Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 25 Agosto 2021
Green pass, presidi nel caos: «Così difficile controllare»
Sulle certificazioni dei dipendenti i dirigenti lanciano l’allarme: «L’app fornita non dà la scadenza. Così dovremmo verificare ogni giorno».
Preoccupazione e attesa nel mondo della scuola per l’auspicato arrivo di indicazioni più precise, ma soprattutto operative su come, e quando, controllare il green pass di tutto il personale. A partire dal 1° settembre, infatti, docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) saranno obbligati a presentare il certificato verde per accedere al posto di lavoro. Pena la sospensione dal servizio dopo 5 giorni di assenza ingiustificata. Sospensione senza nessuna retribuzione, e possibilità per il dirigente scolastico di erogare sanzioni da 400 a mille euro per il personale non in regola.
I supplenti potranno essere nominati solo dopo i cinque giorni di assenza del docente che non si è presentato a scuola perché privo di green pass. Proprio per far fronte a questa maggiore richiesta di personale il Governo ha stanziato 358 milioni di euro. Grande attesa dunque da parte dei dirigenti scolastici che, al momento, nutrono forti dubbi su come sia possibile procedere ai controlli che dovrebbero essere non solo quotidiani, ma anche costanti durante l’arco della giornata a causa dei diversi orari di ingresso a scuola dei docenti. «Al di là di tutte le procedure in merito alla gestione del ritorno in presenza in sicurezza, dalla misurazione della temperatura al distanziamento e all’obbligo della mascherina, che ormai sono prassi consolidata, sull’avvio del nuovo anno scolastico pesa il problema tecnico del controllo del green pass – sottolinea il dirigente del Liceo Sarpi, Antonio Signori -. È vero che il ministero dell’Istruzione, proprio per semplificare e facilitarci il lavoro, ha messo a disposizione un’applicazione dedicata ai controlli di facile utilizzo.
Detto questo però – sottolinea Signori – l’app ci dice solo che la persona è in possesso del green pass, ma non dà indicazioni più dettagliate e dunque questo ci costringe ad effettuare i controlli ogni giorno». La certificazione verde infatti è rilasciata in più casi: dopo aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni, aver completato il ciclo vaccinale, essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti, essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti.
«Il problema più grande è il controllo della scadenza del green pass – conferma il dirigente del Caniana, Claudio Berta -. L’app predisposta dal ministero non dà questa indicazione e dunque se, ad esempio, un docente o qualcuno del personale Ata ha fatto il tampone, e quindi ha il green pass, deve di nuovo essere controllato dopo 48 ore. Chi è guarito dopo 6 mesi, mentre chi ha la doppia dose di vaccino dopo 9 mesi. È ovvio che così i controlli devono essere effettuati non solo tutti i giorni, ma a tutte le ore. E questo richiede un grande dispendio di tempo e di energie».
«Almeno per le persone con la doppia dose di vaccino - suggerisce il preside del Sarpi -, la presentazione del green pass si potrebbe invece chiedere una volta sola, oppure passare l’elenco del personale docente, e non, all’Ats che a sua volta ci dà l’ok. Cosa che del resto si fa già con gli studenti per le vaccinazioni obbligatorie».
Il nodo delle sanzioni
Ma a preoccupare i dirigenti non sono solo i controlli. Anche l’aspetto sanzionatorio suscita perplessità: «Non siamo vigili o carabinieri - incalza Signori - e comunque anche su questo aspetto mancano indicazioni precise». Sulla stessa lunghezza d’onda anche la dirigente del Lussana, Stefania Maestrini: «Premesso che stiamo aspettando chiarimenti sull’aspetto più operativo, al momento siamo concentrati sull’inizio degli esami di riparazione dei debiti. Esami che inizieranno con gli scritti venerdì. Sono fiduciosa che la scuola non verrà lasciata sola e che prima dell’avvio delle lezioni il prossimo 13 settembre tutti i dubbi saranno risolti». Le difficoltà legate al controllo sono, se possibile, anche maggiori nel caso degli Istituti comprensivi che sono costituiti da più plessi scolastici con il personale spesso in servizio su più sedi: «Con tutto quello che abbiamo passato ormai siamo in grado di gestire ogni novità – commenta con ottimismo la dirigente dell’Ic Camozzi, Barbara Mazzoleni -. Vedremo se il controllo dovrà essere quotidiano o se dal ministero arriveranno indicazioni per altre modalità». S
ulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli che nei giorni scorsi ha ribadito che a spaventare i dirigenti è l’impossibilità di svolgere i controlli che al momento dovrebbero essere giornalieri: «Ci sono scuole con dieci sedi, dovremmo mettere controlli in tutte le sedi e a tutte le ore. Avevamo chiesto di avere un impiegato di segreteria in più, ma andrebbe bene anche l’incrocio delle banche dati tra scuola e Ats. Diversamente non è possibile». I chiarimenti dovrebbero comunque arrivare a breve: «Siamo in attesa delle informazioni che dovrebbero arrivare dal ministero – dichiara Gloria Farisè, preside del Liceo Falcone e presidente provinciale dell’Anp -, ma anche dalla riunione degli ambiti territoriali che si è tenuta ieri a Milano nella sede dell’Ufficio scolastico regionale».
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