I fratelli di Mamadi Tunkara: «Ora il rimpatrio, al via una raccolta fondi»

L’OMICIDIO DI VIA TIRABOSCHI. I parenti del giovane ucciso a coltellate in centro a Bergamo: «Vogliamo solo giustizia», hanno detto Alieu, 26 anni, che vive a Verdello, e Madi, di 41, arrivato dalla Spagna.

Undici coltellate, tre delle quali in profondità: due all’addome e la terza che ha trafitto torace e un polmone e ha raggiunto il cuore. Dettagli che cristallizzano la ferocia con cui è stato ucciso Mamadi Tunkara e che sono emersi martedì 7 gennaio dall’autopsia eseguita dal medico legale Matteo Marchesi all’obitorio dell’ospedale «Papa Giovanni XXIII». La salma è poi stata restituita ai familiari, ieri pomeriggio arrivati alla camera mortuaria.

I fratelli di Mamadi: «Non crediamo alla gelosia»

«Non accettiamo scuse, ma vogliamo solo giustizia per Mamadi», hanno detto i due fratelli della vittima, Alieu, 26 anni, che vive a Verdello, e Madi, di 41, arrivato martedì 7 gennaio dalla Spagna, dove risiede. «Proviamo solo dolore», hanno detto molto scossi i fratelli, poco dopo aver potuto vedere la salma. Il loro sguardo era basso, gli occhi lucidi e poca la voglia di parlare, anche se ha prevalso comunque la necessità di chiarire alcuni aspetti. «Mio fratello non ci aveva mai parlato di una relazione con una ragazza – ha ribadito Alieu –. Non crediamo alla gelosia: vogliamo sapere quale è la reale motivazione dell’uccisione». «Lui stava solo facendo il suo lavoro. Perché l’ha ucciso?», ha aggiunto Madi, facendosi aiutare nella traduzione in italiano da Foday Sillah, presidente dell’associazione «Giovani gambiani» di Bergamo.

La raccolta fondi e la fiaccolata

«Abbiamo bisogno di aiuti economici per il rimpatrio della salma – è l’appello che lanciano proprio i membri dell’associazione, ieri presenti in tanti alla camera mortuaria –. Qualsiasi donazione è ben accetta sia da parte della cittadinanza che delle istituzioni. Nel frattempo, insieme ai familiari, teniamo a ringraziare la polizia che ha fatto bene il proprio dovere e anche il sindaco e tutta la comunità bergamasca che già ci sta aiutando e ci è davvero molto vicina in questo momento di estremo dolore». Ancora non si hanno certezze sulla data del rimpatrio della salma in Gambia per l’ultimo saluto e la sepoltura. «Ci stiamo organizzando ora – spiega Kebba Jammeh, dell’associazione – e stiamo collaborando anche con l’associazione gambiana di Milano per organizzare il rimpatrio. Il viaggio è caro: costa 3.900 euro». E proprio nei prossimi giorni l’associazione vuole anche organizzare una fiaccolata per ricordare Mamadi, partendo dal centro città per arrivare fino al luogo in cui è stato ucciso: la data verrà decisa nelle prossime ore.

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