagione estiva e hanno riguardato in particolare la zona del centro dove ci sono bar e ristoranti, come piazza Pontida e via Sant’Alessandro. Qui la raccolta serale viene anticipata intorno alle 18,30-19, per evitare che chi frequenta i dehors dei locali si trovi i sacchi vicino. L’invito è di esporre i rifiuti prima del nostro passaggio, ma non sempre questo avviene. Prima di arrivare alla sanzione avvertiamo il cittadino o il negoziante con tre avvisi». In città la situazione sarebbe comunque sotto controllo sotto il profilo dell’abusivismo. Ai margini delle strade non si avvistano divani abbandonati o intere cucine: «La situazione – fa il punto l’ad di Aprica – cambia in base alla zona della città, ma a Bergamo non riscontriamo situazioni eclatanti che troviamo altrove, è una piccola “Svizzera”. Ricordo che l’abbandono dei rifiuti è ormai divenuto reato».
Gli ispettori hanno comunque il loro da fare con un’attività di ricostruzione puntuale. Spiega ancora Agazzi: «Gli ispettori controllano i sacchi non conformi in termini di tipologia e di conferimenti, spesso si trovano sacchi abbandonati sotto i cestini e si provvede a cercare delle tracce, dallo scontrino della farmacia alla lettera indirizzata al domicilio. Viene fatta una relazione che viene poi inviata alla polizia locale, che dopo gli accertamenti conclude la procedura con una sanzione. L’introito viene incassato dal Comune». I controlli vengono effettuati anche sul tipo di sacco utilizzato, cercando di individuare chi ancora non usa i nuovi sacchi per l’indifferenziata. Ma ormai, i dati aggiornati a marzo 2024 raccontano una situazione che si è normalizzata, con il 92% delle utenze domestiche che ha ritirato la dotazione prevista.
Vola la raccolta differenziata: 77,2%
Intanto «vola» la raccolta differenziata a Bergamo. Siamo al 77,2%, un abisso rispetto a 17 anni fa, quando il dato era al 43,7% e nel sacco «nero» finivano anche la plastica e l’organico, perché ancora il ritiro sotto casa di queste due frazioni non c’era. E un ottimo risultato (+10,4%) anche rispetto a sette anni fa (nel 2016 la differenziata era al 66,8%). Anche la quantità di rifiuti in generale è diminuita: mentre nel 2016 le migliaia di tonnellate di rifiuti nel loro complesso (recuperabili e non) erano circa 64,6, a fine 2023 si è scesi a circa 58,5, 6mila tonnellate in meno.
Un doppio dato che va letto in contemporanea, rimarca l’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo, Stefano Zenoni, «perché il risultato sulla raccolta differenziata è certamente interessante, ma se fosse raddoppiata la quantità di rifiuti prodotti, dal punto di vista ambientale non sarebbe una buona notizia. A Bergamo però non è aumentata solo la quota di differenziata, è diminuita anche la quantità di rifiuti, siamo ormai sotto le 60mila tonnellate». Il beneficio ambientale si misura anche in un altro numero, quello dei Rsu, rifiuti solidi urbani, gli indifferenziati: se nel 2016 ammontavano a 18,9 migliaia di tonnellate, a fine 2023 il dato è stato di 13,3 migliaia di tonnellate, 5,6 migliaia di tonnellate in meno, «una riduzione molto evidente e positiva, perché non sono rifiuti che si possono recuperare». L’assessore sottolinea un altro risultato, «i sei punti in più di raccolta differenziata ottenuti tra il 2019 e il 2021, quando i nuovi sacchi con il codice a barre ci hanno portato dal 71,2% al 77,2% di differenziata. Migliorare il dato è difficile e lo sarà sempre di più, raggiunti questi livelli, siamo ormai nella fascia alta della classifica, anche per quanto riguarda il costo del servizio per il cittadino. Bergamo ha una delle Tari meno care d’Italia, quinta a livello nazionale con una media di 214 euro di spesa per ogni cittadino. Compiuto il progetto dei sacchi con il codice a barre, il prossimo passo è la tariffa puntuale, distinguendo cioè i cittadini più virtuosi da quelli meno virtuosi, facendo pagare meno chi produce meno rifiuti. Ma ne parleranno i programmi elettorali».
l bilancio di Aprica sul 2023 racconta anche il comportamento dei cittadini, «che più di altri, di altre città, hanno capito che meno rifiuti si producono, meglio è», afferma Filippo Agazzi, amministratore delegato di Aprica, società di A2A che per il Comune di Bergamo gestisce il ciclo dei rifiuti e si occupa del servizio di igiene urbana. A breve arriverà una campagna per sensibilizzare ancor più i bergamaschi sul corretto utilizzo dei sacchi: «Dal 2018 al 2023 i rifiuti indifferenziati sono calati di oltre 5mila tonnellate, il 30%, ma visti i buonissimi risultati raggiunti, credo che si possa arrivare a un’ulteriore riduzione di 5mila tonnellate, rifiuti che ancora potrebbero essere riciclati».
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